È passato quasi un anno da quando Bruce Willis, tramite la famiglia, ha annunciato il ritiro dalle scene dopo la diagnosi di afasia, rivelatasi poi un sintomo di un più ampio disturbo cognitivo. Qualche settimana prima è uscito uno dei suoi ultimi film, A Day to Die, dove lui interpreta un poliziotto al fianco di Kevin Dillon e Frank Grillo. E c’è chi pensa che già in quel film la voce del protagonista non fosse più veramente la sua.
I would estimate at least half of Willis’ dialogue in A Day to Die has been dubbed – on closer inspection, it may even be a default AI voice.
Here’s a sample of Willis’ original takes in the trailer and final film, to serve as a lesson to all filmmakers: *never* do this. pic.twitter.com/ovjYmoEwaT
— Mathew Buck (@FB_BMB) March 5, 2022
Come potete vedere nel video qui sopra, postato su Twitter dal cinefilo e content creator inglese Matthew Buck, paragonando il trailer e il film uscito nelle sale americane c’è una palese discrepanza tra la voce di Bruce Willis nel filmato promozionale e il modo in cui parla nel risultato finale. Secondo Buck, potrebbe trattarsi di un doppiaggio effettuato tramite intelligenza artificiale, dato che – anche prescindendo dalle sue condizioni di salute – l’attore non ha mai amato la pratica dell’ADR (Automated Dialogue Replacement), ossia quando si ridoppiano le battute in post-produzione, solitamente perché la presa diretta sul set era affetta da qualche elemento esterno.
A prescindere da questo dettaglio vocale, A Day to Die rientra pienamente nella logica produttiva di tutti i film a cui Bruce Willis ha partecipato dopo Motherless Brooklyn, e quindi presumibilmente quando il suo stato di salute era già peggiorato: su questi progetti, infatti, la prassi era di farlo lavorare non più di tre giorni (con un compenso di un milioni di dollari al giorno), spesso senza farlo interagire con gli altri attori, e con un vistoso auricolare tramite il quale gli suggerivano le battute. Proprio questi dettagli avevano portato alle prime voci in rete su un deterioramento cognitivo, voci che sono andate avanti per due anni prima della conferma ufficiale da parte della famiglia Willis. Dati i tempi di lavorazione di questi film, al momento del ritiro ufficiale Willis aveva ancora undici titoli in uscita. L’ultimo, Assassin, arriverà in sala e on demand il 31 marzo.