La serie: Mare Fuori 3, 2022. Regia: Carmine Elia, Milena Cocozza, Ivan Silvestrini. Cast: Carolina Crescentini, Carmine Recano, Valentina Romani, Nicolas Maupas, Giacomo Giorgio, Massimiliano Caiazzo, Genere: drammatico, sentimentale, adolescenziale. Durata: 46-67 minuti ca./12 episodi.
Trama: Le storie dei ragazzi detenuti all’IPM di Napoli continuano. Dopo morti, tradimenti e vendetta, in questa terza stagione la rotta che li conduce alla scoperta di nuovi aspetti di sé stessi è l’amore. Nuovi personaggi faranno il loro ingresso nell’IPM: Giulia, una trapper che appartiene ad una gang milanese, i fratelli Di Meo e Doberman, un ragazzo extracomunitario.
Mare Fuori è il vero e proprio fenomeno seriale italiano per eccellenza degli ultimi anni: passata in sordina sulla Rai nel 2020, riscoperta su Netflix ed esplosa poi sui social grazie a un’appassionatissima fanbase, il progetto diretto da Ivan Silvestrini e da un’idea di Cristina Farina e Maurizio Careddu, ha conquistato spettatori di tutte le età, da quelli più legati alla tradizionale formula della fiction televisiva, ai giovanissimi che, ormai, di televisione ne guardano pochissima. I primi sei episodi di Mare Fuori sono disponibili da oggi 1° febbraio su RaiPlay e verranno trasmessi su Rai Uno, a cadenza settimanale, dal 15 febbraio: nella nostra recensione di Mare Fuori 3, mettiamo in evidenza come il successo della serie continuerà incontrastato, forte di una trama che mette in primo piano gli scontri tra “clan”, un’inesauribile sete di vendetta e nuovi intrecci amorosi.
Mare Fuori 3, la trama: personaggi oscuri e rivaleggianti
Muovendosi tra passato e presente, la terza stagione di Mare Fuori sceglie di far conoscere al pubblico nuovi personaggi, senza però dimenticarsi di quelli caduti, veri e propri beniamini dei fan della serie. Così, il primo episodio inizia proprio con un flashback di Ciro (Giacomo Giorgio), il villain per eccellenza delle due stagioni precedenti, fratello di Rosa Ricci (Maria Esposito), che diventerà un personaggio di punta in Mare Fuori 3. Rosa è infatti entrata in carcere, decisa a vendicare la morte del fratello e convinta che il colpevole dell’omicidio sia Carmine (Massimiliano Caiazzo), anche se il pubblico sa bene che il killer è stato Filippo (Nicolas Maupas).
Come di consueto, nel primo episodio di Mare Fuori 3 iniziano a dipanarsi le storyline dei vari personaggi che abbiamo imparato a conoscere nel tempo. Per quanto riguarda Carmine, vediamo il giovane nel nuovo ruolo di padre della figlia avuta da Nina (Greta Esposito), in attesa di ricevere qualche notizia dai suoi migliori amici Filippo e Naditza (Valentina Romani), evasi dal carcere per vivere appieno il loro amore, noncuranti del fatto che la loro fuga ha gettato la direttrice del carcere Paola Vinci (Carolina Crescentini) e il comandante Massimo Esposito (Carmine Recano) nell’incertezza più assoluta: nessuno è al sicuro, e la reputazione del carcere minorile deve essere redenta.
Un cast scelto accuratamente e sempre credibile
Il vero aggancio per il pubblico con la narrazione di Mare Fuori sono i suoi protagonisti. Di tutti, in egual misura, ci viene presentata una backstory articolata e al contempo un forte sviluppo sulla linea temporale del presente, di modo tale che risultino sempre agli occhi degli spettatori personaggi a tutto tondo. In questa terza stagione, i ragazzi dell’Istituto Penale Minorile sono alla soglia dei 18 anni, il significativo passaggio d’età che li vedrà catapultati fuori dalle mura delle carceri dove sono cresciuti ma che rende ancora più temibile la loro ipotetica “liberazione”, che potrebbe svelarne nuovamente la natura fin troppo impulsiva e ricondurli sulla cattiva strada.
Con questa terza stagione della serie, entriamo di diritto nel territorio delle vendette famigliari, soprattutto tramite il personaggio di Rosa Ricci, che scombussolerà ogni dinamica all’interno del carcere dopo aver perso l’amato fratello. Questo personaggio si preannuncia uno dei più intriganti della stagione, dato che ha in un qualche modo richiesto e preteso l’ingresso nel carcere minorile, lasciando “il mare fuori” ma portando la guerra dentro. A questo inizio di battaglia, seguiranno le corrispettive alleanze: i ragazzi dovranno scegliere se schierarsi con i Ricci o i De Salvo.
Una serie sempre più d’atmosfera
Le musiche ormai riconoscibilissimi di Stefano Lentini accompagnano il viaggio dei ragazzi dell’IPM di Napoli, che scava a fondo nelle loro psicologie per restituirci ritratti ben definiti di caratteri che hanno perso la bussola morale, o perché condizionati da un contesto socio-culturale di violenze e diseducazione, o perché coinvolti in sfortunati incidenti. In realtà, le ragioni per cui questi giovani sono finiti al penitenziario sono sì tra le più disparate, ma convergono verso lo stesso fine: cercare di rieducarli e insegnare loro un nuovo linguaggio, quello della crescita di gruppo, comunitaria, non della lotta e dell’opposizione.
Il reparto sonoro è solo uno degli aspetti tecnici potenziati in questa terza stagione di Mare Fuori, che contribuisce a cementare ancora di più l’atmosfera tra il dark e gli stilemi delle trame young adult, con il fervore dell’ambientazione partenopea. I temi della vendetta, della crescita personale e di gruppo passano attraverso una regia che ricorda lo spazio televisivo occupato dalle fiction, ma che vuole smarcarsi da qualsiasi altra serie tv per ragazzi: è per questo che non esitiamo a definire Mare Fuori il prodotto italiano più “esportabile” all’estero.
La recensione in breve
La terza stagione di Mare Fuori parte all'insegna dell'oscurità, analizzando le zone d'ombra del gruppo di ragazzi dell'IPM, che stanno per diventare maggiorenni e devono scegliere da che parte schierarsi non solo nelle rivalità carcerarie ma anche nella vita.
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