Nello studio di Non è l’Arena è calato il gelo durante l’ultima puntata, Massimo Giletti ha ricevuto un avvertimento, neanche tanto velato, da parte di Salvatore Baiardo. L’uomo, prima di cambiare vita, è stato una persona di fiducia della mafia, e ha lavorato a lungo come factotum della famiglia Graviano. Da due anni Giletti vive sotto scorta.
Lo scorso novembre, negli studi di Non è l’arena di La7, Salvatore Baiardo profetizzò l’arresto di Matteo Messina Denaro. L’uomo che gestì la latitanza dei fratelli Graviano, disse che, nel caso in cui Matteo Messina Denaro fosse stato gravemente malato, allora si sarebbe consegnato allo Stato. Baiardo parlò di “regalino al Governo“. L’arresto di Denaro, secondo questa ipotesi, sarebbe la conseguenza di un accordo tra Stato e Mafia, cosa che il governo ha prontamente smentito.
Durante la fine della puntata di Non è L’Arena del 22 gennaio, incentrata sulla mafia e l’arresto di Matteo Messina Denaro, prima di salutare, è arrivato l’avvertimento per Massimo Giletti. “Lei fa del buon giornalismo, lo dico senza essere ruffiano. Ma sta rischiando parecchio. Rischiando a 360 gradi”, ha detto Salvatore Baiardo. “Cosa vuol dire?”, chiede Giletti. “Non solo a livello mafia“, è la risposta dell’ospite che poi continua: “E tanti suoi colleghi dovrebbero…“. “Va bene Baiardo, ha già detto troppo“, lo interrompe Massimo Giletti che termina dicendo “Vorrei dormire tranquillo stasera“.
Massimo Giletti vive sotto scorta dall’agosto 2021, quando seguì le vicende dei boss condannati al 41 bis e poi scarcerati a causa dell’emergenza Covid. Durante l’ora d’aria, il boss Filippo Graviano fece il suo nome, indicandolo come persona che stava iniziando dare fastidio. Gli inquirenti intercettarono minacce contro Massimo Giletti e il magistrato Nino Di Matteo.