Il mondo fantastico creato da L. Frank Baum con Il meraviglioso mago di Oz (1900) ha affascinato generazioni, ispirando innumerevoli adattamenti e reinterpretazioni. Tra questi, Wicked, il musical di Broadway del 2003 e la successiva trasposizione cinematografica, rappresenta una rivisitazione unica e audace della storia, offrendo un nuovo punto di vista su uno dei personaggi più iconici: la Strega Malvagia dell’Ovest. Ma come si intrecciano davvero Wicked e Il mago di Oz del 1939, e quali connessioni esistono tra queste opere? Scopriamolo insieme.
Le radici di Oz: da Baum al classico del 1939
Il mondo incantato di Oz affonda le sue radici nel romanzo Il meraviglioso mago di Oz di L. Frank Baum, pubblicato nel 1900, che rivoluzionò il panorama delle fiabe. Concepite come storie per ispirare e intrattenere, le fiabe dell’epoca erano spesso moralistiche e intrise di lezioni di vita. Baum, tuttavia, immaginò una moderna fiaba americana, liberata da pesanti prediche morali, che celebrava l’avventura, la curiosità e la scoperta. Al centro della storia c’è Dorothy Gale, una giovane ragazza del Kansas trasportata nel magico regno di Oz, dove intraprende un viaggio straordinario in compagnia dello Spaventapasseri, dell’Uomo di Latta e del Leone Codardo. Il libro riscosse un immediato successo, diventando un simbolo dell’immaginario americano e dando vita a una lunga serie di sequel.
La versione cinematografica del 1939, diretta da Victor Fleming e interpretata da Judy Garland, non solo catturò l’essenza del romanzo, ma ridefinì il linguaggio del cinema fantasy. Grazie all’innovativo utilizzo del Technicolor, che trasformò l’introduzione in bianco e nero nel vibrante mondo di Oz, il film incantò il pubblico dell’epoca, creando alcune delle immagini più iconiche della storia del cinema. Le scarpette rosse scintillanti di Dorothy, assenti nel libro (dove erano d’argento), divennero un simbolo immediatamente riconoscibile, così come la melodia di Over the Rainbow.
Nonostante il successo del film, la rappresentazione della Strega Malvagia dell’Ovest rimase piuttosto bidimensionale: una figura spaventosa e crudele, simbolo del male puro. Tuttavia, questo approccio lineare alla dicotomia tra bene e male sarebbe stato destinato a cambiare. Wicked, a distanza di decenni, ribalta completamente questa prospettiva. Partendo dalle basi poste da Baum e dalla tradizione filmica, il musical esplora la storia della Strega Malvagia, rivelando un personaggio molto più stratificato e umano rispetto alla semplice antagonista che terrorizzava Dorothy e i suoi compagni.
Wicked: la genesi della Strega Malvagia
Il romanzo di Gregory Maguire, Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West, pubblicato nel 1995, rappresentò un’innovativa rilettura del mondo di Oz, sovvertendo le convenzioni e sfidando le aspettative. L’autore decise di dare voce alla Strega Malvagia, trasformandola in una protagonista a tutto tondo. La sua Elphaba non è una semplice incarnazione del male, ma una figura tragica e ribelle, modellata dalle sue esperienze e dalle ingiustizie subite. Nata con la pelle verde a causa di un complesso intreccio familiare e politico, Elphaba cresce emarginata in una società profondamente intollerante. Questo tratto fisico, che nel romanzo di Baum e nel film del 1939 era semplicemente un segno distintivo estetico, diventa una potente metafora per il pregiudizio e l’alienazione.
La narrazione approfondisce anche la relazione tra Elphaba e Glinda, che nel film classico era solo accennata. Le due streghe, apparentemente opposte, iniziano come compagne di studi e amiche, ma le loro scelte divergenti le portano su percorsi molto diversi, riflettendo temi universali come la complessità delle amicizie, i conflitti ideologici e l’influenza del contesto sociale. Glinda, la futura Strega Buona, è qui un personaggio ambivalente: affascinante e popolare, ma non priva di difetti, il che la rende più reale e meno idealizzata rispetto alla versione classica.
Attraverso Elphaba, Maguire e successivamente il musical offrono una riflessione profonda sul potere, il sacrificio e la manipolazione. La figura del Mago di Oz, originariamente ambiguo ma inoffensivo, si rivela un tiranno calcolatore, la cui sete di potere contribuisce a plasmare la trasformazione di Elphaba nella Strega Malvagia. In questa nuova luce, la Strega non è un villain, ma una vittima delle circostanze, un personaggio tragico che lotta contro un sistema oppressivo e che, alla fine, viene frainteso e demonizzato dalla storia ufficiale.
In definitiva, Wicked non si limita a raccontare una nuova storia, ma riscrive completamente la mitologia di Oz, aggiungendo profondità e sfumature a un mondo che, per generazioni, era stato percepito in termini di bianco e nero.
Le opere dal punto di vista cronologico
Il romanzo di Gregory Maguire e il musical Wicked si intrecciano cronologicamente e narrativamente con il mondo de Il meraviglioso mago di Oz, posizionandosi come prequel e, al tempo stesso, come reinterpretazione della storia classica. Entrambe le opere esplorano la vita di Elphaba, la futura Strega Malvagia dell’Ovest, prima e durante gli eventi che condurranno all’arrivo di Dorothy a Oz, rivelando retroscena cruciali che rimodellano il significato degli eventi narrati nel racconto originale.
Il romanzo di Maguire si articola in più fasi, seguendo Elphaba dalla nascita, segnata dal mistero della sua pelle verde e dalle tensioni familiari, alla sua infanzia e adolescenza, quando la sua emarginazione e il suo carattere ribelle iniziano a definirla. Il libro esplora a fondo le dinamiche politiche e sociali di Oz, con una forte enfasi sul regime oppressivo del Mago e sulle ingiustizie subite dagli Animali, esseri senzienti perseguitati e ridotti a semplici animali. Maguire utilizza la figura di Elphaba per indagare temi adulti e complessi, come il pregiudizio, il potere e la moralità, intrecciando questi elementi con un’ambientazione familiare ma profondamente trasformata.
Il musical, pur mantenendo molti aspetti fondamentali del romanzo, adotta un approccio più lineare e accessibile, riducendo alcuni temi politici per concentrarsi maggiormente sulle dinamiche emotive e personali. La trama si sviluppa intorno alla relazione centrale tra Elphaba e Glinda, una rivalità che evolve in una complessa amicizia, aggiungendo sfumature al loro rapporto e alle scelte che le condurranno a percorrere strade opposte. Gli eventi mostrati nel musical fungono da preparazione per ciò che accadrà ne Il mago di Oz, spiegando, ad esempio, la creazione delle iconiche scimmie volanti e il significato della Strada di Mattoni Gialli. Tuttavia, a differenza del romanzo, il musical adotta un finale più ottimista, suggerendo che la storia di Elphaba non si concluda con la morte, ma con una possibile fuga verso una vita nuova.
Dal punto di vista cronologico, sia il romanzo sia il musical iniziano molti anni prima dell’arrivo di Dorothy a Oz e si intrecciano gradualmente con la linea temporale del classico. Il romanzo di Maguire, tuttavia, si spinge più avanti rispetto al musical, includendo persino eventi sovrapposti a quelli narrati nel film del 1939, ma reinterpretati attraverso la prospettiva di Elphaba. In entrambe le versioni, questa sovrapposizione temporale consente di rivelare dettagli che ridisegnano la comprensione degli eventi originali, mostrando come Elphaba venga etichettata come “malvagia” non per le sue azioni, ma per il modo in cui viene percepita da un sistema oppressivo. Questo intreccio cronologico e narrativo non solo amplia l’universo di Oz, ma lo trasforma in una storia più sfaccettata e umana, dove il confine tra bene e male diventa sempre più sottile.
Una storia di amicizia e divergenze
Il cuore pulsante di Wicked è la complessa e profonda relazione tra Elphaba e Glinda, due figure che, pur trovandosi su fronti opposti nel mondo di Oz, condividono un legame che sfida le convenzioni delle classiche narrazioni di rivalità. La loro amicizia nasce nell’ambiente dell’Università di Shiz, un luogo in cui le loro differenze di carattere emergono con forza: Elphaba è ribelle, idealista e dotata di una straordinaria intelligenza, mentre Glinda appare frivola, ambiziosa e desiderosa di conformarsi agli standard sociali. Questa contrapposizione iniziale dà vita a numerosi scontri e momenti di tensione, ma, nel tempo, evolve in un legame sincero, alimentato da una crescente comprensione reciproca e dall’ammissione delle rispettive vulnerabilità.
Tuttavia, nonostante la loro amicizia, le scelte personali e le pressioni esterne le portano a percorrere sentieri divergenti. Glinda sceglie di abbracciare il ruolo di Strega Buona, accettando di vivere secondo le aspettative della società e trovando prestigio e approvazione. Elphaba, al contrario, decide di opporsi al regime autoritario del Mago, una scelta che la rende un’emarginata. La sua lotta per la giustizia e l’integrità morale la conduce a essere etichettata come “malvagia”, non per le sue azioni, ma per la narrativa costruita intorno a lei da chi detiene il potere. Questa dicotomia tra le due protagoniste rappresenta il cuore emotivo e tematico di Wicked, mostrando come amicizia e divergenze possano coesistere in una narrazione complessa.
Il momento chiave di questa evoluzione si cristallizza nella canzone Defying Gravity, uno dei brani più iconici del musical, che rappresenta non solo il punto di rottura tra le due amiche, ma anche una dichiarazione di intenti da parte di Elphaba. In questa scena, Elphaba rifiuta di piegarsi alle aspettative e alle regole imposte, decidendo di abbracciare pienamente la sua identità, nonostante il prezzo da pagare. La sua ascesa letterale e simbolica durante il brano simboleggia il suo rifiuto di accettare un destino che altri hanno deciso per lei, scegliendo invece la libertà, anche se ciò significa affrontare l’isolamento.
Glinda, dal canto suo, vive il distacco con ambivalenza: pur comprendendo le motivazioni di Elphaba, si trova costretta a rimanere dalla parte del potere, a causa delle sue ambizioni e del desiderio di mantenere un ruolo di rilievo nella società di Oz. Questo crea un contrasto emotivo profondo, in cui le due amiche, pur trovandosi su fronti opposti, continuano a nutrire un rispetto e un affetto reciproci, rendendo il loro rapporto uno dei più sfaccettati e commoventi mai rappresentati a teatro.
Wicked utilizza questa amicizia come specchio per esplorare temi universali, come la ricerca di sé, la lotta contro le ingiustizie e il prezzo dell’integrità personale. La storia di Elphaba e Glinda è una riflessione su come le scelte, influenzate da contesti sociali e personali, possano dividere anche i legami più forti, ma al contempo lasciare spazio a una complessità emotiva che sfida il semplice dualismo tra bene e male. Questo rende Wicked una narrazione straordinariamente moderna e attuale, capace di risuonare profondamente con il pubblico contemporaneo.
Le differenze narrative: libro, musical e film
La differenza tra le versioni teatrale, cinematografica e il romanzo originale di Gregory Maguire è uno degli aspetti più interessanti di Wicked, poiché ciascun medium riflette una propria sensibilità narrativa e un proprio pubblico di riferimento. Il romanzo di Maguire, pubblicato nel 1995, è un’opera profondamente stratificata che esplora temi complessi e spesso oscuri. Attraverso una lente politica e filosofica, il libro riflette su questioni di oppressione, identità, moralità e religione, utilizzando il mondo di Oz come una metafora per le dinamiche del nostro mondo. La narrazione non si sottrae a dettagli crudi e a dilemmi morali intricati, creando un universo adulto e provocatorio in cui i confini tra bene e male sono volutamente ambigui.
In contrasto, il musical e il film di Wicked offrono un’interpretazione più accessibile e meno cupa, senza però rinunciare alla profondità emotiva dei personaggi principali. Il tono è più leggero e spesso intriso di humor, il che consente una fruizione adatta a un pubblico più ampio, inclusi i più giovani. Tuttavia, i temi centrali dell’accettazione, della trasformazione personale e del potere delle scelte individuali rimangono al cuore della storia. La relazione tra Elphaba e Glinda, pilastro emotivo dell’opera, è rappresentata con maggiore enfasi e calore rispetto al romanzo, diventando una celebrazione dell’amicizia e della capacità di superare i pregiudizi.
Rispetto a Il mago di Oz del 1939, Wicked prende ulteriori libertà creative, riorganizzando il focus narrativo e sovvertendo i ruoli tradizionali dei personaggi. Dorothy, figura centrale e iconica nella pellicola classica, qui è relegata a un ruolo marginale, quasi invisibile, sottolineando che la vera storia non è la sua, ma quella delle persone che il suo arrivo a Oz ha indirettamente sconvolto. Questa scelta consente a Wicked di concentrare l’attenzione sul viaggio personale di Elphaba, trasformandola da antagonista a protagonista complessa, e di esplorare il suo rapporto con Glinda, passando dalla rivalità iniziale a una profonda connessione basata su crescita reciproca e accettazione.
Anche l’universo visivo e narrativo viene reinterpretato. Elementi iconici come la Strada di Mattoni Gialli e le scimmie volanti assumono nuovi significati, legandosi strettamente alla trama di Wicked. La trasformazione di Elphaba nella Strega Malvagia dell’Ovest diventa una metafora per la demonizzazione di chi sfida il sistema, mentre il Mago di Oz, originariamente ambiguo ma affabile, viene smascherato come un tiranno manipolatore. Questi cambiamenti riflettono non solo una rielaborazione del materiale originale, ma anche un dialogo con il pubblico moderno, invitandolo a riconsiderare i concetti di eroe e villain.
In definitiva, la capacità di Wicked di adattarsi e trasformarsi in base al medium non ne sminuisce l’impatto, ma lo arricchisce, rendendo ogni versione un’esperienza unica. Mentre il romanzo di Maguire sfida il lettore con una riflessione morale e politica, il musical e il film coinvolgono lo spettatore attraverso emozioni universali e una narrazione più dinamica, dimostrando quanto sia potente e versatile questa storia nel reinterpretare un classico intramontabile.
La longevità del mondo di Oz
La longevità dell’universo di Oz è un fenomeno straordinario che continua a dimostrare la capacità senza tempo di questa storia di adattarsi, evolversi e risuonare con il pubblico di ogni generazione. Sin dalla pubblicazione del romanzo originale di L. Frank Baum nel 1900, Il meraviglioso mago di Oz ha dato vita a un ricco mosaico narrativo fatto di sequel, adattamenti e reinterpretazioni che hanno continuamente espanso il suo mondo immaginario. Baum stesso contribuì a questa longevità con una serie di seguiti che approfondirono la mitologia di Oz, introducendo nuovi personaggi, luoghi e avventure che ampliarono la portata dell’universo originario.
A questi si sono aggiunte numerose reinterpretazioni cinematografiche che, nel corso dei decenni, hanno offerto visioni diverse di Oz. Tra le più iconiche, The Wiz (1978), una versione musical con una forte impronta culturale afroamericana, ha rivisitato la storia con uno stile innovativo, mentre Il grande e potente Oz (2013) di Sam Raimi ha esplorato il passato del Mago, proponendo un prequel visivamente sontuoso e narrativamente ambizioso. Questi adattamenti hanno contribuito non solo a mantenere vivo l’interesse per Oz, ma anche a ridefinirne i confini, dimostrando la capacità del materiale originale di essere reinterpretato e riadattato in contesti e linguaggi sempre nuovi.
Wicked si inserisce in questa tradizione come un esempio particolarmente significativo di narrativa revisionista. Anziché limitarsi a raccontare una nuova avventura, offre una prospettiva completamente diversa sugli eventi e sui personaggi che il pubblico ha conosciuto attraverso il classico film del 1939. Ribaltando i punti di vista tradizionali, Wicked non solo arricchisce l’universo di Oz con dettagli inediti e profondità emotiva, ma invita gli spettatori a riconsiderare le dinamiche di potere, la natura del bene e del male e il valore della diversità.
Questo continuo processo di espansione e reinterpretazione testimonia quanto sia fertile e versatile il mondo di Oz. Lungi dall’essere una storia confinata al passato, Oz continua a ispirare nuove generazioni di scrittori, registi e artisti, consolidando la sua posizione come uno degli universi immaginari più duraturi e influenti della cultura popolare. La sua capacità di evolversi, restare rilevante e offrire sempre qualcosa di nuovo rappresenta il vero segreto della sua longevità.