C’era una volta in America è ispirato a una storia vera? In parte sì! Il celebre capolavoro di Sergio Leone, infatti, è tratto da Mano armata, romanzo di Harry Grey, pseudonimo di Herschel Goldberg, criminale e scrittore statunitense. La pellicola narra, nell’arco di più di quarant’anni (dagli anni Venti ai Sessanta), le drammatiche vicissitudini del criminale David Noodles Aaronson e dei suoi amici nel loro progressivo passaggio dai quartieri bassi di Manhattan all’ambiente della malavita organizzata nella New York del proibizionismo e del post-proibizionismo. Il film intende essere una critica alla società americana ed al percorso di involuzione a cui può portare il sogno americano e la malavita organizzata.
La sceneggiatura di C’era una volta in America è frutto di un lavoro lunghissimo che copre un arco di tempo di circa dodici-tredici anni. Infatti, fin dall’uscita di Giù la testa, il regista iniziò a progettare di realizzare un gangster movie ambientato nell’America dei primi del Novecento. Gli ostacoli furono innumerevoli e, su tutti, il più importante fu che lo stesso Sergio Leone non aveva in mente una trama precisa per poter scrivere in modo continuativo la sua sceneggiatura.
La trama definitiva venne in mente al regista solo alla metà degli anni Settanta, quando lesse il romanzo The Hoods di Harry Grey. Il romanzo era stato firmato dall’autore con uno pseudonimo per poter nascondere la sua identità visto che si trattava dell’autobiografia di un vero gangster negli anni del proibizionismo che si chiamava proprio David Aaronson. Sergio Leone rimase molto colpito dal libro e scelse di trarne ispirazione per il suo film, arrivando a definire quella come la trama che andava cercando ormai da un decennio.
Il libro Mano armata è una delle poche autobiografie di un gangster. Dopo Mano armata, Harry Grey ha pubblicato altri due romanzi, Call Me Duke (1955) e Portrait of a Mobster (1958), che hanno goduto però di minore successo. Si crede che Harry Grey abbia scritto il romanzo su cui è basato C’era una volta in America durante la sua detenzione nel carcere di Sing-Sing, negli Stati Uniti.
Nato a Kiev nel 1901, figlio di Israel e Celia Goldberg, Harry Grey emigrò negli Stati Uniti nel 1905 e abbandonò ben presto la scuola. Era il fratello di Hyman Goldberg, editorialista e critico gastronomico del New York Post e autore di diversi libri, tra cui Our Man in the Kitchen, una raccolta di ricette tratte dalla sua rubrica Prudence Penny.
Nel 1912, il padre di Goldberg si ammalò gravemente e dovette essere portato in ospedale per un’operazione. Durante la degenza, Celia iniziò a cucinare per gli uomini del quartiere che stavano risparmiando per portare le loro famiglie in America dall’Europa. Quando Israel uscì dall’ospedale scoprì che Celia aveva un’attività fiorente e Israel avviò un ristorante. Tutti i figli, compresi Harry e Hyman, diedero una mano.
Nel 1932, Grey sposò Mildred Becker, laureata, ed ebbe tre figli, Beverle, Harvey e Simeon. Dopo essere stato ricoverato in ospedale a causa di un incidente, a cinquant’anni, Harry decise di scrivere della vita negli anni Venti e Trenta e dei sindacati che controllavano gli affari a New York. Per proteggere sé stesso e la sua famiglia, cambiò il nome della famiglia in Grey. Grey morì nell’ottobre del 1980, poco prima dell’inizio delle riprese di C’era una volta in America. Nel dicembre 1999, il figlio di Harry, Simeon, ha acquistato una stella sulla Walk of Stars di Palm Springs per suo padre, con il nome di Harry Noodles Grey. I dettagli biografici sono allegati a questa stella.