La serie: The Other Black Girl, 2023. Creata da: Zakiya Dalila Harris, Rashida Jones. Cast: Sinclair Daniel, Ashleigh Murray, Brittany Adebumola, Hunter Parrish, Bellamy Young, Eric McCormack. Genere: Thriller, mistery, satira, commedia. Durata: 30 minuti circa/10 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Disney+
Trama: Nella Rogers, assistente editoriale presso la Wagner Books, è l’unica donna nera dell’azienda fino a quando non viene assunta Hazel-May McCall. Con l’arrivo della nuova collega, però, iniziano a verificarsi strani eventi che portano Nella a scoprire un’inquietante verità sulla Wagner.
Adattamento per il piccolo schermo dell’omonimo bestseller di Zakiya Dalila Harris, The Other Black Girl – disponibile su Disney+ – segue la storia di una giovane ragazza nera che lavora, con non poche difficoltà, all’interno di una prestigiosa casa editrice di New York, la Wagner Books. Nel corso dei suoi 10 episodi da circa mezz’ora l’uno, lo show porta alla luce quanto sia insidioso il razzismo all’interno dei luoghi di lavoro frequentati quasi esclusivamente da bianchi, mettendo in atto una satira pungente sui superficiali (e spesso ridicoli) tentativi di diversificare le file produttive a tutti i costi, quando poi la diversità continua ad essere guardata con sospetto.
Non solo, come vedremo nella nostra recensione di The Other Black Girl, la serie sviluppata dalla stessa Zakiya Dalila Harris in collaborazione con Rashida Jones si arricchisce anche di elementi horror e mistery: la nostra protagonista sarà infatti impegnata nella ricerca degli oscuri segreti di Wagner, tentando di portare alla luce una sinistra verità sepolta da anni.
La trama di The Other Black Girl: non giudicare un libro dalla copertina
Nella Rogers (Sinclair Daniel) è un’assistente editoriale brillante nonché – da tanti anni – unica dipendente nera all’interno della prestigiosa casa editrice di New York per la quale lavora, la Wagner Books. Una condizione, quella di essere circondata unicamente da persone bianche, che la fa sentire spesso emarginata e sottovalutata. Tutto inizia a cambiare, però, quando viene assunta Hazel-May McCall (Ashleigh Murray), fiera e indipendente afroamericana di Harlem, Upper Manhattan, che riesce subito ad entrare in sintonia con Nella, spronandola a credere in se stessa. Il momento di idillio, però, dura poco: Hazel sembra infatti essere fin troppo amichevole, capace, con astuzia e piccole bugie, di entrare immediatamente nelle grazie di colleghi e superiori. Ma anche all’interno della Wagner qualcosa non torna: Nella inizia a vedere strani riflessi al di là dello schermo del computer, ombre che si muovono losche in ufficio e luci tremolanti. Quando un biglietto anonimo le intima di lasciare il lavoro alla casa editrice, poi, la nostra protagonista si metterà sulle tracce degli oscuri segreti di Wagner per portare a galla una storia sinistra sepolta da anni. Riuscirà a venirne a capo?
Un mondo a misura di bianchi
Nella è una ragazza brillante e dalle grandi capacità con il desiderio, un giorno, di diventare un’importante editor proprio come la leggendaria Kendra Rae Phillips, unica donna nera ad aver raggiunto una posizione di spicco alla Wagner Books. Ma all’interno di un luogo di lavoro costituito quasi esclusivamente da persone bianche, la ragazza sembra faticare ad ottenere ciò che vuole, in perenne lotta tra l’essere se stessa e omologarsi al gruppo. Nella rappresenta, infatti, quella “quota di diversità” tanto ambita dai datori di lavoro oggi, ma, allo stesso tempo, ancora guardata con diffidenza: deve avere le proprie idee ma, allo stesso tempo, non può dire al bestsellerista bianco di turno che il protagonista nero del suo nuovo romanzo è solo un’accozzaglia di cliché; deve accettare di buon grado le ridicole e superficiali manifestazioni di supporto da parte dei colleghi ma anche cercare di smussare quelle che sono le caratteristiche che fanno di lei una ragazza afroamericana.
The Other Black Girl fornisce un esame duro quanto necessario su quelli che, ancora oggi, sono i sacrifici richiesti alle persone nere per muoversi all’interno di in un mondo in cui sono spesso i bianchi a dettare le regole. Ed evidenzia come non dovremmo accontentarci del fatto che, rispetto a tre o quattro decenni fa, le cose siano migliorate e sempre più afroamericani rivestano posizioni di potere: alberga ancora tanta ingiustizia nella nostra società e, malgrado venga promossa sempre di più l’inclusione, ancora troppo spesso accogliere la diversità significa tentare di conformarla, di schiacciarla.
Alleate o rivali?
Proprio come suggerisce il titolo, The Other Black Girl pone in primo piano le complesse dinamiche tra Nella e la neoassunta Hazel e il modo in cui l’universo della prima cambi con l’arrivo della seconda. Le due ragazze sono comprensibilmente desiderose di fare amicizia: entrambe afroamericane in un ufficio nel quale non sembra essere incoraggiata la diversità, ciò che immediatamente sembra renderle delle alleate perfette sono il medesimo senso dell’umorismo e lo stesso gusto in fatto di libri, i pettegolezzi sui colleghi d’ufficio bianchi ben intenzionati ma alquanto ridicoli, e il fatto di sostenersi a vicenda nell’esposizione delle proprie idee. Non passa molto tempo però dall’arrivo della nuova collega, però, che Nella inizia a vedere in Hazel una rivale: quest’ultima, infatti, sembra essere in grado di muoversi all’interno della Wagner con una sicurezza che non appartiene alla nostra protagonista e di mettere in atto piccole astuzie (se non addirittura bugie) per entrare immediatamente nelle grazie colleghi e superiori. Anche a costo di screditare pubblicamente la sua nuova amica. Hazel è mossa da semplice ambizione o c’è qualcosa di più? Sarà solo uno dei tanti interrogativi ai quali dovrà cercare di dare risposta Nella.
Tra horror e satira
Più si va avanti con la visione della serie, più ci si rende conto che The Other Black Girl possiede due anime: da una parte abbiamo quella satirica che, con un’ironia sottile ma efficace evidenzia le difficoltà che, ancora oggi, le persone afroamericane devono affrontare in un mondo in cui troppo spesso sono i bianchi a dettare le regole. Dall’altra, abbiamo l’elemento horror che, tra sfarfallio delle luci, ombre e apparizioni improvvise, vede la nostra protagonista impegnata a portare alla luce i sordidi misteri che la casa editrice nasconde. Nonostante le due anime delle serie riescano ad amalgamarsi bene nel corso degli episodi, è comunque la sua componente comedy a prevalere: il ritmo lento dello show e la mancanza di ingredienti realmente spaventosi o di suspense mantengono infatti lo spettatore ancorato soprattutto sul dilemma morale che attanaglia la sua protagonista, combattuta tra il desiderio di fare carriera e quella di dar voce alla propria comunità. Se ci pensiamo, però, ironia e terrore sono solo due modi diversi di guardare allo stesso problema: la condizione dei neri nella società odierna può essere raccontata facendo satira ma, in fondo, non è altro che un film dell’orrore.
Il cast di The Other Black Girl
Punto di forza dello show è sicuramente il suo cast, accattivante e ben ragionato. Sinclair Daniel (Insidious – La porta rossa) nei panni di Nella riesce a portare sullo schermo le contraddizioni che la nostra protagonista deve sperimentare giornalmente, mentre è combattuta tra il desiderio di fare carriera e la necessità di tener fede ai propri valori, primo fra tutto l’onestà. Nel ruolo della neoassunta alla Wagner Hazel troviamo, invece, Ashleigh Murray (che molti riconosceranno per aver fatto parte del cast di Riverdale) risulta inquietante al punto giusto e sempre avvolta da un’aura di ambiguità che rende difficile distinguere i suoi gesti gentili e disinteressati dalle sue azioni puramente opportunistiche. Azzeccata anche la scelta di inserire nel cast due volti noti delle serie televisive: stiamo parlando di Bellamy Young (nei panni della editor Vera, diretta superiore di Nella), conosciuta soprattutto per il successo Scandal ed Erick McCormack (direttore della Wagner), famoso soprattutto per la sit-com Will & Grace.
La recensione in breve
The Other Black Girl porta alla luce quanto sia insidioso il razzismo all'interno dei luoghi di lavoro frequentati quasi esclusivamente da bianchi, mettendo in atto una satira pungente sui superficiali (e spesso ridicoli) tentativi di diversificare le file produttive a tutti i costi, quando poi la diversità continua ad essere guardata con sospetto. Ma lo show si arricchisce anche di elementi horror e mistery che terranno lo spettatore incollato allo schermo fino all'ultimo episodio.
- Voto CinemaSerieTV