Il presidente del Senato Ignazio La Russa sarà ospite di Belve per la puntata inaugurale dell’esordio in prima serata, stasera su Rai2. Un’intervista neppure andata in onda che sta facendo già discutere, soprattutto per le dichiarazioni sul figlio gay e sull’ormai tristemente famoso busto di Mussolini (un cimelio di famiglia, da quello che possiamo scoprire dalle anticipazioni del programma).
Tanto che le opposizioni, dal PD a +Europa, da Alessandro Zan a Elly Schlein, si stanno già facendo sentire, con dichiarazioni e messaggi social che vanno dall’indignazione all’ironia. E infatti Ignazio La Russa e i suoi addetti stampa hanno già corretto il tiro, dichiarando che “avere un figlio gay sarebbe un piccolo dispiacere, ma non un problema“. Da cosa è nato il polverone? Dal fatto che il presidente del Senato ha risposto così a una domanda di Francesca Fagnani: “Un figlio gay? Accetterei con dispiacere la notizia, perché sarebbe un figlio che non mi somiglierebbe, sarebbe come se fosse milanista, è un paragone preciso quello che faccio“.
Non è tutto però. Nel corso dell’intervista, come vedremo stasera, La Russa è tornato a parlare anche del busto di Mussolini che gelosamente custodisce nella sua abitazione, come da lui stesso dichiarato un po’ di tempo fa. Attaccato da più parti per via del cimelio di famiglia, ha raccontato alla Fagnani: “Mi rimprovero di aver mostrato il busto di mio padre di Mussolini, ora lo vuole mia sorella, dice che papà l’ha lasciato a noi, ora ce l’ha mia sorella”. Non pago, ha aggiunto, sempre parlando della sua controversa origine come uomo politico: “Manca la capacità di separare le cose importanti da cose dette in un altro senso, quindi ci devo stare attento, ma dico che sarebbe bello fare le battute, il politically correct lo odio”. Non proprio quello che ci si aspetterebbe da una delle più importanti cariche politiche del Paese.
E poi il “vaffa” di Silvio Berlusconi, il rapporto non idilliaco con Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera di Forza Italia, fino a un giudizio estetico sulle ministre del Governo Meloni. Un’altra preda, insomma, caduta nelle fauci della “belva” Fagnani, che, a giudicare dalle anticipazioni, promette ancora una volta di non deludere l’affamato pubblico.