La serie: Palm Royale, 2024. Creata da: Abe Sylvia. Cast: Kristen Wiig, Ricky Martin, Allison Janney, Laura Dern, Josh Lucas, Leslie Bibb, Amber Chardae Robinson, Kaia Gerber, Carol Burnett. Genere: Commedia, drammatico. Durata: 10 episodi/50 minuti circa. Dove l’abbiamo visto: su Apple Tv+.
Trama: Maxime arriva a Palm Beach con l’intenzione di essere accettata nell’alta società della città: peccato che le sue api regine, in particolare l’astuta Evelyn, non abbiano alcuna intenzione di accoglierla nelle loro fila.
Il primo elemento a saltare agli occhi, una volta iniziata la visione di Palm Royale, la nuova serie Apple Tv+ è il suo incredibile cast di interpreti. Alla protagonista Kristen Wiig si aggiungono Allison Janney, Laura Dern, Ricky Martin e Carol Burnett, in un susseguirsi di star il cui solo carisma potrebbe tenerci incollati allo schermo. Lo show creato da Abe Sylvia. offre certamente qualcosa di più rispetto al solo peso dei suoi interpreti ma, come vedremo in questa recensione di Palm Royale, non abbastanza per assicurarsi un posto di prestigio nel ricchissimo catalogo Apple Tv+. La serie con Wiig e Janney è un prodotto affascinante, una commedia satirica che coinvolge fin da subito ma che, sotto una scrittura divertente, una messa in scena davvero maestosa e (come già dicevamo) le favolose interpretazioni dei suoi protagonisti nasconde una certa povertà di contenuti. La vacuità di un particolare tipo di mondo, che lo show si pone il chiaro obiettivo di criticare, si traduce purtroppo in una certa vacuità di contenuti. La sceneggiatura, per quanto ricca di momenti assolutamente esilaranti e di altri (meno) piuttosto profondi, non riesce mai ad aggiungere quel quel qualcosa in più per essere veramente affilata e di spessore.
La scalata sociale di Maxine
Maxime è la nuova arrivata nella Palm Beach degli anni Sessanta. L’unico modo per farsi accettare nella prestigiosa cerchia delle famiglie più importanti della città è diventare membro del prestigioso Palm Royale, il club frequentato da tutti coloro che contano veramente. Entrare al Palm Royale è però tutt’altro che semplice: la ricchissima matrona Evelyn (Allison Janney), la giovane e passionale Dinah (Leslie Bibb), la moglie del criminale cubano Raquel (Claudia Ferri) e Mary Jones Davidsoul (Julia Duffy), anziana ereditiera, si rifiutano di accettare Maxine, rea di essere appena arrivata in città e di non ostentare una ricchezza spropositata come la loro.
Maxime, sempre ottimista e disposta a tutto pur di ottenere ciò che vuole, non si arrende al primo rifiuti e decide di infiltrarsi il più possibile nelle loro vite, scoprendone i segreti e i lati oscuri. Per scoprirne le debolezze è sufficiente partire da una passione che le lega tutte: quella il denaro. Basterà accaparrarsene in grandi quantità per attrarre la loro attenzione e guadagnarsi la loro amicizia. Con ingenuità e determinazione Maxime inizia un’incredibile scalata sociale, tra balli di beneficienza, ville lussuose e shopping sfrenato, portando al contempo alla luce misteri che forse sarebbe stato meglio lasciare sepolti…
Un cast ricchissimo
Come dicevamo in apertura il cuore di Palm Royale è il suo incredibile cast capeggiato dalle straordinarie Wiig e Janney, che si rubano la scena con il loro fascino e carisma. Non sono da meno Leslie Bibb, chiaramente a suo agio nel ruolo della danarosa socialite con passionale amante cubano al seguito, Ricky Martin in quello di Robert, bartender dal grande cuore (decisamente uno dei personaggi più “normali” dello show) Laura Dern in quello della femminista militante dal passato pieno di segreti ed infine Norma (Carol Burnett), ex regina di Palm Beach immobilizzata da un’improvviso aneurisma.
I personaggi sono tantissimi, tra principali e secondari alle volte esageratamente caricaturali (come il marito sempliciotto di Maxime, il Douglas di Josh Lucas): a renderli interessanti non è l’approfondimento che gli viene dato in fase di scrittura, ma il carisma infuso senza fatica dagli interpreti. Basterebbero gli scontri di battute tra Jennings e Wiig, o i momenti tra – il davvero adorabile – personaggio di Ricky Martin e la splendidamente diabolica Norma di Carol Burnett, che pian piano riacquista la capacità di parlare. Se al loro posto però ci fossero stati altri attori probabilmente il risultato non sarebbe stato così convincente, e ci chiediamo se la serie nel complesso sarebbe risultata meno coinvolgente.
La scrittura, come abbiamo sottolineato, non sempre è così efficace, sopratutto nell’intrecciare e portare avanti le storyline dei molteplici personaggi. Man mano che la storia procede si aggiungono poi situazioni sempre più assurde ed incredibili (dai tentati omicidi, ai tradimenti, fino ad una balena che si arena davanti a casa di Maxine e con cui la donna impara a comunicare), capaci di far perdere ancor di più allo spettatore le fila di quanto la serie stia cercando di comunicare.
Una serie troppo lunga?
E questo mette in luce un altro dei difetti più evidenti di Palm Royale, ossia l’eccessiva lunghezza della serie. Nello show creato da Abe Sylvia, gli eventi si susseguono l’uno all’altro e ogni episodio è ricchissimo di colpi di scena, trascinando lo spettatore verso un finale che sembra non arrivare mai. Certi elementi della storia andavano certamente limati, in questo modo le tematiche e il messaggio sociale – che sicuramente gli autori volevano trasmettere – avrebbero lasciato maggiormente il segno.
Palm Royale si muove poi tra fin troppi generi, a volte è satira grottesca, altre un racconto in cui gli elementi drammatici e del thriller si mescolano a quelli della soap opera: in questo miasma di stili finiscono per perdersi ancor di più la critica sociale ed il messaggio femminista che nelle intenzione iniziali sarebbero forse dovuti essere essenziali. Peccato, perchè la cornice della Palm Beach anni Sessanta in cui si muovono Maxime e le altre, tra splendidi abiti e case lussuosissime, è davvero meravigliosa: purtroppo grattando un po’ sotto questa superficie dorata e scintillanti si fatica a trovare qualcosa per cui valga davvero la pena di guardare la serie.
La recensione in breve
Palm Royale è una serie che cattura per il carisma dei propri interpreti e per certi momenti decisamente ben riusciti. Purtroppo però manca quel qualcosa in più a livello di scrittura per renderla davvero un prodotto di spessore.
-
Voto CinemaSerieTV