Prende il via stasera su Rai1, in prima serata, la fiction Sei donne – Il mistero di Leila, una produzione IBC Movie in collaborazione con Rai Fiction, creata da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, per la regia di Vincenzo Marra. Un giallo psicologico in tre puntate nel quale la ricerca della verità si incrocia con le storie di sei donne di oggi – Anna, Michela, Alessia, Viola, Aysha, Leila – ciascuna con un proprio vissuto, ciascuna con i propri segreti, rappresentative di un universo femminile contemporaneo.
Le anticipazioni della prima puntata ci portano a fare la conoscenza di Anna Conti (Maya Sansa), PM della procura di Taranto, stimata e autorevole professionista, nasconde un problema di alcolismo, riaffiorato dopo la fine del suo matrimonio, che la rende dura nei rapporti interpersonali, soprattutto con il nuovo ispettore Emanuele Liotta. Anna si appassiona al caso della giovane Leila, una ragazzina orfana di madre, recentemente scomparsa insieme al suo patrigno, Gregorio. Intorno “al mistero di Leila” ruotano altre figure femminili: la prima a essere ascoltata è Michela, sorella della defunta madre di Leila.
Liotta è sempre più esasperato dal comportamento di Anna e vorrebbe essere esonerato dall’incarico. Una sera Anna decide di raccontargli del suo difficile passato e del suo problema di alcolismo, chiedendogli di restare e di aiutarla a risolvere il caso. In procura arrivano delle immagini di Gregorio a Bari. Anna e Liotta decidono di recarsi sul posto chiedendo a Michela di accompagnarli, per capire meglio il suo rapporto con la nipote e il cognato.
Nulla è scontato e prevedibile in questo intreccio noir che si dipana, puntata dopo puntata, offrendo allo spettatore indizi, conferme, confessioni, inaspettati risvolti e giochi di ruolo capaci di condurlo, senza rassicurazioni né retorica, alla verità. Realizzata con il contributo di Apulia Film Fund della Fondazione Apulia Film Commission, la serie restituisce la fotografia di una Taranto inedita e contemporanea, a fare da cornice a un racconto corale dove le storie dei protagonisti si intrecciano con un tessuto territoriale lontano dastereotipi.