Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, ha rivelato i dettagli di un colloquio avuto con Papa Francesco durante l’ultima puntata di DiMartedì, trasmissione condotta da Giovanni Floris e andata in onda su La7 il 31 gennaio. Cinque giorni dopo la sua elezione, il 18 marzo 2013, papa Francesco incontrò Pietro Orlandi e la madre: “Emanuela sta in cielo”, questa la dichiarazione raggelante dopo la quale il fratello di Emanuela Orlandi chiese più volte di essere ricevuto dal pontefice per avere dettagli sulla morte della sorella, anche se non gli venne mai data la possibilità di un incontro.
“Ci ha detto solo questa frase: ‘Emanuela sta in cielo’. In quel momento mi si è gelato il sangue. Un Papa che mi dice che mia sorella è morta… Però ho pensato che magari volesse collaborare… Mi ha messo una mano sul braccio… L’ho visto come un segnale, come dire andiamo avanti ma poi il muro si è alzato più di prima. Non c’è mai più stata la possibilità di incontrarlo. C’è proprio una chiusura da parte sua”, ha dichiarato Pietro Orlandi nel video dell’intervista.
In collegamento c’era anche il giornalista Andrea Purgatori, che da decenni si occupa del caso di Emanuela Orlandi, e che ha commentato: “Forse ha deciso Papa Francesco di riaprire l’inchiesta o comunque ha dato il suo assenso. E se dopo 40 anni di silenzio si decide di aprire un’inchiesta in Vaticano, immagino che poi non si possa chiudere con un ‘non ne sappiamo nulla’, altrimenti conveniva continuare con la strategia del silenzio“. “Il passaggio di Papa Ratzinger è molto interessante perché quel pontefice aveva inviato il capo e il vice capo della gendarmeria vaticana dal magistrato italiano che stava indagando per chiedere di riaprire la tomba di De Pedis e liberarsi da quell’imbarazzo in cambio il magistrato voleva notizie su Emanuela. Ma poi tutto si blocca… “.