La serie: This England, 2022. Regia: Michael Winterbottom, Julian Jarrold. Genere: biografico, drammatico, politico. Durata: 6 episodi da 45-80 min. Dove l’abbiamo visto: in anteprima stampa, in lingua originale.
Trama: La storia di come il Primo Ministro inglese Boris Johnson abbia affrontato la Brexit e soprattutto la pandemia durante la prima ondata di diffusione del Covid-19.
Può sembrare semplicistico ma c’è quasi una dichiarazione d’intenti nel titolo della nuova attesissima miniserie inglese This England. Kenneth Branagh va a vestire i panni del primo ministro britannico Boris Johnson per raccontare le sue responsabilità durante la pandemia che due anni fa ha colpito tutto il mondo. Il co-sceneggiatore e regista Michael Winterbottom vuole raccontare proprio questa Inghilterra qui, quella più recente, che non ha saputo affrontare nel mondo giusto la diffusione del Covid-19.
Curiosamente il titolo originario sarebbe dovuto essere This Sceptred Isle: “Questa isola munita di scettro”, a sottolineare il tema sociale al centro della storia. A metà tra docu-serie e racconto di finzione, utilizza un montaggio caotico e serrato che mescola immagini dal vero durante la diffusione della pandemia, con testimonianze anche strazianti di addetti ai lavori e cittadini, a sequenze con gli attori a interpretare le personalità coinvolte. Le immagini scorrono velocemente sullo schermo, come l’edizione straordinaria di un telegiornale, che quindi mostra un realtà cruda, senza filtri. Andiamo a scoprire meglio racconto e tematiche nella recensione di This England, dal 30 settembre su Sky Atlantic e NOW con due episodi a settimana.
This England, la trama: le tre parti del problema
Sono tre i protagonisti-responsabili nella trama di This England. Non solo Boris Johnson, per il quale Kenneth Branagh si è letteralmente trasformato con tanto di trucco prostetico ma senza mai finire nel macchiettismo. Anzi regala un’interpretazione grottesca che gioca moltissimo con le citazioni letterarie che il Premier inglese era solito fare durante i suoi discorsi. Quasi a sottolineare tra le righe il proprio status sociale, e allo stesso tempo voler dimostrarsi un uomo vicino al popolo. D’altronde è proprio su questo che sembra concentrarsi la miniserie: le responsabilità di un governo che non ha saputo gestire un’emergenza di livello mondiale.
Pensiamo anche alla recente Cinque giorni al Memorial di Apple Tv+, che ha voluto ricordare l’inadempienza dell’amministrazione statunitense durante l’Uragano Katrina. L’altro focus di This England è sicuramente il divario di cure messe a disposizione di anziani e residenti delle case di riposo a dispetto di funzionari governativi. Si vuole indagare il ruolo che ognuno dei protagonisti ritrovatisi a gestire una situazione (forse) ingestibile abbia avuto poca lungimiranza. Potendo anche imparare da stati e nazioni che vi erano passati prima di lei, come la stessa Italia. Accanto a Branagh gli altri due imputati messi al banco dei testimoni nel processo “televisivo” della miniserie sono i suoi consiglieri più fidati: la moglie Carrie (Ophelia Lovibond), con esperienza politica alle spalle, e il suo braccio destro, Dominic Cummings (Simon Paisley Day).
Il buffone di corte Boris Johnson
Questo è un momento storico in cui i period drama impazzano, mostrandoci le Corti di un tempo. In This England Johnson viene gettato nella mischia dell’intrattenimento quasi fosse un adorabile buffone di corte. Un uomo che davanti e dietro le telecamere finiva per essere impacciato ma che allo stesso tempo era estremamente pericoloso e forse inadatto al proprio ruolo politico. Ovviamente l’intento di Michael Winterbottom è tutt’altro che bonario e accondiscendente, ma piuttosto di denuncia. La miniserie sembra chiedersi: se non avesse avuto le proprie risorse a disposizione, date le sue condizioni di salute, Boris Johnson sarebbe guarito lo stesso dal Covid-19? A differenza di molte persone nel Regno Unito e soprattutto molti anziani, “abbandonati a se stessi” nelle case di cura.
Abbandonati come gli operatori sanitari, a cui non erano stati forniti gli strumenti e la preparazione per affrontare una simile emergenza. Per molti media inglesi un passo falso, perché troppo fresca come ferita per spiattellarla in tv. Anche se, quasi quasi, ci verrebbe da dire che è tardi, che forse ci siamo stancati di sentir parlare di un virus globale che vorremmo tutti buttarci alle spalle. Allo stesso tempo però ci rendiamo conto che bisogna denunciare quanto accaduto in molti Stati e non dimenticare quanto i governi si siano trovati impreparati e sprovveduti di fronte a un evento di tale portata.
This England: A Very British Scandal
Prendiamo in prestito il titolo di un’altra miniserie inglese, A Very British Scandal, perché This England è uno scandalo perpetrato dal governo britannico di fronte all’emergenza da Coronavirus. La miniserie in modo emblematico inizia con l’annuncio della pubblicazione di una monografia su Shakespeare da parte del futuro Premier. Premier che si ritroverà con questo incarico appena assunto e la pandemia scoppiata dopo poco tempo. La prima ondata fu, come sappiamo, la più terribile, soprattutto perché colse tutti di sorpresa e impreparati. È su questa che si concentrano i sei episodi, insieme alla (mala)gestione della negoziazione Brexit. A testimoniare ancora una volta il tema sociale al centro del racconto sono le molteplici linee narrative che si alternano continuamente in This England.
Quella tra i corridoi del potere, dove chi è al comando deve gestire il problema insorto. Quella degli scienziati ed esperti che devono lottare contro il tempo per capire il metodo di trasmissione del virus e creare un vaccino. Quella di chi lavora nelle case di riposo e deve combattere in prima linea contro l’emergenza sanitaria. Quella tra le strade, per testimonianze dirette, dove il popolo britannico deve affrontare un lockdown tardivo. D’altronde Michael Winterbottom è un autore e cineasta che aveva già dimostrato di saper raccontare “il vero”. Candidato per la Palma d’oro a Cannes con Benvenuti a Sarajevo, Wonderland e 24 Hour Party People, vinse l’Orso d’oro a Berlino con Cose di questo mondo e l’Orso d’argento per la regia del film The Road to Guantanamo. Winterbottom racconta in prima persona di non aver potuto dire addio alle madre malata, morta non per il Covid-19 e quindi lasciata “in disparte”. Ecco cosa ci vuole dire This England: nessuno andrebbe mai lasciato in un angolo.
La recensione in breve
Abbiamo evidenziato il tema sociale come quello centrale nella recensione di This England: l’inadempienza e l’impreparazione del governo inglese guidato da Boris Johnson nei confronti della pandemia mondiale scoppiata nel 2020, e il divario di cure tra gli anziani delle case di riposo e lo stesso Johnson. Una denuncia cruda e senza peli sulla lingua, con un Kenneth Branagh sornione e trasformista nei panni dei Premier inglese, che si affida anche a testimonianze dirette per realizzare una sorta di servizio d’inchiesta, a metà strada tra una miniserie fiction e una docu-serie per non dimenticare.
- Voto CinemaSerieTv