Il film: Silver And The Book Of Dreams, 2023. Regia: Helena Hufnagel. Genere: Fantastico. Cast: Jana McKinnon, Rhys Mannion, Chaneil Kular, Josephine Blazier, Théo Augier, Efeosa Afolabi, Riva Krymalowski, Nicolette Krebitz, Samirah Breuer. Durata: 101 minuti. Dove l’abbiamo visto: Prime Video.Trama: La diciassettenne Liv si trasferisce a Londra con la madre Ann e la sorellina Mia. Quando Liv incontra il misterioso Henry, tutto cambia. Egli appartiene a un circolo segreto che ha la capacità di sognare a occhi aperti. Non sanno che la realizzazione dei loro sogni avrà un prezzo elevato.
Un anno nella vita di una diciassettenne tedesca, Liv, che si trasferisce a Londra con la sorella Mia a casa della madre e del di lei nuovo compagno, dopo la tragica morte del padre. Un anno in cui questa ragazza impara a entrare nei sogni degli esseri umani assieme a dei compagni viaggio. Cercando di non soccombere a quello che sembra un potere meraviglioso, ma che invece nasconde più di un’insidia. Come vedremo nella recensione di Silver and the Book of Dreams di Helena Hufnagel, questo è un film di facile lettura, diretto esclusivamente a un pubblico di under 20, piacevole ma innocuo.
La trama: attenta a ciò che desideri
Liv e sua sorella Mia arrivano a Londra dalla Germania per trasferirsi a casa della madre che nella città inglese vive con un nuovo compagno Ernest e con i due figli dell’uomo. Le cose non vanno subito come sperato perché Liv accusa la madre di aver rimpiazzato il padre, morto qualche anno prima. Un trauma che Liv non ha mai superato anche perché si ritiene colpevole della cosa. Il fratellastro Grayson, però, è un ragazzo che sa come prenderla e in qualche modo legano subito. In un sogno fatto la sera stessa del suo arrivo a Londra, infatti, Liv incontra gli amici di Grayson, Arthur, Jasper e Henry, mentre compiono un rituale esoterico.
Quel fatto così strano ha una sola spiegazione: i tre fanno parte di una compagnia di viaggiatori onirici e, attraverso l’uso di un testo misterioso, riescono a esaudire ogni sogno, viaggiando nell’inconscio di amici e conoscenti. Per la ragazza, che dimostra quindi un’attitudine speciale, la possibilità, pur bizzarra, sembra imperdibile. Liv infatti desidera parlare col padre un’ultima volta. Tuttavia, e il ma è grosso come una casa, quello che i sognatori non sanno è che esaudire i propri desideri equivale anche a realizzare i peggiori incubi. In una notte di luna di sangue, allora, questo gruppo di adolescenti un po’ sperduti, fa fronte comune per cancellare la maledizione. Con la complicità di un’altra giovane, Annabelle, di cui si sono perse le tracce da tempo.
Un pasticcio per ragazzi
Gli ingredienti di Silver and the Book of Dreams, tratto dal ciclo di romanzi young-adult scritti da Kerstin Gier, sono pochi e semplici. C’è una ragazzina molto sensibile, con un trauma che non ha ancora superato (curioso che in tedesco sogno si dica proprio traum), un percorso tortuoso che dovrà compiere per crescere e, infine, la presenza di un libro misterioso tra le cui pagine è nascosto un segreto spaventoso. Tutto già visto e rivisto, ma questo non sarebbe decisamente un problema, se la storia fosse stata raccontata in maniera meno caotica.
Forse il problema è legato al fatto che nell’adattamento la Hufnagel abbia raccolto suggestioni da ognuno dei romanzi della trilogia, sacrificando però l’armonia globale del film. La parte iniziale si avvia subito in quarta, senza la giusta introduzione al mondo della protagonista, che viene mostrata solo come una teenager problematica. Lo sviluppo della narrazione, inoltre, sembra soffrire della stessa fretta, visto che i fatti vengono spiattellati a velocità elevata. Con qualche pezzo che si perde per la strada, come la figura enigmatica di Annabelle, antagonista di Liv, che avrebbe meritato un maggiore approfondimento. Insomma, un gran pasticcio.
Solo l’inizio?
Il finale aperto lascia uno spiraglio su una possibile continuazione delle avventure di Liv, interpretata da Jana McKinnon, ma fa restare anche con l’amaro in bocca, visto che tutta la grande quantità di eventi narrati sembrano non aver dato frutti. Solo una sensazione, per carità, ma che fa sentire smarriti davanti a un epilogo che non porta da nessuna parte. Ciò che invece è interessante in quest’operazione che appare nel complesso sufficiente, è aver utilizzato quella onirica come chiave interpretativa di un coming of age molto particolare.
I sogni sono sempre stati utilizzati al cinema come metodo per scandagliare l’inconscio umano, tra paura e desiderio. Da Se mi lasci ti cancello a Inception sono tanti i film che hanno utilizzato i sogni e il linguaggio dei sogni per rappresentare storie universali. Il fatto che qui si parli di una “piccola” storia adolescenziale è un merito che vogliamo sottolineare. Certo, lo stacco tra realtà e mondo onirico è un po’ stereotipato e tagliato con l’accetta, ma le sequenze ambientate nella mente della protagonista sono efficaci nella loro semplicità. Silver and the Book of Dreams non ha il palpito epico di altre saghe simili, indeciso com’è tra registro realistico e poetico, ma merita di sicuro una visione.
La recensione in breve
Silver and the Book of Dreams è un coming of age gradevole che soffre però di un'eccessiva accumulazione di temi e di uno sviluppo non proprio armonico e bilanciato. Chissà che non arrivino altre avventure di Liv a invertire la rotta.
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Voto CinemaSerieTV