Il primo abito Schiaparelli che Chiara Ferragni ha indossato sul palco del Festival di Sanremo 2023 in occasione della finalissima sembra essere stato “copiato” da Yves Saint Laurent. In realtà, il bustier d’oro – già indossato da Chiara precedentemente – è un pezzo che Schiaparelli ha presentato nella collezione haute couture primavera-estate della Maison. Un omaggio voluto a certe creazioni di Yves Saint Laurent, notoriamente grande fan di Elsa Schiaparelli, e ai busti in metallo che, negli anni ’60, aveva creato in collaborazione con lo sculture-gioielliere Claude Lalanne.
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Mentre il movimento della Pop Art riscuoteva un notevole successo negli anni Sessanta, la coppia François-Xavier e Claude Lalanne realizzava sculture ispirate alla natura e basate su forme animali e vegetali. Già nel 1965, Yves Saint Laurent commissionò loro il leggendario bar che avrebbe occupato il suo appartamento di Place Vauban prima di essere trasferito nella sua biblioteca di Rue de Babylone.
Per la collezione haute couture autunno-inverno 1969 di Saint Laurent, Claude Lalanne realizzò una serie di calchi del corpo della modella Veruschka che furono abbinati a due abiti diafani di chiffon, uno blu e l’altro nero. L’artista ha inoltre realizzato una serie di gioielli scultorei in rame galvanico.
Nella didascalia del post Instagram in cui ha spiegato il significato dell’abito, non c’è in realtà alcun riferimento a Claude Lalanne. La creazione viene definita un’idea di Daniel Rosberry e della Maison Schiaparelli. In realtà, Chiara aveva già indossato il busto d’oro di Schiaparelli – della collezione haute couture primavera estate 2021 – quando è andata a ritirare il premio Donna dell’anno al GQ Woman of the Year Award a Berlino.
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Ecco il significato dell’abito Schiaparelli indossato da Chiara Ferragni: “Essere donne senza dover essere considerate solo delle madri. La lotta femminile contro la colpa di voler conciliare tutto è stato il tema che abbiamo chiesto di elaborare a @danielroseberry per questo abito realizzato dalla maison @schiaparelli . La durezza dell’armatura oro scolpita sui seni di Chiara rappresenta una forza che non ha bisogno di imitare quella maschile per essere considerata di pari livello. Mentre la sottoveste di satin è dipinta di blu perché è da sempre il colore associato alla sacralità della maternità qui rappresentata come stereotipo della donna mentre nutre un bambino d’oro. Non essere considerate solo apparati riproduttivi è la scelta per cui combattere ogni singolo giorno!“