Siamo arrivati alla fine. Il secondo capitolo de I Doni della Morte, infatti, segna il commiato dalle scene di Harry, Ron e Hermione. Il mondo fantastico di Hogwarts, però, è destinato ancora a vivere considerato il fatto che la Rowling non si è sbarazzata in modo definitivo di nessuno di loro e, soprattutto, ha dato vita alla successiva trilogia di Animali Fantastici. Nulla, però, rispetto alla saga di Harry Potter che, con la sua durata record di dieci anni, rimane ancora un unicum. Basti pensare al successo di vendita che i romanzi continuano ad avere incessantemente e, soprattutto, all’entusiasmo con cui il video gioco Hogwarts Legacy è stato accolto.
Non stupisce, dunque, il clamore creato intorno alla seconda parte del capitolo conclusivo quando, il 13 luglio del 2011, è arrivato in anteprima mondiale. Ad oggi, infatti, è considerato uno tra i film più corti, appena due ore rispetto alla media ben più ampia, ma con un guadagno incredibile. I Doni della morte – Parte 2, infatti, ha conquistato il settimo posto nella classifica dei miglior incassi di sempre. Ma quali sono gli elementi essenziali di quest’ultimo capitolo così atteso ma anche venato di malinconia per rappresentare la fine di un percorso? Scopriamo insieme 8 curiosità su Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2.
1. Daniel Radcliffe e le sue ottanta bacchette
Si sa che i momenti finali di una lunga saga sono anche quelli più adatti a raccogliere cifre, dati e record vari. Non stupisce, dunque, che tra le domande poste con maggior frequenza dai fan ci fosse quella relativa alle bacchette utilizzate da Daniel Radcliffe e, soprattutto, quante ne avesse utilizzate. Durante delle interviste abbastanza recenti, lo stesso attore ha dichiarato di non averne cambiate più di venti.
Dello stesso parere, però, non è stata la produzione. Sembrerebbe che, secondo un conto più accurato, ne abbia usate ben ottanta. Tutte cambiate perché inevitabilmente rotte. Il fatto è che Radcliffe era solito usarle, durante le pause, per tamburellare mimando una batteria. Un atteggiamento del tutto normale per un ragazzino e un’adolescente. Per questo motivo la produzione e gli attrezzisti hanno sempre provveduto a cambiarle senza nessun problema. Per quanto riguarda, invece, la famosa cicatrice a forma di saetta inflitta da Voldemort a un Harry praticamente in culla, è stata disegnata sul volto di Radcliffe ben 2000 volte.
2. Un epilogo girato due volte
Il secondo capitolo de I Doni della morte termina con un salto temporale di 19 anni dalla fine della battaglia di Hogwarts. Qui ritroviamo tutti i protagonisti alla stazione di King’s Cross per accompagnare i loro figli al binario 9 e 3/4 . La destinazione è, ovviamente, Hogwarts. Inevitabile, dunque, che i loro volti dovessero presentare il segno del passare del tempo. Un effetto ottenuto soprattutto con il trucco. Anche troppo. Sembra, infatti, che a causa di un uso eccessivo del make up si sia dovuta girare nuovamente la scena. I ragazzi avevano un aspetto fin troppo anziano.
Per questo motivo, dunque, mentre il primo ciak era stato realizzato in loco, ossia alla stazione di King’s Cross, il secondo viene ripetuto all’interno degli studi dove tutto lo scenario è stato ricostruito in gran fretta. D’altronde anche una produzione internazionale può incontrare dei contrattempi.
3. L’abbraccio di Voldemort
Il cuore narrativo di questa parte conclusiva si svolge quasi interamente tra le mura di Hogwarts. Qui, dopo una lunga notte di combattimenti e molti amici persi, l’esercito di Silente e i mangiamorte si confrontano silenziosamente. Voldemort, infatti, sembra assaporare il suo trionfo, visto che crede di aver sconfitto definitivamente Harry Potter. Per questo motivo invita, chi desidera, a unirsi a loro. Il primo che viene chiamato tra le sue fila è, ovviamente, Draco Malfoy. Il ragazzo, però, tentenna. Ciò che ha visto e vissuto in quelle ore sta mutando, forse, il suo atteggiamento. Nonostante questo ubbidisce all’invito sotto la spinta dello sguardo della madre.
Così, mentre si avvicina a Voldemort, improvvisamente viene abbracciato da questo, rimanendo pietrificato da questo contatto evidentemente indesiderato. Bene, quel gelo fisico ed emotivo mostrato da Tom Felton nei panni di Draco era assolutamente reale. La scena, infatti, venne arricchita da questo abbraccio grazie a una sorta d’illuminazione da parte di Ralph Finnes. L’attore alla fine decide di comportarsi in questo modo insolito per il suo personaggio, stupendo il giovane collega che non era preparato in nessun modo alla variazione. Una sorpresa che, però, ha perfettamente donato all’interpretazione e alla resa finale del momento.
4. Il bacio tra Ron e Hermione
I Doni della Morte è ricordato anche per la famosa scena del bacio tra Ron ed Hermione. Un momento che non è stato apprezzato da tutti fan, visto che in molti avrebbero desiderato vedere la ragazza fare coppia con Harry. La Rowling, però, è stata di altro avviso. Così, al termine della saga, è arrivato il momento di far scoccare la famosa scintilla tra i due.
La scena è ambientata nella camera dei segreti, dove i due si sono recati per prendere un dente di basilisco. L’arma, infatti, deve servire per distruggere l’ultimo horcrux rimasto. A quel punto, dopo lunghi combattimenti ed essere scampati più volte alla morte, i due si lasciano andare a un bacio. Ma com’è andata realmente? Inutile dire che tra Rupert Grint ed Emma Watson ci sia stato grande imbarazzo. I due, infatti, conoscendosi fin da piccoli ed essendo cresciuti insieme, si sono sempre considerati come fratello e sorella.
Per questo motivo Rupert proprio non riusciva a trovare il momento giusto per baciare Emma. Sta di fatto che, dopo 6 ciak, è proprio la Watson e prendere l’iniziativa e a portare a termine la scena con grande stupore di Grint.
5. Kate Winslet nel mondo di Harry Potter?
Si sa che l’universo potteriano è stato abitato da grandi nomi del panorama cinematografico britannico e internazionale. Basta citare alcuni come Gary Oldman, Emma Thompson, Kenneth Branagh, Alan Rikman e Helena Bonham Carter. Non tutti sanno, però, che a loro si sarebbe potuta aggiungere anche Kate Winslet. Il nome dell’attrice, infatti, era stato considerato per la parte di Helena Corvonero.
Si tratta di un cameo ma molto importante. Questo fantasma, infatti, ha il compito di rivelare a Harry il modo per scoprire il diadema appartenuto alla sua famiglia e distruggere un altro horcrux di Voldemort. A impedire la sua apparizione nel magico mondo di Hogwarts, però, sono stati i gli agenti dell’attrice. Pare, infatti, che si siano fermamente opposti alla proposta della Warner Bros. Al suo posto, dunque, è stata scelta Kelly MacDonald, ultima attrice della saga di Harry Potter a essere scritturata.
6. La parrucca di Hermione e l’ultima scena girata
Nella sua totalità le riprese de I Doni della Morte hanno richiesto ben oltre un anno di lavoro. Un lasso veramente lungo in cui, i ragazzi, hanno dovuto continuare a rispettare alcune regole imposte dalla produzione. Una tra tutti il divieto di modificare il loro aspetto. Questo vuol dire che, per l’intero periodo della saga, non hanno potuto cambiare pettinatura, prendere il sole, sciare o praticare altri sport potenzialmente a rischio frattura. Per non parlare dei tatuaggi assolutamente banditi.
E, considerando che, ormai, ci si stava confrontando con dei teen-ager, le richieste non devono essere sembrate ragionevoli. Nonostante questo, però, le norme imposte vengono sempre rispettate. Almeno fino alle battute finali di questo secondo capitolo. A trasgredire è stata, inaspettatamente, Emma Watson. L’attrice, infatti, aveva già girato tutte le scene della battaglia di Hogwarts quando decise di tagliarsi i capelli. Per questo motivo, per realizzare l’ultima scena, ossia il colloquio dei tre ragazzi con Aberforth Silente, è stata costretta a indossare una parrucca.
7. La fidanzata di Tom Felton
Si sa che, avendo bisogno di riempire dei set piuttosto ampi e realizzati anche in modo piuttosto monumentale, la produzione ha dovuto ricorrere a un numero importante di comparse. Alcune di queste, soprattutto quelle che vanno a rafforzare le fila degli studenti di Hogwarts, sono state ottenute anche grazie alla presenza di amici e parenti degli interpreti. Uno tra tutti, ad esempio, è il fratello della Watson, che appare in alcune scene all’interno della sala grande durante l’ora dei pasti.
Non stupisce, dunque, che per la scena finale alla stazione, si sia ricorso niente meno che all’allora fidanzata di Tom Felton. Come tutti gli atri, infatti, Draco si trova sul bianario 9 e ¾ per accompagnare suo figlio al treno per Hogwarts. Con lui anche la moglie Astoria Greengrass. Personaggio per il quale è stata scelta proprio Jade Gordon. Una piccola raccomandazione che non ha gravato certo sulla produzione e ha risolto un problema di tempo.
8. La morte di Voldemort
Chiudiamo con, probabilmente, il momento più atteso da tutti i fan nel corso di questi lunghi dieci anni: la morte di Voldemort. All’inizio tutto era stato girato esattamente come l’aveva pensato la Rowling. Il Signore Oscuro, infatti, doveva rimanere a terra senza vita, tangibilmente visibile. In fase di post produzione, invece, si è deciso di mutare completamente direzione.
Il timore era che la scena, in questo modo, non fosse sufficientemente spettacolare. Ecco, dunque, che si è pensato di utilizzare la disintegrazione del mago oscuro. Un effetto che, secondo la Warner Bros, avrebbe dato maggior soddisfazione al pubblico ma che, ad essere onesti, toglie un po’ di gusto alla lunga aspettativa, modificando completamente il corso di ciò che accade veramente.