La serie: Yaralitan – La creatura, 2023. Creata da: Çağan Irmak. Cast: Taner Ölmez, Erkan Kolçak Köstendil, Engin Benli. Genere: Fantsay, horror. Durata: 45 minuti circa/8 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Nella Istanbul di inizio Novecento, uno studente ricorre a metodi poco ortodossi e mai sperimentati per portare a termine il lavoro di uno scienziato rimasto vittima di un incidente. Le conseguenze, però, saranno devastanti.
Rivisitazione del romanzo Frankenstein di Mary Shelley ambientata nella Istanbul dei primi del Novecento, Yaralitan – La creatura è una miniserie fantasy di produzione turca diretta da Çağan Irmak e interpretata daTaner Ölmez, conosciuto in Italia per il suo ruolo da protagonista nel medical drama Il Dottor Alì. Non bisogna ovviamente aspettarsi un adattamento fedele: questa miniserie in 8 episodi, infatti si prende moltissime libertà, spostando la narrazione fuori dal suo contesto originale per crearne una versione moderna distinta, pur mantenendo la sua essenza principale. La storia ruota attorno a Ziya, che, dopo essersi trasferito a Istanbul per frequentare la scuola di medicina, incontra un professore che lo metterà sulla strada per realizzare il suo sogno: riuscire a sconfiggere la morte.
Ma, come vedremo nella nostra recensione di Yaralitan – La creatura, il perseguimento del suo obiettivo porterà con sé conseguenze devastanti. Pur mantenendo quelli che sono i principali temi di Frankenstein, la miniserie scritta e diretta da Çağan Irmak trova il proprio punto di forza nel riuscire a mantenere una sua identità, che non vuole sbalordire tutti i costi ma permette allo spettatore di immergersi nella tradizione turca, rimanendo fedele alla sua visione semplice e genuina.
La trama: mettere un freno alla morte
Ziya (Taner Ölmez), appassionato fin da piccolo di scienza e figlio di un medico stimato, dopo la morte dell’amata madre a causa di una malattia incurabile, decide di trasferirsi a Istanbul per frequentare la facoltà di medicina, con la speranza, un giorno, di poter mettere un freno alla morte. Nella città turca fa la conoscenza di İhsan (Erkan Kolçak Köstendil), professore brillante ma scellerato, ossessionato dall’idea di riuscire a resuscitare un essere vivente, proprio come scritto nel Libro della resurrezione di Shahram Amir. I due, uniti negli intenti, decidono quindi di collaborare ma, quando İhsan rimarrà vittima di un incidente, Ziya dovrà portare a termine l’esperimento da solo. Le conseguenze di questa scelta si riveleranno, però, a dir poco devastanti.
La responsabilità della scienza e la paura del diverso
Proprio come il celebre romanzo dal quale trae ispirazione, Yaralitan – La creatura ci porta a riflettere su quale sia la responsabilità morale della scienza e su dove si trovi il limite di ciò è lecito fare in nome del progresso. La graduale perdita di coscienza del protagonista, disposto a tutto pur di portare a termine l’esperimento, lo condurrà – proprio come il dottor Frankenstein – a dare la vita a una creatura mostruosa, inevitabilmente destinata all’infelicità perenne a causa del proprio aspetto. Una creatura che, consapevole della propria diversità e di essere considerata spaventosa dal resto del mondo, sarà costretta a evitare ogni contatto con gli esseri umani, isolandosi completamente. È quindi giusto, in nome della scienza, generare così tanta sofferenza? Questo ci porta anche a interrogarci su un altro aspetto purtroppo attuale ancora oggi, ovvero il modo in cui ci approcciamo al diverso. Nella serie, nel romanzo e nei numerosi precedenti adattamenti, vediamo come il terrore nei confronti della mostruosa creatura generi ostilità da parte delle persone, che cercano in tutti i modi di distruggerla. Lo stesso avviene nella nostra società, nella quale, troppo spesso, la paura di ciò che non conosciamo genera cattiveria invece che tentativi di comprensione.
Un’importante eredità
Quando si tratta di adattare un testo così noto e amato a livello internazionale, è facile cadere nella tentazione di fare un confronto con l’originale o con le trasposizioni precedenti. Noi, però, non lo faremo, in quanto la miniserie scritta e diretta Çağan Irmak trova la propria forza per l’appunto nel riuscire a mantenere una sua identità, che non vuole sbalordire a tutti i costi ma permette allo spettatore di immergersi nei temi principali di Frankenstein pur rimanendo immerso nella tradizione turca. Senza approfondire ulteriormente le tematiche sociali delle quali abbiamo già parlato, Yaralitan – La creatura gestisce bene il ritmo – sebbene un po’ lento nei primissimi episodi – della narrazione, regalandoci un adattamento che insiste – come già detto – sui punti di forza della storia originale senza però mai cercare di strafare, rimanendo fedele a quella che è la sua visione semplice e genuina, molto più improntata sul contesto familiare. Il risultato è una miniserie fresca che a tratti diverte e che, a suo modo, riesce a distinguersi in mezzo alle numerose trasposizioni.
La recensione in breve
Mantenendo quelli che sono i principali temi di Frankenstein, Yaralitan - La creatura, trova il proprio punto di forza nel riuscire a mantenere una sua identità, che non vuole sbalordire tutti i costi ma permette allo spettatore di immergersi nella tradizione turca, rimanendo fedele alla sua visione semplice e genuina.
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