La serie: Modern Love Tokyo, 2022. Regia: Kurosawa Kiyoshi, Ogigami Naoko, Hiroki Ryuichi, Hirayanagi Atsuko. Cast Naomi Scott, Asami Mizukawa, Nana Eikura, Ran Itô, Ryô Narita, Hiromi Nagasaku e Haru Kuroki. Genere: Commedia, romantico. Durata: 40 minuti ca./7 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Prime Video, in lingua originale.
Trama: Modern Love Tokyo è una serie antologica ambientata a Tokyo, in Giappone, in cui ogni episodio ritrae una diversa forma d’amore tra persone.
Dopo il successo strepitoso della serie antologica di Prime Video del 2019 Modern Love, arriva dal 21 ottobre sulla piattaforma streaming una nuova versione della serie, ambientata a Tokyo, che si muove però dalle stesse premesse narrative. Come vedremo nella nostra recensione di Modern Love Tokyo, prendendo ispirazione dalla rubrica settimanale del New York Times denominata, appunto, Modern Love, diversi registi e sceneggiatori confezionano racconti brevi ma profondamente umani, che cercano di catturare l’attenzione dello spettatore riflettendo sulle svariate declinazioni che il concetto di amore può assumere nel mondo moderno.
La trama: dall’America al Giappone
La popolare serie tv Modern Love è stata distribuita dal 2019 su Prime Video, con un’attesissima seconda stagione arrivata nel 2021. Ora, Modern Love si rinnova con un nuovo look, una nuova ambientazione a Tokyo e un nuovo cast e creatori che rappresentano in toto l’animo giapponese. Come l’originale Modern Love, Modern Love Tokyo si basa su una rubrica dallo stesso titolo apparsa sul New York Times ma, per rendere la storia più familiare al pubblico giapponese di Tokyo, sono stati selezionati e sceneggiate nuove testimonianze considerate più adatte a questa tipologia di trasposizione. Modern Love Tokyo mantiene il formato di serie antologica composta da sette episodi tutti ascrivibile al genere della commedia romantica, di cui uno completamente animato. Ciascuna storia, che ritrae varie forme d’amore nelle peculiarità della loro espressività, coinvolge gli spettatori tra risate, dolcezza e commozione.
L’idea di una premessa narrativa già consolidata ma traslata in una dimensione inedita dal punto di vista culturale e dei modi in cui si intrecciano le relazioni personali è piuttosto intrigante. Laddove il cast originale di Modern Love era il vero aggancio col pubblico – tra Anne Hathaway, Tina Fey, John Slattery, Dev Patel e Andrew Scott è stato facile rimanere incollati allo schermo – la versione giapponese della serie punta tutto sugli archetipi del cinema romantico asiatico, mostrandoci i personaggi interagire tra di loro come succederebbe in uno shōjo manga, in un anime dolcissimo, mai cercando di nascondere come questa sia la naturalezza che questo popolo trasmette nelle relazioni.
L’amore condito della sensibilità asiatica
Proprio avvalendosi della gentilezza e della capacità di ascolto che ne caratterizza la personalità, i personaggi di Modern Love Tokyo riescono a fornire una visione autentica della vulnerabilità umana, partendo da una prospettiva ampia che esplora le diverse concezioni dell’amore e soffermandosi non tanto su ciò che ci viene spiegato, ma sul come. In questo senso, la suddivisione in capitoli relativamente brevi ed eterogenei non poteva esimersi dall’includere un episodio animato, a cura della regista Naoko Yamada, già autrice dello stupendo anime La forma della voce (2016).
Come di consueto nelle serie antologiche, è difficile mantenere lo stesso livello in tutti gli episodi e, al contempo, è estremamente facile individuare i capitoli più riusciti di questa collana di racconti. Spiccano in particolar modo il già citato episodio animato, che racconta la storia di Tamami, una giovane ragazza che, sentendo una canzone rock che ascoltava in gioventù nel suo bar preferito, torna con la mente indietro di quindici anni. Proprio al liceo, tra la timidezza di fondo che ne ha sempre contraddistinto il carattere e la voglia di evadere grazie a un proprio talento, incontra Rin, aspirante musicista, dalla cui memoria non riuscirà mai a separarsi del tutto. Ma anche l’episodio 6 risulta particolarmente intrigante, con una Naomi Scott protagonista nel ruolo di Emma, originaria del Regno Unito ma che vive a Los Angeles e insegna inglese online agli stranieri; sarà una domanda di Mamoru, uno studente giapponese, a scuoterla nel profondo e a farla interrogare, in maniera inaspettata, sul significato del vero amore.
L’amore come esperimento audiovisivo
Modern Love Tokyo porta alta la bandiera della sua controparte statunitense, aprendo le porte all’amore in tutte le sue forme, indipendentemente dalla fascia d’età, genere, provenienza e status sociale dei suoi protagonisti. Quello che conta è la cornice cittadina, vera e propria mappa in cui avventurarsi tra le storie che ci attendono a ogni angolo e che vogliono allinearsi a un genere cinematografico prepotentemente occidentalizzato – la commedia romantica – addolcendola con le caratteristiche che gli abitanti di Tokyo portano con sé. Tutto a Tokyo sembra una scoperta: dalle app per incontri online a una canzone che riecheggia la malinconia di un passato forse non troppo distante. Sono storie che sembrano uscire direttamente dalla penna di Makoto Shinkai, Mari Okada e Sunao Katabuchi: dagli angoli di mondo in cui solo suoni e colori parlano per i personaggi, in cui una storia esiste perché ha bisogno di essere raccontata.
Nella singolarità di ogni esperienza risiede il seme dell’amore, potenzialmente universale. Questo è il messaggio su cui vuole soffermarsi questa nuova “variazione” della rubrica Modern Love, al di là della compiutezza formale – più o meno riuscita a seconda degli episodi – e di alcuni cliché un po’ ridondanti che potrebbero risultare stucchevoli agli occhi di spettatori non avvezzi al genere romantico. Tuttavia, è importante ricordarsi che Modern Love Tokyo è soprattutto un esperimento: di commistione culturale, di appropriazione dei codici che caratterizzano la serialità americana, avvalendosi della sensibilità orientale. Non siamo di fronte a un capolavoro, ma a un prodotto audiovisivo che è sicuramente interessante studiare e che sarà di buon auspicio per, ci auguriamo, maggiori prestiti cinematografici, traduzioni visuali di una forma di racconto universale: quella dell’amore contemporaneo, a New York come a Tokyo.
La recensione in breve
Modern Love Tokyo è un adattamento intrigante della controparte seriale americana, che aggiunge ai codici consolidati del genere della rom-com la sensibilità delicata del popolo asiatico.
- Voto CinemaSerieTv