La ragazza e l’ufficiale è la nuova serie turca trasmessa in tv in prima serata da Canale 5. La serie di genere storico romantico è ambientata durante la Guerra di Crimea e la Rivoluzione Russa che fanno da sfondo alla trama basata su 21 episodi molto intensi, anche dal punto di vista romantico.
La trama della serie vede protagonista è Kurt Seyit (Kıvanç Tatlıtuğ) il primogenito di una famiglia turca che ha fondato la sua carriera militare sull’ammirazione per suo padre ed è diventato uno dei migliori ufficiali dello Zar. Kurt è fidanzato con una ragazza turca, che sposerà nel prossimo futuro.
Şura Verjenskaya (Farah Zeynep Abdullah) è la figlia minore di una famiglia russa aristocratica ed è alle prese con suo padre, che ha una malattia terminale. L’uomo, insieme a sua figlia maggiore Valentina (Seda Güven), viene trasportato a Pietrogrado per essere sottoposto a delle cure. A Pietrogrado Valentina e suo padre sono ospiti della famiglia di Petro Borinsky (Birkan Sokullu) un vecchio compagno e amico di Kurt. In occasione di una festa, Petro presenta Kurt a Sura e i due ragazzi si innamorano. Si sposano, ma la guerra di Crimea li tiene distanti.
Quando Kurt fa ritorno a San Pietroburgo dopo essere stato colpito in battaglia, nella città russa scoppia improvvisamente la rivoluzione. Kurt è un soldato appartenente all’esercito zarista e insieme alla moglie Sura si rende conto di non essere al sicuro nella Russia bolscevica. Così la coppia decide di fuggire, contro il parere delle rispettive famiglia, ma il viaggio sarà molto duro.
La trama de La ragazza e l’ufficiale è tratta da una storia vera – la scrittrice turca Nermin Bezmen è la nipote di Kurt Seyit e nei suoi libri, che hanno ispirato la serie, racconta il duro viaggio di una coppia che per scappare al conflitto armato cerca di raggiungere a piedi Istanbul. Tra i conflitti bellici, si inseriscono quelli del cuore.
La serie turca è una produzione del 2013 per un totale di 21 episodi con protagonisti nel cast Kıvanç Tatlıtuğ e Farah Zeynep Abdullah tra gli altri. Tratta dai libri “Kurt Seyt & Shura” (1992) e “Kurt Seyt & Murka” (1993) di Nermin Bezmen