La serie: La serie di Skam Italia – stagione 5 del 2022. Creata da: Ludovico Bessegato. Cast: Francesco Centorame, Lea Gavino, Ludovica Martino, Federico Cesari, Beatrice Bruschi, Ludovico Tersigni, Pietro Turano, Rocco Fasano.
Genere: dramma adolescenziale Durata 20 minuti ca./10 episodi. Dove lo abbiamo visto: su Netflix, in anteprima stampa
Debutta questo 1° settembre su Netflix la quinta stagione di Skam Italia, la popolarissima serie adolescenziale ideata da Ludovico Bessegato e Alice Urciolo e parte del franchise internazionale che ha avuto origine col format norvegese.
E a precederla, quest’anno, sono state le polemiche social innescate dalla diffusione del tema affrontato in questa stagione, ovvero il disagio sociale legato alle dimensioni del pene di uno dei protagonisti, Elia Santini (Francesco Centorame).
Cerchiamo quindi di mettere a fuoco alcuni aspetti cruciali in questa nostra recensione di Skam Italia 5.
La trama: Elia e il confronto con la vulnerabilità maschile
È attraverso il corpo di uno dei suoi protagonisti, Elia, che si dipana la trama di questa nuova stagione di Skam Italia.
Skam è una serie corale, è vero, ma con una cifra caratteristica: ogni stagione illumina uno dei suoi protagonisti, stabilendo con lei/lui un gancio emotivo che ci permette di scendere nel suo vissuto interiore e percorrere una parte del suo viaggio con sguardo privilegiato. E questa è la volta di Elia Santini, l’unico, nel gruppo di compagni di scuola (Eva, Giò, Luchino, Federica, Silvia, Eleonora e Martino) a non aver superato la maturità. Ancora un altro anno fra i banchi del liceo Kennedy di Roma, quindi, mentre gli amici hanno iniziato il proprio percorso universitario. Elia si trascina fra i corridoi di una scuola che gli è estranea, fino a quando non conosce un gruppo di ragazze del collettivo studentesco di cui fa parte Viola (la nuova entrata Lea Gavino). I due si piacciono, ma il rapporto si incaglia, asfissiato sotto il peso del pattern di evitamento che Elia mette in atto ogni volta che si avvicina all’intimità di coppia.
Il corpo pressato che esplode
È il corpo compresso dell’adolescenza, quello che parla attraverso il conflitto interiore di Elia; un corpo che non asseconda le leggi esplosive e fisiologiche dell’adolescenza perché schiacciato da uno sguardo sociale che è un muro di cemento, dominato ancora da una concezione del maschile in cui il concetto di virilità mantiene un suo valore ed è associato alle dimensioni del pene. Elia ha una ipoplasia pieniena (tecnicismo che sta a indicare il micropene). Elia cerca di nasconderlo e di minimizzarlo con espedienti fai da te. Il suo disagio si manifesta attraverso atteggiamenti che si solidificano fino a determinare il suo stare nel mondo, o meglio di sottrarsi al mondo. Mentre i suoi compagni corrono (o questo almeno è quello che ci restituisce il suo sguardo), lui sopporta, incassa, si nega, viene frainteso. Fino a quando è costretto ad affrontare il suo demone pubblicamente. È quindi un percorso di accettazione il suo, che lo obbliga a ridefinirsi nella sua immagine sociale. E come tutti i percorsi di accettazione, non è fatto di traiettorie rettilinee, ma si snoda attraverso vie spezzate e cambi di marcia. Ad affiancarlo, lo storico gruppo di amici, che si ferma assieme a lui. Sarà soprattutto grazie alle ragazze, che gli presteranno il loro sguardo sul mondo maschile, che Elia compirà il primo passo verso la decostruzione di quei costrutti sociali di cui tutti, a vari livelli, siamo intrisi. Non sono soltanto i corpi delle donne, quindi, a essere oggetto di oppressione e sessualizzazione. Il male gaze è un occhio che include e incide su tutte le categorie, marginalizzate e non.
Un approccio a tematiche complesse fatto di sensibilità e schiettezza
Il pregio, fra i vari, di una serie come Skam, è quello di sapersi insinuare nelle pieghe (e piaghe) della società contemporanea facendosi interprete delle sue urgenze. E queste urgenze vengono rappresentata attraverso la categoria dei più giovani, quella che più di ogni altra parla un linguaggio non mediato, schietto e incontenibile. Questa stagione ha ribadito quello che già aveva dimostrato in quelle precedenti. Si può, attraverso una scrittura esplicita ed estremamente verosimile, raccontare la complessità di temi cruciali, coniugando immediatezza e tatto. E questo vale sia per la storia portante di questa stagione, incentrata su Elia, sia per quelle che via via si intrecciano ed emergono, che riguardano abuso di potere e manipolazione.
Un cast più affiatato che mai
Li abbiamo conosciuti sui banchi di scuola e accompagnati fino alle aule dell’università. In questi anni, il cast di Skam è cresciuto non solo anagraficamente, ma anche artisticamente. Come un ingranaggio ben oliato, i personaggi (e gli interpreti) hanno affinato le loro qualità, non solo come singoli, ma anche e soprattutto come individui inseriti in un gruppo coeso. E ben si vede come le interazioni fra i ragazzi si sono fatte di anno in anno sempre più fluide e spontanee, complice una scrittura sempre credibile e modellata sulle giovani personalità dei personaggi. Una menzione speciale va poi alla cura investita nella selezione musicale, compagna che illumina ed esalta alcuni dei momenti più suggestivi ed emozionanti di uno prodotto audiovisivo che, per contenuti e impegno sociale, si conferma sempre più necessario.
La recensione in breve
Skam 5 si conferma una serie necessaria, sia per la complessità e attualità dei contenuti che propone sia per la modalità con cui sceglie di raccontarli. Il cast, ormai artisticamente maturo, riesce a illuminare al meglio le sfumature e la profondità della scrittura.
- Voto CinemaSerieTV