La serie: Senna, 2024. Creata da: Vicente Amorim. Cast: Gabriel Leone, Alice Wegmann, Kaya Scodelario, Pâmela Tomé, Julia Foti, Marco Ricca. Genere: Biografico. Durata: un’ora circa/6 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Netflix.
Trama: La serie ripercorre la vita e la carriera di Ayrton Senna, leggendario pilota di Formula 1, intrecciando le sue gare con momenti personali e il tragico epilogo del 1994.
A chi è consigliato? Agli appassionati di Formula 1 e per chi vuole scoprire l’uomo dietro la leggenda. Una visione capace di emozionare anche chi non segue il motorsport.
Senna, serie in 6 episodi disponibile su Netflix dal 29 novembre, non è solo un tributo al leggendario pilota brasiliano, ma un’immersione emozionante nella vita di un uomo che ha scritto la storia della Formula 1. Interpretato magistralmente da Gabriel Leone, lo show promette di catturare l’essenza di Ayrton Senna sia in pista che fuori, portando lo spettatore in un viaggio tra adrenalina, ambizione e tragedia. Attraverso la narrazione visivamente spettacolare delle gare e un ritratto intimo del campione, la serie offre tanto a chi ama il motorsport quanto a chi vuole scoprire la persona dietro l’icona. Tuttavia, la focalizzazione quasi esclusiva su Senna e il tono idealizzante potrebbero risultare divisivi, lasciando poco spazio agli altri protagonisti e alle sfumature critiche.
Storia di un campione
Senna racconta l’ascesa di un giovane pilota brasiliano che, partendo dalle corse di Formula 3, conquista il mondo della Formula 1, diventando uno dei più grandi campioni di sempre. La serie ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera: dalla rivalità storica con Alain Prost alle sue vittorie memorabili, fino al drammatico epilogo al Gran Premio di San Marino nel 1994. Ma non si ferma al pilota: esplora la sua fede incrollabile, il forte legame con la famiglia e i sacrifici che hanno inevitabilmente segnato la sua esistenza.
La spettacolarità delle gare
Il cuore pulsante della serie è senza dubbio rappresentato dalle gare, ricostruite con una maestria capace di immergere lo spettatore nel pieno dell’adrenalina della pista. Gli episodi trasmettono con realismo l’intensità di ogni curva, sorpasso e collisione, regalando una visione che esalta il pericolo e la tensione di uno sport pericoloso come questo. Allo stesso tempo, la regia è in grado di catturare ogni dettaglio, dal rombo dei motori alla determinazione dei piloti, riuscendo a far vivere al pubblico tutta l’ebbrezza della velocità e l’imprevedibilità delle competizioni. Il ritmo della narrazione è propulsivo, mantenendo alta l’attenzione e restituendo il senso del rischio che ha sempre caratterizzato la Formula 1 degli anni d’oro.
Oltre la Formula 1: il ritratto dell’uomo
Senna non è solo una celebrazione del pilota, ma un tentativo di avvicinare lo spettatore all’uomo dietro lo sportivo: la serie, infatti, esplora la complessità emotiva, di Ayrton, dalla passione bruciante per le gare al rapporto profondo con la famiglia e con la fede religiosa, facendolo emergere come un personaggio umile e determinato, animato da valori profondi e da un’insaziabile voglia di superare i propri limiti. E, sebbene non aggiunga molto di nuovo alla narrativa della sua carriera, la serie eccelle nel mostrare i retroscena delle decisioni strategiche, dei momenti di crisi e della pressione costante che lo accompagnava ad ogni gara, aiutandosi con immagini di repertorio che conferiscono autenticità al racconto.
Una narrazione troppo focalizzata
Se da un lato l’attenzione su Senna rende la serie intensa e coinvolgente, dall’altro rischia però di alienare chi cerca una narrazione più bilanciata: il tono reverenziale che spesso viene utilizzato, infatti, potrebbe risultare eccessivo per alcuni spettatori – in particolare chi non è un fan sfegatato – dipingendo Senna quasi esclusivamente come un eroe senza macchia. In questo senso, anche i personaggi secondari, come Alain Prost o i membri del suo team, appaiono ridotti a semplici comparse, funzionali a esaltare la grandezza del protagonista. Questo approccio di celebrazione ad ogni costo, limita la possibilità di esplorare dinamiche più complesse e finisce per trascurare le contraddizioni intrinseche che avrebbero arricchito il ritratto del celebre pilota.
Gabriel Leone: un Senna magnetico
Uno degli elementi chiave dello show è comunque l’interpretazione di Gabriel Leone, che, con la sua interpretazione, riesce a riportare sullo schermo la complessità e il carisma del campione. L’attore si cala con autenticità nei panni di Ayrton, rendendo credibili sia i momenti di euforia che quelli di vulnerabilità, e mostrandosi particolarmente efficace nelle scene drammatiche, in cui il dolore e la determinazione del personaggio emergono con forza. La sua performance può essere sicuramente considerata il collante della serie, capace di mantenere viva l’attenzione dello spettatore anche nei passaggi meno dinamici.
La recensione in breve
Senna è un ritratto affascinante e potente di uno dei più grandi piloti di sempre. La serie unisce l’adrenalina delle corse a un’introspezione toccante, esplorando non solo il campione ma anche l’uomo dietro al volante. Gabriel Leone offre una performance straordinaria, donando umanità e carisma al protagonista. Tuttavia, il tono reverenziale e la mancanza di approfondimento sugli altri personaggi possono risultare limitanti. Nonostante ciò, lo show cattura l’essenza di una leggenda e resta una visione imperdibile per chi ama storie di passione e determinazione.
Pro:
- Gare spettacolari e coinvolgenti, ricche di adrenalina
- Performance intensa e credibile di Gabriel Leone
- Ritratto umano e intimo di Ayrton Senna
Contro:
- Tono troppo idealizzante e poco critico
- Personaggi secondari poco approfonditi
- Voto CinemaSerieTV