La serie: Odio il Natale, 2022. Creata da: i Cric (Davide Mardegan e Clemente De Muro). Cast: Pilar Fogliati, Beatrice Arnera, Cecilia Bertozzi, Fiorenza Pieri, Massimo Rigo, Sabrina Paravicini, Marzia Ubaldi. Durata: 30 minuti circa/6 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Netflix.
Trama: Gianna, un’infermiera single di Chioggia, deve riuscire a trovare un partner da presentare alla famiglia entro il giorno di Natale, cioè in soli 24 giorni.
Il Natale è in fermento sulle piattaforme streaming e, in questo clima di festa, non poteva certo mancare all’appello la prima serie tv italiana natalizia originale Netflix. Sbarca infatti nel catalogo del colosso dello streaming Odio il Natale, serie in 6 episodi ambientata a Chioggia e con protagonista Pilar Fogliati, già nota per i suoi ruoli in successi televisivi come Un passo dal cielo e Cuori. L’attrice piemontese veste qui i panni di Gianna, single incallita ed infermiera di professione, determinata a trovare un partner da presentare alla famiglia entro il giorno di Natale. Una missione piuttosto ardua, che cercherà di portare a termine anche con l’aiuto delle amiche di sempre – interpretate da Beatrice Arnera e Cecilia Bertozzi -, e della sorella, Fiorenza Pieri.
Come vedremo nella nostra recensione di Odio il Natale, la serie diretta dai Cric (Davide Mardegan e Clemente De Muro) e prodotta da Lux Vide – nonché adattamento dello show norvegese Natale con uno sconosciuto di Per-Olav Sørensen -, è una visione fresca e divertente, in cui il lato romantico finisce inevitabilmente per essere messo in secondo piano dalle esilaranti – e un po’ inverosimili – disavventure della sua protagonista.
La trama di Odio il Natale: un fidanzato in 24 giorni
Gianna è una ragazza di 30 anni che abita a Chioggia, realizzata professionalmente, con una famiglia numerosa e delle amiche fedeli sempre al suo fianco. Sembrerebbe non mancarle nulla, eppure, come ogni anno, l’avvicinarsi del Natale spinge Gianna a fare un bilancio della propria vita. O meglio, spinge le persone intorno a lei – in particolare l’ossessiva madre Marta (Sabrina Paravicini) – , a compiere un’attenta analisi della sua situazione sentimentale. E il responso è sempre lo stesso: single. Durante il periodo delle feste, infatti, tutto sembra parlare di amore, e il fatto di essere l’unica non accoppiata e senza figli all’interno della sua famiglia non rende certo la vita facile alla ragazza. L’unico posto in cui tutto questo non conta è il luogo in cui si sente più a suo agio: l’ospedale in cui lavora come infermiera. Qui Gianna si prende cura con passione dei suoi pazienti e sente di essere giudicata esclusivamente per le sue competenze professionali. Fuori dall’ospedale, invece, la ragazza ha come l’impressione di essere sempre sotto la lente d’ingrandimento di tutti quelli che pensano che rimarrà sola per sempre. È così che, durante l’ennesima riunione di famiglia in cui viene sommersa da consigli su come dovrebbe gestire la propria vita, Gianna decide di sorprendere tutti: comunica infatti di essersi fidanzata e che verrà accompagnata alla cena della Vigilia. Peccato che si tratti solo di una bugia; la ragazza avrà, così, solo 24 giorni per trovare un partner, tra conoscenze improbabili, appuntamenti al buio e cocenti delusioni. Un viaggio alla ricerca dell’amore che si rivelerà, in realtà, un percorso alla scoperta di se stessa.
Natale, un momento difficile per molti
Natale è da sempre considerato sinonimo di gioia e serenità. Le strade illuminate, la ricerca dei regali e i pranzi in famiglia fanno sembrare il periodo delle feste un momento meraviglioso. Eppure non è così per tutti. Molte persone, infatti, proprio con l’avvicinarsi del Natale iniziano a provare ansia e malinconia, sensazioni spesso dovute ai bilanci di fine anno, alle eccessive aspettative della società e al fatto di doversi sentire felici per forza. Odio il Natale porta alla luce proprio questo “lato oscuro” delle feste – conosciuto in inglese come Christmas Blues– , seppure con i toni leggeri e sdrammatizzanti che caratterizzano questa serie italiana. Gianna, che non avrebbe nulla da recriminarsi, viene fatta sentire strana e sbagliata in quanto incapace di soddisfare quella che, secondo molti, dovrebbe essere l’immagine canonica di una trentenne nel periodo natalizio: circondata dalla famiglia che si è costruita, al fianco della persona che ama e dei suoi figli. Ma questo non dovrebbe rappresentare il metro di soddisfazione universale.
Non solo l’amore regala felicità
Infatti non solo l’amore – inteso come quello sentimentale – porta felicità nella vita. L’esistenza di una persona è composta da tantissimi elementi, e il proprio livello di soddisfazione non può essere misurato in base ad una singola variabile; per questo, nessuno dovrebbe permettersi di giudicare cosa rende appagante la vita di un altro. In realtà, il massimo obiettivo al quale bisognerebbe tendere è quello di imboccare la propria strada, capire quali sono i propri personalissimi bisogni e trovare il proprio posto nel mondo. Come ci mostra la serie diretta da Davide Mardegan e Clemente De Muro, inoltre, l’amore assume diverse forme e non è solo quello nei confronti del partner. C’è l’amore per la famiglia, per gli amici, per il lavoro, per un hobby. Ognuna di queste sfumature del sentimento contribuiscono alla propria affermazione personale e alla costruzione della propria identità. In questo senso, Odio il Natale, nonostante il titolo sembrerebbe suggerire il contrario, può essere tranquillamente definita come un inno all’amore.
Chioggia, la cornice perfetta
Se Gianna è la protagonista di Odio il Natale, sicuramente Chioggia, città in cui è ambientata la serie, è la sua perfetta coprotagonista. Rappresenta infatti la cornice ideale per le vicende che qui vengono narrate: è magica, con le luminarie che si rispecchiano sulla laguna, è a misura d’uomo, così come la storia raccontata è vicina a quella di tutti noi, ed è “sospesa” – con i suoi ponti e le calle affacciati sull’acqua – proprio come la vita di Gianna, a metà strada tra quella che era e quella che diventerà. Chioggia è anche vivace, una piccola Venezia animata da bar e botteghe che fanno da sfondo a tutte le differenti relazioni che la nostra protagonista intreccia nel corso dei sei episodi di cui è composta la serie. Infine, “L’ambientazione è stata pensata inizialmente più per rendere omaggio a quel territorio tra gli italiani ma sarebbe ingenuo non pensare che la bellezza di Chioggia e Venezia non possa aiutare la serie ad essere apprezzata anche in altri territori“, ha affermato Luisa Cotta Ramosino, director serie original Netflix.
Il cast di Odio il Natale
Pilar Fogliati, già nota per i suoi ruoli in successi televisivi come Un passo dal cielo e Cuori, è piuttosto convincente nei panni di Gianna, in quanto rappresenta alla perfezione quella che è la generazione dei 30enni di oggi, tra abitudini, aspirazioni e difficoltà. Certo, il suo personaggio è spesso sopra le righe e soffre di certo di incontinenza verbale, ma questo non dipende dall’interpretazione dell’attrice piemontese, semmai da una storia che, volutamente, vuole essere divertente, fresca e anche un po’ inverosimile. Anche l’espediente della rottura della quarta parete da parte della protagonista consente al pubblico di entrare in contatto diretto con Gianna, empatizzando e rispecchiandosi in lei. Buono il lavoro del cast di supporto, che mai sovrasta il personaggio principale ma non rimane nemmeno nelle retrovie, compiendo – chi più chi meno – anche un proprio percorso personale.
La recensione in breve
Quella diretta da Davide Mardegan e Clemente De Muro e con protagonista una perfetta Pilar Fogliati è la prima serie natalizia italiana targata Netflix. Odio il Natale è uno show divertente e fresco, ma capace anche di far riflettere sull'importanza di trovare il proprio posto nel mondo, seguendo le proprie aspirazioni. Spesso sopra le righe e inverosimile, è comunque una visione che richiede da parte dello spettatore una piccola sospensione dell'incredulità.
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Voto CinemaSerieTV