Ricostruiamo il caso di femminicidio di Janira D’Amato, la ragazza di 21 anni uccisa a Pietra Ligure (Savona) dall’ex fidanzato. Alessio Alamia, questo il nome dell’assassino, la colpì con quarantanove coltellate. Scopriamo cosa successe quella notte, le parole di Alessio davanti ai giudici di primo grado e l’esito del processo.
Janira D’Amato è stata uccisa il 7 aprile 2017 nell’abitazione in Via Crispi a Pietra Ligure, in provincia di Savona. Il suo ex fidanzato, Alessio Alamia, si costituì ventiquattro ore dopo, e nei giorni che avevano preceduto il delitto aveva telefonato centinaia di volte alla ragazza. Alla fine, l’aveva convinta a raggiungerlo a casa per restituirle degli oggetti personali. Una volta che Janira era entrata nell’appartamento la colpì con quarantanove coltellate. In precedenza, Alamia aveva cercato sul cellulare “come uccidere qualcuno senza lasciare tracce”. L’autopsia stabilì che dei quarantanove colpi subiti dalla vittima, due erano stati letali perché avevano raggiunto la vittima al collo facendola morire dissanguata.
Il rapporto tra Alessio Alamia e Janira D’Amato si era subito trasformato in una relazione chiusa e sbilanciata, dove era lui che dettava le regole e decideva per Janira. Con il tempo l’aveva isolata, facendole terra bruciata attorno. Anche se lui, davanti ai giudici, ha detto “Non è vero che avevo fatto terra bruciata. Non è vero che l’ho allontanata dal gruppo di amici, ma si è diviso poi per ragioni di lavoro e perché tutti hanno preso strade diverse”.
Dopo circa tre anni di relazione, Janira decise di iscriversi a un corso di pasticceria: per lei era un sogno che si realizzava, per lui era un incubo, viveva la scelta della fidanzata come un abbandono. Alessio voleva che la ragazza abbandonasse il corso, ma Janira, per la prima volta, fu irremovibile. La situazione precipitò, lei decise di lasciarlo, facendo scattare la furia omicida dell’ex fidanzato.
Alessio Alamia è stato condannato in primo grado di giudizio all’ergastolo, pena confermata in appello e passata in giudicato con la sentenza della corte di Cassazione.