Il metodo Fenoglio non racconta una storia vera, tuttavia, le vicende che fanno parte della cornice narrativa della fiction di Rai1 tratta dal romanzo di Gianrico Carofiglio sono realmente avvenute nel corso del Novecento italiano e spaziano dall’incendio del Teatro Petruzzelli di Bari agli attacchi alla stato da parte di Cosa Nostra (con gli attentati a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e alle loro scorte).
Il metodo Fenoglio racconta una storia umana di forza e resilienza ambientata nella città di Bari del 1991, e prende spunto da Il maresciallo Fenoglio, serie di romanzi editi da Einaudi e scritti da Gianrico Carofiglio, che si occupa anche della sceneggiatura dello show.
Al centro della vicenda raccontata nella fiction c’è la storia di Pietro, uomo di legge originario del Piemonte, che si trasferisce a Bari per amore e diventa carabiniere dopo la morte del padre. Anche se il suo vero sogno è diventare insegnante di Lettere, rimane una persona che ama la cultura al tal punto che sul lavoro è un uomo calmo, pacato e riflessivo che nega qualsiasi tipo di violenza. La sua vera forza, infatti, è l’empatia che prova anche nei confronti dei criminali. Pietro utilizza questa sua abilità per cercare di capire cosa spinge un uomo a compiere un atto criminoso e, soprattutto, come arrivare alla verità dei suoi casi.
Il personaggio protagonista de Il metodo Fenoglio viene presentato come un eroe epico, atipico, specchio dei nostri dubbi e delle nostre paure. Protagonista della fiction nei panni del protagonista è Alessio Boni, che descrive così il suo personaggio nel corso di un’intervista con Ansa: “Il mio personaggio è un uomo che ama la letteratura, la musica classica (oggetto caratterizzante è un walkman che indossa sulle orecchie), odia la violenza e non vorrebbe neanche avere l’arma di ordinanza, arrestare i criminali non con le manette ma attraverso la psiche”.
La fiction è comporta da quattro episodi ed è una serie crime ma, nel frattempo, va ben oltre le mere indagini poliziesche.