Tra gli horror usciti nel 2022, Barbarian di Zack Cregger (attualmente su Disney+) è uno di quelli che hanno catturato l’attenzione della critica e del pubblico, nonostante un titolo un po’ fuorviante che evoca altri immaginari e altri generi. Invece ci ritroviamo immersi in un horror vero e proprio, per giunta ambientato in una “casa degli orrori”, che stavolta non è una baita nei boschi o una villa antica, ma un airbnb nelle cui fondamenta si annidano mostruosità inimmaginabili.
La trama della prima parte di Barbarian sembra divisa in due episodi, con due storyline diverse che porteranno i protagonisti a varcare la porta dell’appartamento in affitto al 476 di Barbary Street a Brightmoor, un’area malfamata situata fuori Detroit. Il film si apre con l’arrivo di Tess (Georgina Campbell) nell’airbnb. È notte fonda e piove a dirotto. Tess, che il giorno dopo ha un colloquio di lavoro, scopre che il suo appartamento è già occupato da un uomo, Keith (Bill Skarsgard). In attesa di chiarire l’errore con l’agenzia che ha affittato l’appartamento ad entrambi, Keith fa entrare Tess in casa e lei accetta, nonostante sia diffidente ad trascorrere la notte con uno sconosciuto, per giunta in un quartiere completamente buio e isolato. Dopo i timori iniziali, i due coinquilini improvvisati fanno amicizia e poi vanno a dormire in stanze separate, anche se nello spettatore resta il sospetto che Keith possa essere un maniaco. Sarà perché si dimostra eccessivamente amichevole, cerca di far ridere Tess a tutti i costi e insiste per offrirle da bere. Sarà anche perché da quando Bill Skarsgard ha interpretato Pennywise in It, ci aspettiamo che da un momento all’altro riveli la sua natura più turpe. Durante la notte Tess si accorge che qualcuno ha aperto la porta della sua camera da letto, ma non è stato Keith, perché dorme sul divano. C’è qualcuno in casa, ma non sappiamo ancora se si tratti di uno sconosciuto che si è introdotto da fuori o se abita lì dentro e sia nascosto da qualche parte. Nei giorni a seguire Tess scopre una stanza in fondo alla casa, nella quale sono sistemati un materasso sporco, un secchio e il cavalletto di una macchina da presa. Il sospetto che Keith possa essere un serial killer si fa sempre più concreto, ma i due coinquilini scopriranno a loro spese cosa c’e oltre il seminterrato.
Nella seconda parte del film il proprietario della casa, AJ Gilbride, un attore di sitcom travolto da uno scandalo sessuale, fa il suo ingresso nell’abitazione di Barbary Street e nota che nonostante la casa sia vuota, in giro ci sono trolley, vestiti ed effetti personali, come se ci fosse qualcuno o questo qualcuno fosse andato via in fretta. AJ avrà la risposta alle sue domande quando anche lui si addentrerà oltre il seminterrato e scoprirà che Tess viene tenuta segregata da una creatura mostruosa, dalle sembianze femminili, che la accudisce come una bambina. La stessa amorevole creatura ha ucciso Keith spaccandogli la testa.
Frank e la Madre: chi sono i mostri nei sotterranei?

I sotterranei dell’appartamento di Barbary Street sono abitati da Frank, un uomo molto anziano e malato, e dalla “Madre”, una creatura di sesso femminile, che definire umana è azzardato. Frank è un serial killer e rapitore che aveva sequestrato e segregato delle donne nei sotterranei della casa di cui era stato proprietario, tempo prima. Negli anni, aveva costretto queste donne ad avere dei rapporti sessuali con lui ed erano nati dei figli, dei quali Frank aveva abusato sessualmente e a loro volta avevano dato alla luce altri figli, nati da rapporti incestuosi.
La “Madre” è il frutto di questo abominio genetico, una donna in cui coesistono la forza e l’agilità di una bestia e un istinto materno deviato. Ha un’età indefinibile, è una creatura che si aggira nuda per i sotterranei, ma nelle ore notturne esce fuori dall’appartamento, come un predatore. I vicini sanno che lei si aggira nei paraggi, e si guardano bene dall’avvicinarsi alla zona nelle ore notturne. Nei sotterranei trascorre il tempo a guardare vecchie VHS per neo-mamme, imparando a modo suo a prendersi cura di un figlio e ad allattarlo. La figura della Madre – e soprattutto la sua prima apparizione nel film – ricordano quelle altrettanto mostruose di un altro film ambientato nelle viscere della terra, The Descent, che nel 2005 terrorizzò gli spettatori. A dispetto della sua natura materna, la Madre è interpretata da un uomo (Matthew Patrick Davis, alto poco più di 2 metri) e questo ci riporta alla memoria un altro terrificante personaggio femminile interpretato da un attore di sesso maschile, la Zelda di Pet Sematary, di Mary Lambert.
Il personaggio della Madre è richiamato inoltre da una citazione letteraria, che viene inserita nella scena in cui AJ trova una copia di Jane Eyre di Charlotte Brontë. Uno dei personaggi del libro, Bertha Mason, è la prima moglie di Edward Rochester, una donna demente che vive rinchiusa in una camera da letto al piano superiore, e della quale Jane descrive la sua apparizione spettrale e “selvaggia”.
Frank e la donna vivono nascosti in mezzo alla sporcizia. Quando AJ scopre Frank nella sua stanza, il vecchio, con uno stratagemma, si spara alla testa. È interessante che a scoprire Frank, un predatore sessuale, sia proprio AJ, a sua volta accusato di stupro da una collega attrice. Ed è altrettanto interessante che AJ, da (presunto) predatore diventi la preda di una donna-mostro, che tenta di allattarlo al seno per poi ucciderlo.
Il finale di Barbarian è un salto nel trash

Fatte queste premesse, arriviamo alla spiegazione del finale di Barbarian. Tess riesce a sfuggire alla donna dei sotterranei, aiutata da un vicino, Andre (lo stesso che voleva impedirle di entrare nella casa, nella prima parte), ma decide di tornare per salvare AJ. L’attore le spara per errore (con la pistola di Frank) e Tess, ferita, viene portata alla torre dell’acqua dove Andre vive. Durante la notte, come aveva previsto Tess, la Madre fa irruzione nella torre dell’acqua, uccide Andre staccandogli un braccio. AJ intuisce che il mostro vuole riappropriarsi della sua “bambina”, cioè Tess, e – confermando la sua natura egoista e gretta – getta Tess giù dalla torre, certo che il mostro si lancerà a sua volta per seguirla. La Madre di fatto salta giù dalla torre, ma incredibilmente riesce a parare la caduta di Tess col suo corpo, infilandosi sotto di lei. Come se tutto questo non fosse abbastanza, scopriamo che la Madre è ancora viva e uccide AJ cavandogli gli occhi. Quando si avvicina a Tess però, il mostro si intenerisce e arriva a farsi uccidere dalla sua “bambina” con un colpo di pistola in faccia.
Un finale che stride con tutto ciò che Barbarian ha costruito nella prima e nella seconda parte del film. Molti si sono chiesti perché la Madre si lasci uccidere da Tess, individuando in questa resa una solidarietà femminile portata all’estremo. La Madre secondo questa teoria, non si fida degli uomini (come Frank) ma mette da parte il suo istinto bestiale quando viene a contatto con Tess, una donna che dimostra empatia nei suoi confronti. A parere di chi scrive invece, è più probabile che il mostro cercasse un “figlio” da accudire e lo avesse individuato in Tess. Il mostro fa anche un tentativo di occuparsi di AJ, che però non si dimostra altrettanto disponibile a calarsi nel ruolo di figlio.
Qual è il significato del titolo del film?

Se alla fine del film vi state chiedendo qual è il significato del titolo di Barbarian, mettetevi l’anima in pace: non lo sa neanche il regista del film. Come abbiamo già detto è un titolo che evoca scenari action fantasy, da film in costume (ma probabilmente siamo troppo condizionati da titoli come Conan il Barbaro e Attila flagello di Dio). Una spiegazione plausibile è che Barbarian abbia un’assonanza con la via in cui è ambientata il film, Barbary Street. Allo stesso modo Frank e sua figlia vivono in un contesto sociale e privato che si può definire barbarico.
Il film è tratto da una storia vera?

Molti, probabilmente intimoriti dall’eventualità di affittare un airbnb e ritrovarsi in uno scantinato con dei mostri, si sono chiesti se Barbarian sia tratto da una storia vera (finale a parte, ovviamente). No, il film è ambientato a Brightmoor un’area di Detroit realmente esistente (e malfamata), ma Zack Cregger sostiene di aver preso spunto da un libro di non-fiction, un saggio motivazionale uscito nel 1998 che si intitola The Gift of Fear: Survival Signals That Protect US from Violence, di Gavin de Becker. L’ambientazione in un airbnb dà la sensazione che si tratti di una storia di quelle che girano su internet e la recente fascinazione per il true crime, che ha una spiegazione psicologica, contribuisce a rendere il film ancora più “reale”.
Va detto che la storia di Frank ricorda quella di tanti sequestratori che hanno tenuto segregate bambine o ragazze per molti anni, fino all’età adulta. I casi più famosi in questo senso sono quello dell’austriaca Natascha Kampusch, rapita da Wolfgang Přiklopil all’età di dieci anni, ma soprattutto il caso Fritzl, anche questo avvenuto in Austria.