Quello di Alessandra Musarra è il femminicidio di cui si occupa stasera Amore Criminale. La ragazza viveva in provincia di Messina, aveva 23 anni e nel 2019 fu trovata morta nel suo appartamento dal padre, che si era preoccupato a causa di un messaggio ricevuto da sua figlia. Di seguito ripercorriamo il caso per il quale fu condannato il fidanzato di Alessandra, Cristian Ioppolo.
Alessandra Immacolata Musarra, 23 anni, fu trovata morta il 7 marzo 2019, da suo padre, Luciano Musarra. La macabra scoperta fu fatta nell’appartamento dove la vittima viveva, a Santa Lucia Sopra Contesse, una frazione di Messina. L’uomo era accorso sul posto perché la figlia gli aveva mandato un messaggio scrivendo che era prigioniera dell’ex fidanzato. L’uomo provò a bussare ripetutamente, e non ottenendo risposta, decise di entrare dalla finestra. Una volta raggiunta la camera da letto della figlia, trovò il suo corpo privo di vita.
“Si pensa che queste cose possono capitare agli altri invece è capitata a me”
“Mia figlia era una ragazza debole” – raccontò Musarra a Gazzetta del Sud – “Le ho detto tante volte cosa facesse con quest’uomo accanto. Stamattina non apriva e siamo entrati con la scala dal balcone. Quando sono arrivato ho bussato e lei non rispondeva, c’era anche il compagno di mia figlia, ho preso una scala sulla macchina e l’ho trovata. Si pensa che queste cose possono capitare agli altri invece è capitata a me”.
Le indagini si concentrarono subito su Christian Ioppolo, fidanzato della vittima. L’uomo, portato in Questura a Messina, durante l’interrogatorio, confessò l’omicidio, causato dall’eccessiva gelosia. Forse non era la prima volta che Ioppolo alzava le mani sulla sua fidanzata. Era stato lui stesso, nel tentativo di sviare le indagini, a mandare il messaggio dal cellulare di Alessandra al padre di lei. Voleva far ricadere la colpa dell’omicidio su quell’ex fidanzato con cui Alessandra aveva mantenuto un rapporto di amicizia.
L’ultima autopsia, svolta nel febbraio del 2021, ha stabilito che Alessandra Immacolata Musarra è morta per asfissia meccanica violenta da strozzamento, anche con segni di soffocazione. In base a questi risultati, a Cristian Ioppolo è stato contestato il reato di omicidio volontario tramite soffocamento e strozzamento. Il 18 giugno 2021 l’imputato è stato condannato dalla Corte d’Assise di Messina alla pena dell’ergastolo.
Nel processo di Appello, la Procura Generale aveva proposto uno sconto di pena in cambio della rinuncia alla difesa da parte dell’imputato. L’offerta è stata respinta dagli avvocati dell’imputato. Nelle deposizioni finali il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 24 anni di carcere, ma la Corte d’Appello di Messina, il 27 maggio 2022 ha confermato l’ergastolo.