La serie: Survivng Summer 2, 2023. Creata da: Joanna Werner e Josh Mapleston. Cast: Sky Katz, Kai Lewins, Savannah La Rain, Joao Marinho, Lilliana Bowrey. Genere: Drammatico. Durata: 30 minuti circa/10 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Netflix
Trama: Dopo un anno trascorso a New York, Summer Torres torna a Shorehaven con l’obiettivo di diventare una surfista professionista e ottenere un posto nella squadra australiana.
A poco più di un anno dall’uscita delle prima stagione, torniamo sulle coste (immaginarie) di Shorehaven insieme all’adolescente Summer e ai suoi amici per un a nuova estate a cavallo della tavola da surf. Il ritorno in Australia per la giovane protagonista si rivelerà, però, una doccia fredda quando scoprirà che il suo amato Ari ha adesso una nuova ragazza. Ma neanche questa notizia potrà scalfire la determinazione della ragazza di entrare a far parte della squadra australiana e partecipare alle competizioni nazionali.
Come vedremo nella nostra recensione di Surviving Summer 2, la serie creata da Joanna Werner e Josh Mapleston bilancia sapientemente strabilianti momenti sulla tavola da surf e l’elemento drama dello show, concedendo spazio alle relazioni (romantiche e non) tra i suoi protagonisti senza mai gravare troppo sulla competizione in mare. Purtroppo, però, l’alto numero di personaggio non sempre consente di approfondire queste dinamiche come avrebbero meritato, rendendo molte delle sottotrame assolutamente superflue per la narrazione.
La trama di Surviving Summer 2: un posto in squadra
Nella prima stagione di Surviving Summer avevamo seguito le vicissitudini di Summer Torres (Sky Katz), adolescente ribelle espulsa da ben due scuole e, per questo, mandata a vivere presso degli amici di famiglia nella piccola città costiera di Shorehaven, in Australia. Tra nuove amicizie (Bhodi, Marlon, Poppi) e una relazione con un ragazzo del posto, Ari Gibson (Kai Lewins), Summer aveva finito per scoprire il surf, innamorandosene perdutamente.
I nuovi episodi della serie iniziano a un anno di distanza dagli eventi precedentemente narrati: scopriamo che, rientrata a casa dopo l’estate australiana, la ragazza ha continuato ad allenarsi sulle impervie spiagge di Rockaway Beach, a New York, con l’obiettivo di dimostrare il suo valore ai nuovi amici. Decide così di far ritorno a Shorehaven – questa volta accompagnata dalla madre Margot – ma, una volta arrivata, Summer fa un’amara scoperta: Ari ha infatti una nuova ragazza, Wren (Annabel Wolfe). Una notizia che, però, non basta a far desistere la ragazza dal suo obiettivo e che, anzi, sorprende tutti annunciando di voler entrare nella Squadra di Stato per gareggiare alle competizioni nazionali.
La conquista delle onde
Surving Summer è una gioia per gli occhi per chi ama il mare e il surf. La serie creata da Joanna Werner e Josh Mapleston, infatti, riesce a catturare appieno la bellezza dell’ambientazione costiera australiana, con ampie riprese delle sue spiagge a perdita d’occhio e dell’orizzonte infinito dell’oceano. Proprio come nella prima stagione, le sequenze di surf sono particolarmente suggestive, permettendo allo spettatore di immergersi completamente nell’emozione che questo sport trasmette, mentre accompagna la giovane protagonista alla conquista delle onde.
Dal canto suo, Sky Katz nei panni di Summer Torres è pura libertà, incarnando alla perfezione la passione del suo personaggio per il surf nonché la sua determinazione nel voler diventare una vera professionista di questa disciplina. Accanto a lei, Kai Lewins, Lilliana Bowrey e Joao Gabriel Marinho offrono performance sbalorditive sulla tavola, arricchendo al massimo l’esperienza visiva che Surviving Summer è in grado di regalare.
A tutto drama
Chi si approccia alla visione di Surving Summer, è sicuramente alla ricerca di uno show che includa al suo interno tanti momenti di surf, proprio come avevamo visto nella prima stagione della serie. Ma anche di un teen drama in cui trovino ampio spazio le relazioni (amorose e non) tra i suoi protagonisti. In questo senso, i nuovi episodi riescono ad accontentare tutti: la serie, infatti, intreccia sapientemente romanticismo, amicizia e le strabilianti competizioni sulla tavola da surf, in un equilibrato mix tra lo sport e le vite private dei suoi protagonisti.
Ma ciò che maggiormente distingue questa seconda stagione della serie, è l’introduzione di un rivale particolarmente agguerrita, Wren, che diventa l’arci-nemica di Summer. La competizione tra le due che ne deriva – sia sulla tavola da surf che nel cuore di Ari – portano il livello di drama nella narrazione a un nuovo livello, regalando colpi di scena inaspettati e tenendo lo spettatore incollato allo schermo.
Il peso di troppi personaggi
Questa seconda stagione di Surviving Summer ha però un problema, che risiede nell’alto numero dei suoi personaggi. La durata di ogni episodio (circa 30 minuti l’uno), infatti, pur rappresentando un ottimo formato per il binge watching, fa fatica a sostenere il peso di un cast così vasto – composto da un allenatore, otto ragazzi e i membri delle rispettive famiglie – e i loro archi narrativi.
Questo fa sì che molte sottotrame non vengano affatto approfondite ma anzi risultino affrettate e che, di conseguenza, alcuni personaggi appaiano assolutamente superflui all’interno della narrazione principale. Ma non sono solo le trame di contorno a risentire di questo affollamento da un lato e dello scarso tempo a disposizione dall’altro: anche le relazioni tra la protagonista e i ragazzi a lei più vicino faticano a trovare una vera profondità emotiva, non permettendo allo spettatore di entrare del tutto in empatia con i suoi beniamini.
La recensione in breve
La seconda stagione di Surviving Summer bilancia sapientemente strabilianti momenti sulla tavola da surf e l'elemento drama dello show, concedendo spazio alle relazioni (romantiche e non) tra i suoi protagonisti senza mai gravare troppo sulla competizione in mare. Purtroppo, però, l'alto numero di personaggio non sempre consente di approfondire queste dinamiche come avrebbero meritato, rendendo molte delle sottotrame assolutamente superflue per la narrazione.
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Voto CinemaSerieTV