Beatrice Luzzi, rivelazione del GF 2024, in collaborazione con Gaston Zama de Le Iene, ha condotto un esperimento sociale, fingendosi alla ricerca di un gigolò uomo con cui passare il tempo; durante la sua permanenza nel reality, infatti, Luzzi aveva dichiarato di essere casta da quasi 6 anni.
Dopo molte infruttuose ricerche (fra chi non accetta appuntamenti al buio e chi propone prezzi fuori mercato) la scelta cade su Massimo, che si dimostra disponibile. I due, una volta in stanza, iniziano a discutere per conoscersi e l’uomo racconta vari retroscena hot sulla sua peculiare vita professionale, ricordando in particolare il momento in cui rischiò una violenta aggressione da parte del marito di una cliente, e riuscì a salvarsi solo chiudendosi nel bagno.
Ma gli aneddoti del gioviale seduttore non finiscono qui: come si vede nel video condiviso da TgCom, Massimo racconta anche di aver ricevuto richieste di rapporti a tre da coppie sataniste (“Ho rifiutato, quelli poi ti drogano e finisci incaprettato”), oltre ad aver avuto esperienze particolari con alcune clienti, la maggior parte “di una certa età”; dalla donna sposata con la fantasia del tradimento (“Voleva che il marito ci scoprisse, per umiliarlo e far sì che io poi lo buttassi fuori di casa!”), alla signora piena di ritocchini che subì una importante defaillance estetica (“Le si staccò la protesi al gluteo… colava giù per terra; lei non si accorse di niente, io all’epoca mi facevo di testosterone, non potevo fermarmi”), passando per la signora molto in là con gli anni, cui Massimo fece “molte coccole; io non ho uso pillole, ma quella volta, ragazzi… alla fine non le chiesi nulla”.
Verso la fine della chiacchierata, Beatrice cerca di capire se Massimo l’abbia riconosciuta, ma lui la spiazza: “Non guardo tv. GF? Ho visto due puntate del primo“. Una volta svelato l’inganno, Massimo si apre ancora di più e svela la vera natura profonda del suo lavoro: “Con me le donne parlano, si sfogano, perché si sentono vittime nelle dinamiche familiari senza capire che spesso anche l’altro è vittima“. Per chiudere, da Massimo, una massima: “Nel mio lavoro, io sono come l’acqua, che prende la forma del recipiente in cui è inserita”
Un’altra esperienza simile a quella di Luzzi, sempre a Le Iene, fu quella di Mario Adinolfi in un bordello austriaco.