Carlotta Bertotti ha parlato a Le Iene della sua malattia, il Nevo di Ota, che è anche la causa della macchia sul viso e nell’occhio che caratterizza il suo aspetto da sempre. “Si tratta di un’alterazione benigna dei pigmenti. Beh, benigna si fa per dire, perché ha iniziato a farmi male fin da piccola”, ha spiegato la modella e influencer.
Carlotta Bertotti, nata nel 2001, modella con migliaia di follower su Instagra, felicemente fidanzata, ha raccontato la sua storia spiegando che quando è nata aveva un puntino nell’occhio che fu scambiato per un trauma dovuto al parto. Invece quel puntino iniziò ad espandersi per tutta la metà del suo viso e oggi è una macchia grigia non molto marcata, leggera come un’ombra, ma visibile. Per tanti anni ha faticato ad accettare il suo aspetto, tanto che prima di andare a scuola impiegava ore a truccarsi per nascondere la macchia e indossava una lente a contatto speciale per mascherare la colorazione dell’occhio. Tutto questo “Per non essere costretta ad affrontare sguardi e domande. Avevo alzato un muro intorno a me. Nessuno poteva vedere come fossi realmente tranne la mia famiglia e me. Allo specchio vedevo solo un fenomeno da baraccone, una persona sbagliata”.
“Per sforzarmi di assomigliare agli altri avevo smesso di somigliare a me”
Poi un giorno Carlotta si è stancata di doversi sempre nascondere e ha deciso di rivelarsi, cominciando dai suoi amici. “Era estate, ero in spiaggia con dei miei amici. Senza dir loro nulla, mi sono struccata e ho chiesto: “Notate qualcosa di strano?” Niente. Silenzio. Fu una liberazione. Per 18 anni avevo nascosto il mio aspetto e per sforzarmi di assomigliare agli altri avevo smesso di somigliare a me. Adesso invece ho capito che non mi devo nascondere, che posso usare la mia unicità per aiutare gli altri a esprimere loro stessi. Sentirsi diversi fa paura ma è proprio nelle differenze che ti puoi scoprire speciale, forse prezioso e quindi se ti fissano, lasciali fissare“.
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Dopo la messa in onda della trasmissione, Carlotta ha condiviso un post su Instagram per invitare i suoi follower a “Ritrovare l’umanità per far capire che non ci si deve mai sentire sbagliati, questo lo si può fare anche raccontando la storia della propria unicità in un mondo dove è ancora diffusa una corsa alla perfezione colma di insicurezza.”
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