Il buio rappresenta la paura più ancestrale, che ha origini fin dai tempi primitivi, quando gli uomini soffrivano per la mancanza di luce perché potevano essere preda della ferocia degli animali. Quando è buio tutto è scuro, nero, e non è possibile comprendere lo spazio circostante e la forma degli oggetti che ci circondano. È come vivere in una oscura dimensione alternativa, dove ogni minaccia è amplificata dall’assenza di qualsiasi fonte luminosa. Il cinema horror da sempre si nutre dell’oscurità, amico ideale per amplificare l’orrore e la paura che questo genere cinematografico vuole veicolare. Se volete garantirvi una serie di notti insonni piene di incubi, ecco per voi i migliori film horror sul buio, da Man in the Dark a un cult come The Descent – Discesa nelle tenebre.
1. Man in the Dark (2016)
Protagonista di Man in the Dark, film diretto da Fede Álvarez, è Norman Nordstrom (Stephen Lang), un reduce della guerra del Golfo che durante il conflitto è stato vittima di un incidente che lo ha reso cieco. Norman sembra essere la vittima ideale di un furto da parte di Money e il suo amico, ladruncoli che vogliono derubare l’uomo perché sono a conoscenza del fatto che quest’ultimo ha ottenuto un lauto compenso a causa del suo handicap. I soldi rubati possono garantire a Rocky, la fidanzata di Money, una nuova vita fuori da Detroit, lontana da una famiglia che le rovina la vita. Il colpo però non va come dovrebbe andare perché Norman, sebbene non vedente, riesce lo stesso a combattere e a tenere testa ai ladri. Man in the Dark, girato praticamente tutto dentro la casa del protagonista, riesce a costruire una grande tensione, in una location completamente al buio, teatro ideale di una lotta tesa e sanguinaria tra Norman e i fuorilegge.
2. L’uomo nel buio – Man in the Dark (2021)
Diretto da Rodo Sayagues (Fede Álvarez stavolta si occupa della sceneggiatura), L’uomo nel buio – Man in the Dark è il seguito di Man in the Dark. Ambientato otto anni dopo le vicende di Man in the Dark, stavolta Norman è impegnato nel salvataggio di una persona a lui cara. L’uomo nel buio – Man in the Dark, proprio come il predecessore, è un ottimo thriller-horror, anche perché riesce a creare una profonda (e inaspettata) affezione verso il protagonista non vedente, coinvolto in un duro scontro contro uomini privi di pietà non solo per difendere la sua incolumità, ma soprattutto per salvare la vita e garantire un futuro a Phoenix, una sfortunata bambina di 11 anni che vive con lui.
3. Lights Out – Terrore nel buio (2016)
Diretto da David F. Sandberg, che pochi anni prima aveva prodotto uno spaventoso cortometraggio che destò scalpore su internet con lo stesso titolo, Lights Out – Terrore nel buio racconta delle disavventure di due fratelli, alle prese con una terribile presenza che compare quando spengono le luci. Sebbene il corto, da cui il film prende spunto e ne amplia ovviamente la sceneggiatura, gelasse letteralmente il sangue nelle vene, Lights Out – Terrore nel buio non riesce a spaventare come dovrebbe, ma ha comunque la capacità di intrattenere a dovere mentre si osservano questi poveri bambini fare di tutto per non restare senza luce e per evitare di essere assaliti da questo spaventoso erede del Babau.
4. 30 giorni di buio (2007)
In 30 giorni di buio ci troviamo a Barrow in Alaska, una città che sta per affrontare la cosiddetta “notte polare”, un periodo in cui la luce del sole non compare per giorni o addirittura mesi. Uno straniero arrivato sul posto attraverso una nave è intento a distruggere qualsiasi forma di comunicazione, come alcuni telefoni satellitari, vitali per mettersi a contatto con l’esterno in questo difficile periodo. Anche i mezzi di trasporto sono vittime della furia di questo sconosciuto, che danneggia gli elicotteri e uccide tutti i cani da slitta. Una situazione decisamente fuori dall’ordinario per lo sceriffo Eben Oleson (Josh Hartnett), che ben presto si accorgerà di come Barrow stia per essere assalita da un gruppo di feroci vampiri. Questi giorni di buio sono ideali per queste creature della notte, che possono contare sull’assenza della luce del sole per moltissimi giorni. Diretto da David Slade, 30 giorni di buio è un ottimo rifacimento del fumetto di Steve Niles, caratterizzato da atmosfere piuttosto inquietanti.
5. The Descent – Discesa nelle tenebre (2005)
In The Descent alcune ragazze decidono di recarsi nelle grotte dei Monti Catskill, in America, per cercare di divertirsi praticando sport estremi, come fanno di consueto da alcuni anni. Sarah, una ragazza del gruppo, poco tempo prima ha sofferto due gravissimi lutti a causa di un incidente e con questa occasione prova a distrarsi e a dedicare del tempo per stare di nuovo assieme alle sue storiche amiche. Come spesso succede nelle sceneggiature horror, ogni decisione presa dallo sfortunato protagonista creerà ulteriori sofferenze, perché la gita di Sarah la porterà a conoscere terrificanti creature che vivono in queste grotte al buio e che soffrono di un notevole appetito. Diretto da Neil Marshall, che già aveva entusiasmato con Dog Soldiers, The Descent è un concentrato di paura, sofferenza e adrenalina assolutamente da vedere.
6. Non avere paura del buio (2010)
È Guillermo del Toro insieme a Matthew Robbins a sceneggiare Non avere paura del buio, horror diretto dal fumettista Troy Nixey che vede come protagonista Sally, bambina taciturna che appena varca la soglia dell’enorme villa a Rhode Island assieme al padre e alla sua nuova compagna sente che c’è qualcosa di strano. Come spesso accade, i poveri bambini a cui nessuno vuole dare credito hanno sempre ragione, perché nella sinistra cantina Sally involontariamente libera alcune piccole, letali, creature che si cibano di denti di bambini e che odiano la luce. Con una premessa del genere, Non avere paura del buio riesce a mettere a disagio lo spettatore, mostrando orribili e impietosi mostriciattoli che attaccano inermi creature innocenti.
7. L’assassino ti siede accanto (Friday the 13th Part II) (1981)
Il secondo capitolo dell’indimenticabile saga di Jason Voorhees è quello che, più di ogni altro, mette in scena l’invincibile serial killer con il viso coperto da una maschera da hockey in un background quasi sempre avvolto dal buio, ideale per permettere al buon Jason di sventrare come più gli aggrada le vittime del Camp Crystal Lake. Sono passati cinque anni dalla mattanza a cui abbiamo assistito nel primo film della serie, in cui peraltro il robusto Jason ancora non compare. Un gruppo di ragazzi affitta una casa vicino a Crystal Lake, oramai visto come un luogo nefasto e disabitato. Non basterà evitare di sostare sul posto in cui nacque la leggenda di Jason per non andare incontro a brutte esperienze, perché quest’ultimo molto presto verrà a fare visita ad ognuno di loro, inscenando omicidi fantasiosi e pieni di sangue finto, marchio di fabbrica della saga body count horror per eccellenza.
8. Necropolis – La città dei morti (2014)
Necropolis – La città dei morti racconta la storia di Scarlett Marlowe, giovane archeologa ossessionata dalla ricerca della pietra filosofale di Flamel, un noto alchimista francese. Per poter scoprire dove si trova questo oggetto è disposta a tutto, anche a rischiare la vita e compiere gesti illegali. Un giorno la ragazza viene a sapere che questa pietra si trova nelle catacombe di Parigi, dove riuscirà ad addentrarsi assieme all’ex collega George. Scarlett scopre presto che il percorso da seguire non è quello tipico di tutti coloro che visitano questi luoghi, ma deve necessariamente intraprendere una strada nuova, che si rivelerà pericolosa e la coinvolgerà in esperienze terrorizzanti e paranormali. Necropolis – La città dei morti, sebbene non brilli per la sua originalità, offre un canovaccio coinvolgente, che approfitta intelligentemente delle buie e claustrofobiche catacombe per spaventare lo spettatore.
9. Buio (2019)
Emanuela Rossi dirige Buio, un film thriller dalle sfumature horror che ha per protagoniste Stella, Luce ed Aria, tre sorelle che vivono rinchiuse in casa con il padre. Il mondo esterno è vittima di una tremenda apocalisse che ha decimato la popolazione e solo gli uomini hanno la capacità di resistere al violento attacco di raggi solari oramai insalubri. La sceneggiatura di Buio predilige un’atmosfera soffocante, che mostra la casa dei personaggi sempre in penombra, a causa dei danni che il sole potrebbe causare. Con una trama per niente scontata, il film di Emanuela Rossi è un convincente thriller che non vuole solo angosciare ma anche fare riflettere sul ruolo di queste sorelle all’interno del loro atipico nucleo familiare.
10. The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair (1999)
Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez firmano la regia del film che ha fatto conoscere a tutti la tecnica del found footage e che usò una inusuale tecnica marketing per convincere che gli avvenimenti trattati fossero accaduti realmente. Tre ragazzi nel 1994 si mettono alla ricerca della leggendaria strega di Blair, che si pensava abitasse i boschi vicino al villaggio di Burkittsville, nel Maryland. Il loro scopo era quello di girare un interessante documentario per l’università che potesse fare luce sulla storia di questa fantomatica figura che soleva uccidere bambini. Inutile dire che i giovani non sono più tornati a casa dopo aver setacciato in lungo e in largo la macabra foresta, che di notte è consigliabile non frequentare in alcun modo.
Se siete interessati ad esplorare il mondo dell’horror found footage abbiamo dedicato un articolo a tutti i migliori film del terrore girati con la telecamera a mano.
11. The Others (2001)
The Others è ambientato nel 1945 nell’Isola di Jersey. Grace Stewart (Nicole Kidman), è una donna che vive da sola in un’enorme casa assieme ai suoi due figli Anne e Nicholas. Questi ultimi soffrono di una malattia che non gli permette di stare a contatto con i raggi solari. Per preservare la loro salute l’abitazione di Grace è perennemente al buio e, proprio per questo, trasmette un grande senso di malinconia. Quando arrivano in casa tre nuovi domestici, iniziano a verificarsi strani avvenimenti, che mettono in allarme Grace. Diretto da Alejandro Amenábar, The Others è reputato un cult movie del filone horror psicologico, perché prende il via da una sceneggiatura ai tempi estremamente originale che ebbe la capacità di sorprendere lo spettatore.