La serie: Supacell, 2024. Regia: Sebastian Thiel, Andrew Onwubol (Rapman). Cast: Tosin Cole, Adelayo Adedayo, Nadine Mills, Eric Kofi-Abrefa, Calvin Demba e Josh Tedeku. Genere: Avventura, fantascienza. Durata: 55 minuti circa/6 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix, in lingua originale.
Trama: Per salvare la donna che ama, un uomo deve riunire cinque persone comuni dotate di poteri straordinari che vivono nel Sud di Londra.
A chi è consigliato? A chi cerca qualcosa di sorprendente nel genere dei cinecomic, che possa rivitalizzare un po’ le sorti di un genere incredibilmente saturo.
Grazie al rapido e drastico declino della qualità e del fascino del MCU, è facile credere che le storie di supereroi abbiano fatto il loro tempo: eppure, potrebbe essere arrivata su Netflix una serie tv, Supacell, che ha qualcosa da dire al riguardo. Per la regia del rapper , affonda le sue radici nelle strade del sud di Londra ma ha il polso dell’intrattenimento contemporaneo, utilizzando la struttura dei superpoteri per raccontare una storia molto specifica sull’esperienza della comunità nera nella capitale britannica.
Come vedremo nella nostra recensione di Supacell, il regista Rapman riesce a creare un’opera che combina il fascino visivo di un film Marvel con una storia ricca di profondità e sostanza. Ciò che distingue Supacell dalla massa dei supereroi è la serietà con cui tratta il suo materiale fantastico: la fotografia e gli effetti speciali sono eccellenti, ma ciò che davvero colpisce è la narrativa, che affronta temi come il razzismo e la criminalità legata alle gang, problemi che affliggono molte comunità della classe operaia.
Supacell: apri gli occhi e scopri chi sei
Supacell si apre con una scena intensa: una donna di colore di mezza età, in tuta, viene inseguita da guardie armate in quella che sembra essere una prigione segreta. Quando raggiunge un vicolo cieco, i suoi occhi si illuminano di giallo e sprigiona una forza enorme, sfondando una parete esterna. È a un passo dalla fuga quando una guardia le spara alla schiena. Mentre il suo corpo intriso di sangue viene trascinato in un corridoio, vediamo altre persone di colore di varie età, tutti con lo stesso tipo di tuta, rinchiusi in celle con pareti di vetro. A osservare la scena c’è il personaggio interpretato dal grande Eddie Marsan, che sembra essere il capo di tutto ciò che sta accadendo.
Incontriamo poi un autista di furgoni di nome Michael (interpretato da Tosin Cole di Doctor Who), che ha una relazione stabile con la sua ragazza Dionne (Adelayo Adedayo di The Responder) e intende chiederle di sposarlo durante una cena in un ristorante di lusso. Mentre Michael sta facendo una consegna in un quartiere popolare, viene minacciato da una banda locale guidata da Tazer (Josh Tedeku). Quando Michael si rifiuta di pagare la “tassa” per entrare nel quartiere, Tazer lo accoltella.
Mentre Michael giace a terra, sanguinante, i suoi occhi iniziano a brillare di giallo e scompare nel nulla. Si ritrova a rivivere gli stessi eventi, solo che questa volta Tazer lo lascia andare via illeso. Michael, dopo essersi convinto che quello che ha vissuto è stato un caso estremo di deja vu o un sogno bizzarro, chiede a Dionne di sposarlo e lei accetta. Durante un momento di passione nel loro appartamento, gli occhi di Michael si illuminano e lui scompare di nuovo. Questa volta atterra in quella che sembra essere una Londra post-apocalittica e si trova faccia a faccia con quello che crede essere il suo doppio, ma che in realtà è lui stesso nel futuro. Lui e quattro alleati sono impegnati in una battaglia con avversari incappucciati.
Il Michael del futuro dice al Michael del presente che ha il potere di viaggiare nel tempo – e persino di congelarlo – e che ha fatto un salto in avanti di tre mesi. Poi lo porta via per mostrargli la tomba di Dionne. Se vuole salvarle la vita, deve tornare indietro e trovare i suoi quattro futuri alleati. Li abbiamo già conosciuti e sappiamo che anche loro hanno superpoteri unici: Sabrina (Nadine Mills), un’infermiera telecinetica; Andre (Eric Kofi Abrefa), un impiegato di un call center in difficoltà economiche dotato di una forza incredibile; Rodney (Calvin Demba), un piccolo spacciatore che può correre velocissimo; e nientemeno che Tazer, che può diventare invisibile – cosa che si rivela utile quando lui e la sua banda sono messi in minoranza da una gang rivale.
La Londra supereroistica di Rapman
Con questa squadra di improbabili eroi, Supacell si distingue non solo per le sue spettacolari scene d’azione, ma anche per la sua capacità di esplorare temi sociali complessi, rendendo la serie non solo un’avventura supereroistica, ma anche un potente commento sulla realtà contemporanea. L’aspetto più affascinante di Supacell è proprio questa capacità di bilanciare l’elemento fantastico con una narrazione radicata nella realtà. I superpoteri dei protagonisti non sono solo espedienti narrativi, ma strumenti per esplorare tematiche sociali complesse: diventano metafore potenti delle sfide e delle lotte che affrontano nella loro vita quotidiana.
Rapman, con una regia incisiva e una scrittura brillante, riesce a creare un mondo in cui l’ordinario e lo straordinario si fondono perfettamente. Le scene d’azione sono coreografate magistralmente, mantenendo alta la tensione e l’adrenalina, mentre i momenti di introspezione e di dramma personale aggiungono profondità e autenticità ai personaggi. Supacell è un ritratto vivido e appassionato di una comunità e delle sue lotte, che usa il linguaggio universale dell’azione e dell’avventura per raccontare storie di resistenza, speranza e coraggio. In un panorama televisivo saturo di produzioni supereroistiche, Supacell emerge come un’opera fresca e significativa, capace di intrattenere e far riflettere allo stesso tempo.
La recensione in breve
Supacell riesce a bilanciare abilmente momenti di azione intensa con una rappresentazione autentica della vita nelle comunità britanniche della classe operaia. La serie non solo rispetta le convenzioni del genere supereroistico, ma le rinnova attraverso una lente sociale e culturale unica.
Pro
- L'analisi di un microcosmo che ben si adatta al fantastico
- Rapman racconta una realtà che conosce con grande padronanza
Contro
- La caratterizzazione dei supereroi e i loro poteri non sono particolarmente originali
- Voto CinemaSerieTv