Levante, per festeggiare i 10 anni di carriera, si regala la partecipazione a Sanremo 2023 e una canzone, Vivo, dal significato intimo e profondo. Non sono versi d’amore, almeno non in senso stretto, ma parlano di un tema ben preciso e spesso poco esplorato. Vivo è il racconto della depressione post-parto che la cantante ha vissuto in prima persona un anno fa, quando è diventata mamma per la prima volta.
Un’esperienza potentissima, l’attesa e la nascita di un bambino, ma che succede se poi, al momento di celebrare una nuova vita, la mente fa brutti scherzi? “O sorrido o piango/ Non so fare altro/ Mi emoziono con poco/ Gioco ancora col fuoco“: Vivo muove i suoi primi passi nel caos di sentimenti contrastanti, in balìa di una totale mancanza d’equilibrio in cui ciò che genera gioia è anche fonte di angoscia. Al di là delle tinte pastello, della tenerezza o dell’emozione del neo-papà, Levante mette nero su bianco che maternità è anche incertezza e crisi. “Subito dopo la nascita di mia figlia avevo bisogno di rimettermi a scrivere, a suonare. Avevo bisogno di sentirmi utile per me stessa, perché amo lavorare. In quel momento mi sentivo bloccata in un ruolo speciale, quello di madre, ma non mi bastava. Le emozioni oscillavano: ero felice, ma anche triste. E non bisogna aver paura di ammettere che non è solo un periodo di gioia. Succede a tante donne” ha raccontato Claudia Lagona in un’intervista a Grazia.
“O respiro o affanno/ Come stare al mondo?/ Mi sorprendo con poco/ Credo nel Dio che prego“: poi Levante, quella che avevamo lasciato, grintosa, sul palco del suo primo Sanremo (nel 2020 con Tikibombom) e nel tour estivo del 2021 (quando era già incinta di Alma Futura), fa capolino, timidamente, all’inizio della seconda strofa. Quella domanda è una porta che si apre in una stanza buia, è la reazione necessaria che la nuova vita impone. La cantautrice risponde opponendo la propria volontà e l’ambizione di miglioramento alla chimica degli scompensi ormonali e al terrore paralizzante di un cambiamento troppo grande.
Levante è una donna appassionata, e da pasionaria racconta un dramma (per fortuna transitorio). In Vivo, in pochi versi, coesistono il buio, le lacrime, la speranza di uscire dalla depressione e poi la spinta decisiva verso la luce. Il ritornello è un’esplosione, una liberazione, è la presa di coscienza che anche questo cammino si percorrerà un passo alla volta. Fino all’approdo in quella agognata “stanza tutta per sè” in cui qualcosa del passato (la riappropriazione del corpo) può ancora esistere e coesistere con la nuova vita. “Vivo come viene/ Vivo il male, vivo il bene […] Vivo l’attimo che c’è/ Vivo per la mia liberazione/ Vivo un sogno erotico/ La gioia del mio corpo è un atto magico“.
Vivo è il primo singolo estratto dal quinto album di Levante, Opera Futura, in uscita negli store e sulle piattaforme il 17 febbraio.