Ospite di Belve, Al Bano ha parlato tra l’altro di sua figlia Ylenia Carrisi. La ragazza è scomparsa a New Orleans verso la fine del 1993. Il 6 gennaio 1994 viene indicato come data della sua presunta morte. Mentre Romina Power non si è mai arresa, Al Bano ha subito capito che la figlia non sarebbe più tornata a casa. Questa differenza di vedute ha creato anche dei forti contrasti nella coppia che qualche anno dopo si è separata.
“Parlare della sua scomparsa è come aprire una ferita violenta – ha detto Al Bano rispondendo alla domanda di Francesca Fagnani – È stato l’unico momento dove sono diventato un anticristo. Un anti Dio. Mi sono sentito violentato da quella forza superiore che è Dio. Erano notti in cui per dormire prendevo il Lexotan, me lo consigliarono. Erano quelle notti che non finivano mai neanche durante la giornata. Quel dolore che purtroppo si fa sentire anche adesso. Il dolore è la peggiore delle Belve“.
Al Bano, ha spiegato che la Fede gli ha dato la forza di andare avanti. Però ho capito anche che il Figlio di Dio è stato ucciso, lo hanno messo in croce. Ma io sono cristiano e mi sono detto:’se sei cristiano perché non accetti tutti le regole del cristianesimo, sia nel bene che nel male? Se lui l’ha perso e tutto continua, chi sei tu per ribellarti a questa realtà’. Adesso ho 5 figli, 3 nipoti ma nella bocca la lingua va sempre dove il dente duole“.
Al Bano a Belve ha voluto anche ricordare la rabbia per alcuni articoli usciti sui giornali. “Al dolore si aggiungeva altro dolore. Un giornalista famoso disse che avevo mia figlia nascosta in casa per farmi pubblicità. Lo avrei strozzato. Chiamai il giornale e dissi loro di vergognarsi, che non avevano rispetto per quello che stavamo vivendo io e la mia famiglia“.