La giornalista Rai Dania Mondini, a suo dire, era stata confinata nella stanza di collega che non tratteneva flatulenze ed eruttazioni e in più emanava un cattivo odore, in seguito a contrasti con i suoi colleghi, tutti dirigenti della redazione del Tg1. Mondini aveva denunciato i suoi colleghi per stalking, lesioni e tentativo di violenza privata in concorso.
Il caso risale al 2018, stando a quanto riporta Panorama, Mondini ebbe dei contrasti con i colleghi che ricoprivano posizione di vertice al Tg1, cioè il vicedirettore del Tg, Filippo Gaudenzi, il direttore di Radio Rai3, Andrea Montanari, Marco Betello, Piero Felice Damosso e Costanza Crescimbeni. Quando Mondini si è rifiutata di condividere la stanza col collega “petomane”, come imposto dai dirigenti, questi ultimi avrebbero fatto di tutto per mettere la giornalista in difficoltà, affidandole solo servizi brevi e banali e vessandola con aggressioni verbali Il criminologo Claudio Loiodice ha parlato di un atteggiamento atto a provocare il licenziamento della professionista.
“In ufficio non si respirava, ma i capi mi dissero: resta lì o non lavori più” – ha detto Mondini, stando a quanto si legge su Repubblica – a quel punto Mondini e altri hanno abbandonato la stanza occupata dal collega, a causa del cattivo odore, e per protesta si sono sistemati in quella riservata ai dirigenti di redazione.
Ma chi è il collega di Mondini? Si tratterebbe di una persona “poco attenta all’igiene personale”, altrettanto indecorosa sotto il profilo verbale e umano. Il signore in questione avrebbe contatti con presunti esponenti della ‘ndrangheta e in passato sarebbe stato accusato di molestie.
Ruggero Panzieri, Francesco Falvo D’Urso e Claudio Loiodice, avvocati della giornalista Dania Mondini, hanno pubblicato una nota congiunta che recita: “Pur omettendo di comunicare altri dati, nel rispetto della legge e delle autorità inquirenti, ci sentiamo di anticipare questa notizia per prevenire eventuali tentativi, come quello accaduto esattamente un anno fa, di sminuire gli avvenimenti oggetto del delicato procedimento penale. Infatti, qualcuno, non certamente noi, aveva divulgato notizie circa una situazione giudicata semplicemente sgradevole, che si stava verificando nella redazione del Tg1 mattina, cercando di minimizzare quello che realmente stava accendendo”.