La serie: La serie di Cuphead! 2 (The Cuphead Show!) del 2022. Creata da: Dave Wasson Cast: Tru Valentino, Frank Todaro, Joe Hanna, Grey Griffin.
Genere: Comico demenziale, fantastico. Durata 12 minuti ca./13 episodi. Dove lo abbiamo visto: su Netflix, in italiano.
Trama: Le disavventure fantastiche e folli di Cuphead e Mugman, i due fratelli che vivono con Nonno Bricco nell’isola Calamaio, piena di pericoli e personaggi stravaganti. La tranquillità non è di casa.
Abbandonate ogni serietà, o voi ch’entrate nell’Isola Calamaio. Con una nuova tornata di episodi, alcuni dei quali di durata extra-large, torna a distanza di pochi mesi dalla prima stagione La serie di Cuphead!, il prodotto Netflix di animazione ispirato al videogioco. E come la sua controparte videoludica, anche la serie animata risplende attraverso il suo stile di cartoon anni Trenta che rende le nuove avventure dei due protagonisti assolutamente irresistibili. Certo, come vedremo nella nostra recensione di La serie di Cuphead! 2, si tratta di una serie di brevi cortometraggi destinati a un pubblico di giovanissimi, ma che fanno del delirio e del nonsense il loro punto di forza. Aggiungendo una gustosa e leggera continuity, questi nuovi 13 episodi su Netflix sono semplicemente perfetti per passare del tempo con del sano intrattenimento d’altri tempi.
Una trama? Macché, solo follie!
Inutile parlare di una vera e propria trama che lega gli episodi della seconda stagione de La serie di Cuphead!. La serie animata targata Netflix predilige la struttura da cortometraggio autoconclusivo, che rende la visione degli episodi davvero piacevole e leggera. Nel corso delle 13 storie, i fratelli Cuphead e Mugman, distruttivo e istintivo il primo, razionale e coscienzioso il secondo, dovranno affrontare diverse (dis)avventure nella variegata e particolare Isola Calamaio. Se il primo episodio serve a dare conclusione al cliffhanger con cui si chiudeva la prima stagione, ciò che seguirà sarà una serie di piccole pillole di una decina di minuti (salvo due episodi di durata doppia), una più assurda dell’altra, in cui i nostri si ritroveranno ad affrontare, tra le altre cose, avventure marinaresche, pericolosi gelatai, spaventosi fantasmi e l’irriducibile Satanasso, il demonio in persona che ancora spera di privare Cuphead della sua anima, senza riuscirci.
Ogni episodio non manca di donare una piccola morale conclusiva, adatta a giustificare le assurdità e il tono sopra le righe al pubblico di riferimento, il che potrebbe dare a un pubblico più cresciuto la sensazione di un delirio ingabbiato, di un’anarchia mai troppo scorretta che tende a privare la serie del passo decisivo per risultare davvero memorabile. Eppure risulta difficile trattenersi dal ridere, a causa di un nonsense continuo, di una demenzialità dei personaggi e delle situazioni così ingenua e consapevole da risultare irresistibile.
È tutta questione di stile
L’assurdità rappresentata ne La serie di Cuphead! viene in gran parte giustificata dallo stile utilizzato per l’animazione e per il character design, debitore delle serie animate americane degli anni Trenta come quelle di Max e Dave Fleischer e del primo Walt Disney (omaggiato in maniera esplicita all’interno di un episodio). Facce e corpi che si contorcono e distorcono, un piacevole gusto per il mistero e lo spavento (molte delle storie sembrano flirtare con un pubblico adulto aggiungendo un simpatico tocco horror), espressioni esagerate che danno vita a momenti surreali: ciò che accade all’interno dell’Isola Calamaio non risponde a nessuna legge della fisica e del realismo. L’ideale per un prodotto di animazione, che riesce a esprimere al meglio la tecnica utilizzata. Finalmente un cartone animato fiero di esserlo.
Certo, con il passare degli episodi si nota una certa ripetitività nella struttura degli episodi (tanto da consigliarne la visione in pillole e non in poche sedute, per meglio godersi le avventure) e non tutti gli episodi si dimostrano ispirati allo stesso modo (tra i migliori vogliamo citare Il quarto fratello e Un gelataio da incubo, mentre Incantati e pericolosi e Non dire ratto se non ce l’hai nel sacco non colpiscono allo stesso modo), ma ciò non toglie che ogni puntata sa regalare almeno un momento di folle genialità.
Nuovi assurdi personaggi
Oltre ai personaggi ereditati dalla prima stagione (anche se Satanasso viene messo un po’ in disparte), La serie di Cuphead! 2 introduce e valorizza nuovi personaggi, contribuendo a rendere l’Isola Calamaio un luogo davvero caratteristico e sempre più ispirato. Alla giovane fantasma Chalice, già vista nell’ultimo episodio della prima stagione, si aggiungono personaggi secondari ricorrenti come la bestia marina Cala Maria, una specie di mitologica Medusa con la passione per il canto, e l’Uomo dei Gelati. Ma sono i personaggi che compaiono brevemente nel corso dei singoli episodi a caratterizzare al meglio la surrealità della serie: dal ratto tecnologico alla regina dei dolci Baronessa Von Bon Bon (entrambi boss del videogioco), sino allo psicopatico e instabile Ciotoboy. Se ci si lascia andare nel flusso delirante della serie sarà impossibile non divertirsi.
La presenza di tutti questi comprimari non solo denota la creatura videoludica come il prodotto di una creatività fuori dal comune, ma ci lascia aperte le speranze di un proseguimento della serie stessa (e l’ultimo episodio, che si conclude a sua volta con un cliffhanger lascia ben sperare per una terza stagione), per poter fare la conoscenza di altrettanti folli concittadini e assistere a sempre più avventure.
Anche in italiano va bene
Infine, una nota di colore che mai ci saremmo aspettati. Certo non si può non citare il talento vocale dei doppiatori originali, ma La serie di Cuphead! risulta forse ancora più particolare grazie al doppiaggio italiano. Il lavoro sulle voci risulta particolarmente azzeccato, tanto da rendere difficoltoso il ritorno alla lingua originale una volta abituati. La sensazione è quella di vedere davvero una serie animata del passato, ingenua ma allo stesso tempo creativa, incapace di prendersi sul serio e che pensa unicamente a divertire il proprio pubblico. Che sia con una fragorosa risata o un semplice sorriso spensierato.
La recensione in breve
La serie di Cuphead! 2 potrà anche risultare a tratti ripetitiva, ingenua e mai del tutto anarchica, ma i 13 episodi che la compongono sono semplicemente irresistibili per la loro follia intrinseca, lo stile retrò che abbraccia l'animazione anni Trenta, la presenza di comprimari assurdi e un umorismo spesso nonsense. Guardare gli episodi sarà come mangiare un sacchetto di caramelle, a patto di non farne indigestione
- Voto CinemaSerieTv