È appena arrivato su Netflix Bird Box Barcellona, horror post apocalittico ambientato nel medesimo universo narrativo del successo del 2018 con protagonista Sandra Bullock. Ci troviamo in un mondo devastato dall’arrivo di misteriose creature, capaci di indurre chiunque le veda al suicidio. I pochi rimasti vivono nell’oscurità, bendati quando sono all’esterno e liberi di scoprirsi gli occhi solo al chiuso. Non tutte le persone che guardano le entità direttamente però si tolgono la vita, alcune di loro ne diventano i folli accoliti, pronti a tutto pur di far si che anche gli altri sopravvissuti possano vederli.
Il protagonista di Bird Box Barcellona, Sebastian (Mario Casas), è proprio uno di loro: ha visto le entità, è sopravvissuto e ora gira per Barcellona cercando di obbligare più persone possibili a uscire allo scoperto e a guardare le creature. Secondo lui solo attraverso il suicidio le loro anime verranno liberate e troveranno la pace: Sebastian non vede delle terribili creature quando si avvicinano, ma degli emissari divini, arrivati sulla terra per aiutare il genere umano a trovare la pace, recandosi in Paradiso. Insieme a lui c’è quello che sembra lo spirito della piccola Anna, che lo segue consigliandolo e guidandolo nella sua missione.
Presto però Sebastian incontra un nuovo gruppo di sopravvissuti e, velocemente, si legherà particolarmente a Claire (Georgina Campbell) e alla piccola Sophia (Nalia Schuberth), bambina tedesca che ha perso la madre e con cui nessuno a parte lui riesce a comunicare. Che i sentimenti che inizia a provare per loro lo portino a vedere le cose in modo diverso? In lui incomincia a insinuarsi il dubbio che quello che lo spirito di sua figlia – ma è davvero la piccola Anna? – gli stia chiedendo di fare qualcosa di sbagliato. La domanda che si pone è semplice: le creature sono emissari divini o si tratta di qualcos’altro, di molto più terribile e malvagio?
Nell’articolo che segue vi forniremo la nostra spiegazione del finale di Bird Box Barcellona, partendo proprio dal destino della figlia di Sebastian, Anna, per arrivare a quello che accade a Claire e Sophia, che raggiungono una roccaforte militare di sopravvissuti.
Che cosa è successo ad Anna?
Attraverso i numerosi flashback disseminati lungo tutto il corso del film scopriamo che dopo la tragica morte della moglie, Sebastian si rinchiude in casa con la figlia Anna, facendo di tutto per mantenerla in vita. Purtroppo, in occasione del suo undicesimo compleanno, i due vengono trovati da un gruppo di sopravvissuti divenuti folli dopo aver visto le creature: guidati dal prete che avevamo precedentemente incontrato nel film. I sopravvissuti portano sul tetto del palazzo Sebastian ed Anna, e costringono quest’ultima ad aprire gli occhi: la piccola si lancia nel vuoto, senza che il padre riesca a fare nulla per salvarla. Correndo in suo aiuto anche lui è costretto ad aprire gli occhi e a vedere le creature, ma non tenta il suicidio: di fianco a lui appare Anna, sana e salva, che gli dice che per poter finalmente rincontrare lei e la sua amata moglie, e così poter vivere insieme per sempre, dovrà spingere altre persone a guardare le entità e a togliersi la vita. Così facendo l’uomo libererà le anime delle persone e si guadagnerà un posto in Paradiso, dove lo aspettano Anna e sua madre.
Che cosa succede a Sebastian alla fine del film?
Sebastian è ora parte di un piccolo gruppo di sopravvissuti, e sta aspettando il momento migliore per spingerli a vedere le creature. Parlando con la piccola Sophia, del gruppo è infatti l’unico che sa il tedesco, scopre che lei e sua madre, prima che le due si separassero, avevano ascoltato una trasmissione radiofonica in cui si parlava di un rifugio sicuro in un castello vicino a Barcellona, Montjuïc. L’unico modo per arrivarci però è attraversare la città e prendere una funivia, la struttura si trova infatti in cima a una collina. I sopravvissuti superano ogni indecisione e decidono di raggiungere Montjuïc, la strada però è estremamente pericolosa: lungo il tragitto perdono la vita diversi membri del gruppo (anche per mano dello stesso Sebastian), e rimangono solo il protagonista, Claire e Sophia. Il seme del dubbio si è però instillato in Sebastian, che comincia a capire che forse le creature non sono così divine credeva: l’uomo, con l’aiuto di Claire, si rende conto che le entità sfruttano i traumi delle persone, stuzzicandole nei loro punti più deboli per costringerle al suicidio. Finalmente il protagonista capisce che le entità sono malvagie e decide di fare di tutto per proteggere Claire e Sophia.
I tre riescono ad arrivare alla funivia, ma Sebastian decide di restare indietro per fermare il prete crudele e i suoi accoliti, che li hanno trovati e li stanno inseguendo. Ancora una volta l’uomo rivede sua figlia, ma si rende finalmente conto che si tratta di una manifestazione delle creature e non si fa ingannare, uccidendo il prete ma perdendo la vita a sua volta. L’uomo è rinsavito prima di morire e ha lasciato la sua vita terrena salvando gli altri, non più causandone la morte.
Dopo non poche difficoltà Claire e Sophia raggiungono la cima della funivia, la donna si è però dovuta togliere la benda per riuscire a guidare la bambina lungo il tragitto. Una volta arrivate – come se non bastasse sono pure inseguite da una creatura – scoprono che la struttura è spenta. La donna decide quindi di suonare una campana sperando di allertare le persone nel castello e far si che attivino la funivia. Il piano funziona e, proprio quando la creatura le ha raggiunte, le due si gettano in una delle cabine e salgono verso Montjuïc. Lì trovano ad aspettarle un rifugio gestito da militari, in cui moltissime persone hanno trovato la salvezza: tra loro c’è anche la madre di Sophia, che finalmente può ricongiungersi alla bambina.
Una cura dalle creature?
Dopo essere finalmente arrivate al castello, Claire viene portata in una stanza per interrogatori, dove una soldatessa le fa dei test per assicurarsi che la donna non abbia visto le creature, e non sia tra coloro che sono stati resi folli e malvagi. Quando però le viene fatto un prelievo del sangue, Claire si rende conto che dietro tante precauzioni potrebbe nascondersi qualcos’altro: i militari e gli scienziati rifugiatisi a Montjuïc stanno compiendo esperimenti per trovare una cura alle creature, più nello specifico all’impulso suicida che fanno nascere in chi le vede. Per farlo stanno analizzando il sangue di chi gli è sopravvissuto ed è diventato folle, perché proprio in queste persone potrebbe nascondersi la chiave per liberarsi dei temibili mostri. La teoria degli scienziati è che siano stati i traumi subiti – come per Sebastian la morte di Anna – a creare un alterazione nel loro DNA che gli rende immuni al bisogno di togliersi la vita. Proprio nel finale scopriamo che i soldati sono stati in grado di catturare una creatura, che ora utilizzano per portare avanti i loro esperimenti.
Bird Box Barcellona avrà un sequel?
Vista quindi la svolta finale presa dal film è possibile immaginare che un sequel a Bird Box Barcellona possa essere in programma, un sequel che esplori cosa potrebbe accadere una volta trovato il vaccino o che segua i medici e i soldati nella ricerca. Il film si chiude con una nota di speranza: se c’è chi è stato in grado addirittura di catturare una creatura, ed utilizzarla per cercare una cura alla loro nefasta influenza, la possibilità di liberarsi della loro presenza non è poi così lontana.
Al tempo stesso, però, la creatura rinchiusa potrebbe liberarsi e distruggere il sogno di una nuova umanità, anche questa seconda ipotesi potrebbe essere raccontata in un sequel. La nostra speranza è che si scopra un po’ di più sulle entità che hanno devastato la Terra: che cosa sono? Da dove vengono? Qual è il loro vero aspetto?