La serie: Wellmania, 2023. Creata da: Benjamin Law, Brigid Delaney. Cast: Celeste Barber, JJ Fong, Genevieve Mooy, Lachlan Buchanan, Remy Hii, Alexander Hodge, Simone Kessell, Virginie Laverdure. Genere: dramedy. Durata: 30 minuti ca./8 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Netflix, in lingua originale.
Trama: Olivia Liv Healy è una food blogger di successo che conduce uno stile di vita sregolato poco improntato a scelte salutiste; a seguito di un incidente, però, si vede costretta a mettere in discussione le sue scelte e ad adottare nuove abitudini cimentandosi con una nuova filosofia votata al benessere. Ma il suo percorso non sarà così semplice come aveva immaginato.
È appena arrivata su Netflix la prima stagione della dramedy australiana Wellmania, basata sul romanzo Wellmania: Misadventures in the Search for Wellness della scrittrice Brigid Delaney. Protagonista assoluta è l’attrice e comica australiana Celeste Barber, diventata famosa su Instagram per aver sfidato i canoni estetici proposti sui social in modo ironico e dissacrante: Barber ripropone in modo del tutto personale scatti e pose di attrici e modelle famose e non, mettendosi in gioco in prima persona. Non poteva che essere lei, quindi a dare volto, corpo e umorismo al personaggio di Olivia Liv Healy. Vediamo come nella nostra recensione di Wellmania, interamente disponibile sulla piattaforma streaming dal 29 marzo.
La trama: dall’hang over al detox in un giorno
Olivia Liv Healy è una trentanovenne australiana che vive e lavora come food writer a New York. E di New York ha assorbito lo stile frenetico, instancabile e bulimico che la porta a vivere su una giostra che non si ferma mai: party, cene di lavoro, aperitivi e totale dedizione al lavoro. Quando le viene proposto di entrare a far parte di un noto show di cucina, Liv accetta con entusiasmo. Ma il destino, ovviamente, si mette in mezzo, costringendola a fermarsi: dopo aver volato fino in Australia per partecipare al compleanno della sua migliore amica, ha un attacco di panico a causa del quale la medica del consolato si rifiuta di rilasciarle il visto per gli Stati Uniti fino a quando i suoi valori non saranno tornati accettabili. Liv, che ha uno show a cui partecipare e nemmeno un attimo da perdere, decide quindi di cambiare drasticamente abitudini e affidarsi a un centro detox, nel tentativo implausibile di recuperare forma e benessere nel giro di pochi giorni. A sostenerla (e più spesso a criticarla) nel corso del suo incidentato percorso, la sua amica di sempre, Amy, insieme alla madre Lorraine e al fratello Gaz, in procinto di convolare a nozze col compagno.
In cerca di un nuovo equilibrio
Nel corso degli otto episodi, quello che Liv intraprende è un viaggio imposto da circostanze esterne. Se fino a quel momento ha vissuto seguendo il motto “non si vive per sempre”, il suo arresto forzato e non previsto la mette di fronte alla rinuncia drastica come unica via per raggiungere il suo obiettivo nel minor tempo possibile. Nella confusione mentale che la agita e la caratterizza, Liv non riesce a vedere l’opportunità che le si para davanti, ovvero quella di rallentare e riesaminare le sue scelte. Il frenetismo della sua vita, la voglia di divorare il mondo dentro e fuori dal lavoro, sono dei paraocchi con i quali avanza in modo caotico e tragicomico, travolgendo amici e familiari.
Non sorprende quindi che la sua prima mossa sia quella di affidarsi a un centro detox, nella speranza di riportare nel giro di pochi giorni i suoi parametri medici nella norma. Una scorciatoia che ovviamente avrà come conseguenza quella di mostrarle come il cammino da lei intrapreso non possa essere approcciato con superficialità e trascuratezza. Ed è proprio grattando lo smalto della superficie che il disagio sepolto sotto strati di attività frenetiche busserà così forte da non poter più essere ignorato.
La salute mentale come tema portante
È in un’ottica retrospettiva che la scelta di Liv di mettere un oceano fra lei e la sua famiglia assume un significato che va oltre la ricerca di quel riscatto professionale che non aveva trovato nella città natale. I flashback sul trauma portante del suo passato, col procedere della stagione, si fanno più invadenti e corposi, fino a divampare in un confronto non più procrastinabile. Se i primi episodi si ripropongono di trattare le derive salutiste e fai da te smascherandone l’appeal effimero e commerciale, la serie riesce in modo leggero ma efficace ad ampliare progressivamente il focus inziale scandendo a lettere chiare il messaggio di fondo: la cura di sé abbraccia un percorso globale e graduale che passa sia dalla salute fisica che da quella mentale. E la seconda è spesso più dolorosa da perseguire.
Il cast: una protagonista arruffata come la sua vita
Il personaggio di Liv è molte cose insieme. Riassume in sé caratteristiche che la rendono respingente e divertente, eccentrica e maldestra, costantemente alle prese con un disordine che l’accompagna ovunque vada. Liv è un tornado, ossessionata dai suoi obiettivi e incapace di predisporsi all’ascolto di persone, ambienti ed eventi, che la rimandano inevitabilmente al punto di partenza, in un loop in cui è destinata a ripetere schemi sghembi e traballanti ma ormai consolidati. La serie si regge quasi esclusivamente su di lei, e sulla convincente interpretazione di Celeste Barber, che da comica navigata regge bene i tempi comici e non ha paura di sporcarsi le mani.
La recensione in breve
Wellmania racconta il percorso di una donna che è costretta, suo malgrado, a ridefinire la propria vita partendo da scelte orientate al miglioramento della propria salute fisica. Nel farlo, emerge con forza il tema della salute mentale, vero fulcro narrativo della serie. La protagonista diverte e convince. Pur senza spiccare, lo show intrattiene e regala qualche spunto di riflessione.
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Voto CinemaSerieTV