Paola Caruso ha affrontato momenti difficili per la malattia del figlio Michele. Il bambino infatti ha una paresi del nervo sciatico causata dall’iniezione di un farmaco non adatto ai bambini che gli è stata fatta da un medico a Sharm el-Sheik. Oggi il bambino sta un po’ meglio, ma dovrà sottoporsi ad un intervento chirurgico delicato e ci vorranno mesi per capire se sarà andato a buon fine. L’incidente ha avuto pesanti ripercussioni psicologiche sulla Caruso e suo figlio. Nel frattempo lei ha fatto causa al medico egiziano.
Paola ha svelato che il bambino, nato nel 2019 dalla relazione con l’ex compagno Francesco Caserta, si è trovato ad avere dei problemi permanenti ad una gamba durante una vacanza a Sharm el-Sheik, nel novembre 2022. Appena arrivati a Sharm, al piccolo è venuta la febbre, forse a causa dello sbalzo di temperatura tra l’Italia e l’Egitto. “Aveva 38 o 39, gli ho dato degli antipiretici, ma la febbre non calava. Mi sono preoccupata e abbiamo chiamato un dottore“. Il medico arriva in camera, visita Michele e siccome parlava arabo, l’hotel fornisce un traduttore alla Caruso. Il dottore dice che per far abbassare la febbre al bambino può fargli un’iniezione. “Io ero contraria” – spiegò Caruso a Verissimo – “Però siccome era un medico, mi sono fidata. Non l’avessi mai fatto”. Paola ha raccontato commossa che quando ha chiesto al figlio di alzarsi, per misurare la febbre, lui è caduto e non sentiva più la gamba. “Da che era un bambino sano, che fino al pomeriggio aveva corso e giocato, mi sono ritrovata mio figlio paralizzato da una gamba, che non deambulava più”.
Il giorno dopo l’iniezione, Paola Caruso e suo figlio sono tornati a Milano col primo volo disponibile e il piccolo è stato ricoverato in un ospedale neurologico pediatrico. “Alla fine, dopo gli esami, è risultato che lui ha una paresi del nervo sciatico”
Oggi Michele sta un po’ meglio, ma dovrà sottoporsi ad un intervento che è un’incognita e ha solo una possibilità che torni a camminare: “Ha migliorato l’uso della gamba, ma non muove ancora il piede. I dottori hanno detto che questo significa che il danno che è stato fatto è permanente, dovrà portare il tutore per sempre. Mi sento impazzire, non riesco a perdonarmelo. Mio figlio sta pagando per una decisione che ho preso io. I dottori mi hanno detto di essere realista, di smetterla di pensare che si possa risolvere.”. Paola Caruso ha spiegato che ha deciso di farlo operare in Italia: “Ci vorrà almeno un anno di fisioterapia per capire se l’operazione è andata a buon fine e lui potrà tornare a camminare senza tutore”
Nel frattempo Paola ha intrapreso azioni legali contro il medico egiziano: “Ci sono delle azioni legali in corso contro il medico, perché non voglio che succeda a un altro bambino”. “Mi hanno scritto tante persone per aiutarmi, anche dei medici. Non è un caso isolato il mio, è successo anche ad altre persone. Non succedeva in Italia da almeno vent’anni. Ora voglio aiutare a prevenire situazioni del genere.”
La situazione di Paola Caruso è complessa anche su altri aspetti familiari. Il padre di Michele lo ha riconosciuto, “ma è assente”. Paola vive con sua madre adottiva, malata di Alzheimer e ha provato a costruire un rapporto con la sua mamma biologica, ma anche questo non è stato semplice.
L’augurio è che Michele possa tornare a camminare come prima e lasciarsi questa brutta storia alle spalle.