La serie: Lockwood & Co., 2023. Creata da: Joe Cornish. Cast: Ruby Stokes, Cameron Chapman, Ali Hadji-Heshmati, Michael Clarke, Ivanno Jeremiah, Luke Treadaway, Morven Christie, jack Bandeira, Ben Crompton. Durata: 50 minuti circa/8 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Netflix.
Trama: In una realtà alternativa nella quale i fantasmi popolano le strade, i giovani – organizzati in speciali agenzie – hanno l’arduo compito di combatterli.
Se pensate che quella appena uscita – un po’ in sordina – su Netflix sia solo un’altra serie tv teen di genere soprannaturale, allora rimarrete positivamente sorpresi. Sì perché Lockwood & Co., adattamento dell’omonima serie letteraria (in particolare i primi due romanzi) scritta da Jonathan Stroud, ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo piccolo cult. Le premesse sono semplici e, altrettanto semplicemente, ci vengono fornite all’interno dei titoli di testa, senza voci narranti o noiosi spiegoni: in una realtà alternativa, il mondo pullula di pericolosi fantasmi, ma solo i giovani possono percepirli e, quindi, combatterli. All’interno degli 8 episodi che compongono questa (speriamo) prima stagione, seguiamo le avventure di Lucy, Anthony e George, tre adolescenti facenti parte di una piccola agenzia indipendente per l’eliminazione degli spettri.
Come vedremo nella nostra recensione di Lockwood & Co., la serie creata da Joe Cornish può contare su una splendida ambientazione dalle tinte horror, un cast giovane e di talento e una narrazione lineare e piena di colpi di scena che saprà tenervi incollati allo schermo fino all’ultimo episodio.
La trama di Lockwood & Co.: adolescenti a caccia di fantasmi
Ci troviamo nell’Inghilterra dei giorni nostri, ma in un realtà alternativa nella quale le strade e le case sono infestate da fantasmi in grado di uccidere chiamati “visitatori”. Una condizione apparentemente inspiegabile – definita “il problema” – che affligge l’umanità da ben 50 anni. Ma questa non è la cosa più strana: infatti, solo i giovani riescono a percepire gli spettri e, per questo, vengono supervisionati e addestrati dagli adulti per combatterli. In questo contesto, Lucy Carlyle (Lucy Stokes) è un’adolescente dotata di una particolare sensibilità percettiva – un talento “uditivo” – che viene costretta dalla madre ad arruolarsi in un’agenzia per l’individuazione dei fantasmi. Dopo una missione che causa la morte di tutti i suoi compagni e fa precipitare la sua migliore amica Norrie in una sorta di coma chiamato “Morsa Fantasmatica”, Lucy decide di fuggire dalla sua opprimente realtà locale e da una madre che vuole solo sfruttarla, per cercare fortuna a Londra. Qui, infatti, hanno sede due prestigiose agenzie di acchiappafantasmi, la Fittes e la Rotwell, nelle quali la ragazza sogna di arruolarsi. Senza referenze e autorizzazione dei genitori, però, Lucy finisce per trovarsi in mezzo alla strada, fino a quando l’annuncio su un volantino la conduce alla Lockwood & Co., agenzia indipendente abilitata da soli tre mesi e mandata avanti da due giovani senza supervisori, il fondatore Anthony Lockwood (Cameron Chapman) e l’archivista compulsivo George Karim (Ali Hadji-Heshmati).
Il sacrificio dei giovani
Nella primissima scena della serie ideata da Joe Cornish, vediamo una donna anziana ingaggiare la Lockwood & Co. per liberare la sua casa dagli ospiti indesiderati che la infestano. Prima di congedarsi da Lucy e Anthony – muniti di spade e di attrezzatura per l’eliminazione dei fantasmi – rivolge loro queste parole: “Alla vostra età, io uscivo con gli amici, con i ragazzi. È orribile cosa sia diventato il mondo. Piango per la vostra generazione“. Noi ovviamente sappiamo riferirsi all’inspiegabile epidemia di spettri che da 50 anni affligge il mondo, ma le sue parole sembrano adattarsi in modo anche troppo fedele a quella che è la situazione attuale. Il cambiamento climatico, la recente pandemia, la precarietà del lavoro: tutti problemi che, per quanto frutto di decenni di scelte sbagliate, sembrano ricadere interamente sui giovani, i quali vengono investiti della responsabilità di risolverli. Allo stesso modo, come una metafora sulla condizione delle nuove generazioni, in Lockwood & Co. vediamo gli adulti – senza alcuna capacità nella percezione dei fantasmi – arrecarsi il diritto di supervisionare il lavoro di gruppi di adolescenti spesso mandati a morire. Inoltre, fin dall’inizio, intuiamo dell’esistenza di una sorta di cospirazione sotterranea che, in passato, possa aver dato origine al “problema” e che, probabilmente, fa di tutto per mantenere lo status quo.
Un’ambientazione suggestiva
Una delle cose più accurate di Lockwood & Co. è sicuramente la sua ambientazione. La serie può vantare, infatti, un impressionante worldbuilding che, fin dai primi minuti, aiuta lo spettatore a immergersi nel suo suggestivo clima spettrale. Ci troviamo ai giorni nostri ma, l’invasione degli spettri iniziata cinque decenni prima, ha bloccato la società in una realtà di tipo analogico che somiglia molto agli anni Ottanta: non vi è, infatti, quasi nessun tipo di tecnologia digitale, come gli smartphone, i personal computer o i social media. Un aspetto che ricalca quella che è l’idea dei romanzi originali di Jonathan Stroud, di cui lo show Netflix è un adattamento piuttosto fedele. A completare questa affascinante scenografia, troviamo una Londra suggestiva di cui possiamo riconoscere alcuni scorci ma che, rispetto a quella cui siamo abituati, è ricca di abitazioni spettrali ed edifici di cemento fatiscenti. Lo sfondo ideale per le avventure a tinte horror dei suoi tre giovani protagonisti, piacevolmente accompagnate da effetti speciali d’effetto per quanto molto semplici.
Il cast di Lockwood & Co., tra veterani e sbalorditivi esordienti
Abbiamo parlato delle sue tematiche e della sua ambientazione spettrale e accogliente allo stesso tempo, ma il punto forte di Lockwood & Co. è rappresentato soprattutto dall’ottimo lavoro sui personaggi e dalla convincente interpretazione dei suoi giovani attori protagonisti. Nei panni di Lucy troviamo Ruby Stokes, conosciuta soprattutto per il ruolo di Francesca Bridgerton nel celebre show in costume targato Netlix. In Lockwood & Co. brilla soprattutto per la sua chimica scoppiettante con il coprotagonista Cameron Chapman, con il quale forma un duo affiatato alla Mudler e Scully di X-Files. Ed è proprio l’interpretazione dell’esordiente Chapman nei panni di Anthony Lockwood che riserva più sorprese: all’apparenza spavaldo, sotto la superficie il suo personaggio nasconde numerosi traumi e insicurezze, o sarebbe meglio dire, fantasmi. A dispetto della sua giovanissima età (ha solo 20 anni), l’attore trasuda sicurezza sullo schermo, emanando un’attrazione quasi magnetica. A chiudere il trio è Ali Hadji-Heshmati che, come George, aggiunge un pizzico di stravaganza e ingenuità alla Lokwood and Co., ricordandoci che in fondo, stiamo sempre parlando di adolescenti che fanno un lavoro da adulti.
La recensione in breve
Adattamento dell'omonima serie letteraria di successo scritta da Jonathan Stroud e creata da Joe Cronish, Lockwood & Co. può contare su una splendida ambientazione dalle tinte horror, un cast giovane e di talento e una narrazione lineare e piena di colpi di scena che saprà tenervi incollati allo schermo fino all'ultimo episodio.
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Voto CinemaSerieTV