La serie: Tutte le volte che ci siamo innamorati, 2023. Creata da: Carlos Montero. Cast: Georgina Amorós, Franco Masini, Alberto Salazar, Carlos Gonzalez, Blanca Martínez, Roser Vilajosana. Durata: 40 minuti circa/8 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Netflix.
Trama: Irene e Julio continuano a incontrarsi e separarsi, mentre la prima persegue la carriera di regista e il secondo quella di attore. Riusciranno ad avere il loro lieto fine?
Dopo il successo di Élite e Il caos dopo di te, Carlos Montero mette da parte il genere thriller e i toni drammatici per tornare con una serie tv romantica (e molto promiscua), che arriva su Netflix giusto in tempo per San Valentino. Tutte le volte che ci siamo innamorati segue – muovendosi su due linee temporali, il 2003 e il 2022 – le vicissitudini di Irene (Georgina Amorós), aspirante regista che si trasferisce da Castellón a Madrid per frequentare la scuola di cinema e realizzare il suo sogno. Sogno che verrà messo più volte alla prova, sia da eventi esterni (come gli attentati di Madrid del 2004) sia dall’incontro con Julio (Franco Masini), ragazzo affascinante ma dalla profonda fragilità con il quale instaurerà una relazione passionale e altalenante.
Nella nostra recensione di Tutte le volte che ci siamo innamorati, ovviamente non vi riveleremo se i due ragazzi, alla fine, riusciranno a stare insieme. Ma possiamo dirvi che si tratta di una serie tv che parla di amore e amicizia, ma anche degli anni dell’università, della difficoltà di trovare un proprio posto nel mondo e di quello che è il “lato oscuro” del cinema. Peccato per la sceneggiatura un po’ banale e ripetitiva, soprattutto nel continuo tira e molla tra i due protagonisti.
La trama di Tutte le volte che ci siamo innamorati: un amore impossibile
Irene (Georgina Amorós) è un’aspirante regista che si trasferisce da Castellón a Madrid per frequentare la scuola di cinema. Qui conosce Damián (Carlos González) e Jimena (Blanca Martínez), con i quali inizia a condividere un appartamento a Tetuán e a cimentarsi nella produzione di un cortometraggio. Irene conduce un’ordinaria vita da universitaria fino a quando, in occasione di un tragico evento (gli attentati di Madrid dell’11 marzo 2004), si imbatte in Julio, ragazzo affascinante ma fragile che studia per diventare avvocato. Il loro primo incontro rappresenterà solo l’inizio di una storia travagliata e altalenante, nella quale i due ragazzi continuano a prendersi e lasciarsi, litigare e fare pace, mentre Irene cerca di perseguire i proprio sogni e Julio si ritrova a confrontarsi – non senza difficoltà – con un’inaspettata e improvvisa carriera da attore. La narrazione, che si muove su due linee temporali differenti (il 2003/2004 e i giorni nostri) segue i protagonisti e i loro amici tra dammi amorosi, sesso e prime esperienze lavorative mentre cercano di trovare un proprio posto nel mondo.
Il lato oscuro del cinema
Il mondo del cinema è sicuramente uno dei temi portanti della serie. In Tutte le volte che ci siamo innamorati, Carlos Montero racconta quella che è la vita – lontano da casa – di un gruppo di studenti della facoltà di cinema, descrivendone la routine universitaria, la convivenza, i primi progetti, la frustrazione nel non riuscire a portare sullo schermo ciò che si ha dentro. Un universo raccontato con estremo realismo, che prende spunto da quella che è stata la vera esperienza giovanile del suo ideatore. Ma quest’ultimo ci mostra anche un altro lato del mondo del cinema, quello più oscuro e “tossico”. Lo vediamo in relazione con quella che è la storia di uno dei protagonisti dello show, Julio che, in poco tempo, si ritrova tra le mani una promettente carriera da attore. Vediamo il ragazzo, affascinante ma profondamente fragile e insicuro, inseguire un successo che, pian piano, finisce per divorarlo, a causa dei suoi demoni interiori e di un mondo – quello del cinema – che sembra averlo scelto più per il suo aspetto finisco che per le sue effettive doti attoriali. Gli abusi di potere, le aspettative troppo alte degli altri e la completa sfiducia in se stesso finiranno per condurre il ragazzo verso una spirale di alcol e droga dalla quale – forse – solo Irene potrà salvarlo.
Il punto deboli della serie
Non si può certo dire che la serie ideata da Carlos Montero brilli per originalità. Il tema centrale della narrazione, ovvero l’amore impossibile tra i due protagonisti, è uno dei più usati ed abusati quando si parla del genere commedia. I due sembrano ricorrersi in un susseguirsi senza fine di eventi e incomprensioni che mettono i bastoni tra le ruote a una storia che, forse semplicemente, non avrebbe senso di esistere. Un tira e molla che, alla lunga, finisce inevitabilmente per stancare, soprattutto perché si ripete sempre con le medesime dinamiche e non viene mai intervallato da grandi colpi di scena. A risollevare le sorti dello show sono i momenti di vita quotidiana del gruppo di amici/coinquilini e i frequentissimi inciuci sessuali che hanno luogo all’interno delle mura dell’abitazione.
Il cast di Tutte le volte che ci siamo innamorati
Trattandosi di una serie ideata da Carlos Montero, non poteva certo mancare qualcuno facente parte del cast di Élite. Si tratta della protagonista Georgina Amorós che, nel celebre show spagnolo, vestiva i panni di Cayetana Grajera Pando. Il coprotagonista Franco Masini, invece, è un attore e compositore argentino conosciuto per il suo ruolo nella serie tv Rebelde, anch’essa disponibile su Netflix. Malgrado il buon lavoro dei due interpreti, non è facile affezionarsi ai loro personaggi perché – probabilmente in nome del realismo – sono caratterizzati da comportamenti che non li rendono certo due figure positive: sono entrambi incoerenti, immaturi e inclini al tradimento, oltre a non avere nulla di cui parlare al di fuori delle lenzuola. Più simpatici nella loro ingenuità sono invece i due coinquilini di Irene, Damián e Jimena – interpretati da Carlos González e Blanca Martínez – che offrono qualche divertente distrazione dal continuo tira e molla dei due personaggi principali.
La recensione in breve
Tutte le volte che ci siamo innamorati è una serie tv che parla di amore e amicizia, ma anche degli anni dell'università, della difficoltà di trovare un proprio posto nel mondo e di quello che è il "lato oscuro" del cinema. Peccato per la sceneggiatura un po' banale e ripetitiva, soprattutto nel continuo tira e molla tra i due protagonisti.
-
Voto CinemaSerieTV