Titolo episodio: Nido vuoto. La serie: Petra, seconda stagione (2022). Regia: Maria Sole Tognazzi. Cast: Paola Cortellesi, Andrea Pennacchi, Simone Liberati.
Genere: Noir, poliziesco. Durata: 91 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Sky Cinema/NOW.
Trama: Quando la pistola di Petra Delicato viene rubata da una misteriosa ragazzina, l’investigatrice si trova a investigare insieme al vice-ispettore Antonio Monte, scoprendo presto una terribile storia di pedopornografia.
L’ultimo appuntamento con la seconda stagione di Petra, la serie Sky tratta dai romanzi di Alicia Giménez Bartlett, segna un punto di svolta nel percorso dei suoi protagonisti. Tra dramedy e investigazione sociale, la puntata di questa settimana conclude l’itinerario dell’investigatrice nel modo più coeso, restando saldamente ancorata al formato che gli autori hanno perfezionato nel corso della stagione. Un finale adeguato, che lascia le porte aperte sul futuro: ne parliamo nella recensione di Petra 2×04, dal titolo Nido vuoto.
La trama: distanza professionale
Il caso che Petra Delicato deve risolvere è probabilmente il più difficile della sua carriera. Comincia tutto con un semplice furto: mentre Petra aiuta il collega Antonio Monte a scegliere l’abito per il suo matrimonio, una ragazzina riesce a rubare la pistola dell’investigatrice. Nel giro di poco tempo l’oggetto si trasforma nell’arma di un delitto: qualche giorno dopo un uomo viene trovato morto, ucciso dai proiettili provenienti dalla pistola di Petra. Lei e Monte seguono la pista, e scoprono che la vittima era legata a un terribile giro di pedopornografia.
Il caso si ammanta così di un cupo valore sociologico, e Petra si scopre coinvolta a un livello più profondo del solito. È una delle poche volte in cui la vediamo in difficoltà, incapace di tenere lontano i demoni del lavoro dalla sua vita privata: risolvere il mistero diventa per lei un imperativo morale. L’equilibrio fra romanzo e cronaca rimane quindi uno dei punti di forza della serie, che sfrutta le tematiche circostanziali per rendere il racconto attuale e rilevante, senza mai sfociare nel programmatico. Temi spinosi che vengono trattati, come nelle altre puntate, con grande sobrietà – e un pizzico di comprensibile indignazione moraleggiante.
Qui, in coda all’ultimo episodio della stagione, Petra sembra anche voler dire qualcosa sull’etica lavorativa della protagonista, tesa e coinvolta come mai finora. Anche grazie alla prova di Paola Cortellesi, che abbraccia completamente le suggestioni drammatiche della vicenda, Petra Delicato si conferma una figura di grande spessore, capace di sorreggere il racconto con le sue sfumature caratteriali, le sue fissazioni segrete e i suoi timori irrisolti.
Finali aperti
Per i due protagonisti, soprattutto, Nido vuoto rappresenta una resa dei conti: Monte nel suo matrimonio con Beatrice, e Petra con l’ennesimo tira e molla romantico – due storyline che si sono intrecciate ripetutamente negli scorsi episodi. Anche qui gli sceneggiatori hanno lavorato in maniera intelligente. Nel dosare le componenti narrative della serie (e del romanzo da cui è tratta), non hanno mai dimenticato il nucleo emotivo costituito dai due colleghi, che si rafforzano vicendevolmente nell’affrontare le proprie paure. La coppia di protagonisti resta così la colonna portante della serie, il fortissimo epicentro umano che dona unità alle loro avventure.
In un modo o nell’altro, i due investigatori si trovano dinnanzi a un baratro. Mentre Monte deve compiere la scelta definitiva nel coronamento della sua relazione amorosa, Petra resta atterrita di fronte all’abisso umano su cui sta investigando, ed è costretta a smussare il proprio carattere aguzzo e a cercare conforto altrove. L’introduzione di una nuova fiamma, l’architetto Marco Artiga, pone la donna di fronte al dubbio che ci attanaglia dall’inizio della serie: è giusto votarsi alla solitudine per timore dell’altro? La risposta, sembra dirci l’epilogo (su cui manteniamo il silenzio stampa), sembra essere una sola.
Si tratta di un finale aperto? O di una conclusione vera e propria? Poco importa: al termine della seconda stagione, Petra certifica la funzionalità espressiva di un formato stantio sulla carta, ma rivitalizzato in virtù dei suoi protagonisti e della sapienza con cui vengono raccontati. Certo, il dubbio sussiste: è possibile replicare questa equazione ad infinitum? La serie avrò un prosieguo? Se sì, cosa succederà quando i romanzi saranno terminati? Domande legittime che troveranno risposta solo in futuro. Nel frattempo, in ogni caso, possiamo ritenerci soddisfatti.
La recensione in breve
Nido vuoto conclude la seconda stagione di Petra confermando le qualità di un formato ormai perfezionato e ben definito, forte di una scrittura sapiente e di uno sguardo attento alla caratterizzazione dei protagonisti.
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