Il mondo di Harry Potter sta approdando verso l’età della consapevolezza e delle scelte personali. Questo è il messaggio chiaro che trapela dalle pagine del quinto romanzo firmato dalla Rowling e dal film stesso. Harry, Hermione e Ron sono consapevoli che esiste una minaccia e che, molto presto, verrà chiesto loro di schierarsi assumendo delle responsabilità ben precise. Una condizione che prenderà una forma definita nel successivo Il principe mezzosangue ma, qui, inizia a porre le basi.
Un’evoluzione che ha portato la Rowling a scrivere uno dei capitoli più grandi cui è corrisposto, invece, uno dei film più brevi della saga. E questo nonostante David Yates, arrivato nel magico mondo di Hogwarts per non uscirne praticamente più, avesse realizzato una pellicola finale di ben tre ore. Ovviamente la produzione ha imposto un netto taglio. Nonostante questo, però, Harry Potter e l’ordine della Fenice rimane un film importante e denso di eventi.
Il capitolo successivo al punto di svolta dove, finalmente, l’eroe viene messo in discussione da se stesso e dalle incongruenze che sente crescere. Allo stesso tempo, però, assume il suo ruolo di prescelto, guida il nuovo ordine della Fenice e, anche se costretto, diventa emotivamente autonomo. Non dimentichiamo, infatti, che questo è anche il film in cui Sirius Black muore per mano di Bellatrix Lestrange, interpretata da Helena Bonham Carter. Per la serie un grande attore va e uno viene. Per capire meglio la natura di questo film, però, proviamo a considerare alcune delle più interessanti curiosità su Harry Potter e l’Ordine della Fenice.
1. Il cast diventa una famiglia
Arrivati al quinto film i tre protagonisti hanno stretto un legame fortissimo andando a sviluppare un rapporto fraterno. Una situazione di cui loro stessi hanno parlato durante la reunion identificandosi proprio come una famiglia. E non potrebbe essere altrimenti, visto che hanno trascorso dieci anni della loro vita sempre insieme.
Un legame fraterno, dunque, che si avverte soprattutto nell’Ordine della Fenice, visto che, a telecamera accesa o spenta, entrano in atto dei meccanismi di complicità tipici di chi si conosce molto bene. Uno di questi momenti, ad esempio, è entrato direttamente in scena ed è stato immortalato da Yates, che ha deciso di tenerlo.
Si tratta della scena in cui Ron, Hermione e Harry si trovano nella sala comune del Grifondoro discutendo del bacio tra Potter e Cho. In quel momento, complice l’amicizia e l’imbarazzo dell’età, i tre si guardano e scoppiano in una risata autentica che non era prevista dal copione. Uno sprazzo di quotidianità che ha reso quel momento decisamente più vero e naturale.
2. Il bacio tra Harry e Cho
Cosa c’è di peggio per un adolescente del dover baciare qualcuno di fronte a un’intera troupe cinematografica? Sicuramente nulla. Ed è proprio per questo che l’argomento è stato al centro della lavorazione dell’Ordine della Fenice e non solo. Ricordiamo, infatti, come lo stesso imbarazzo verrà vissuto da Rupert Grint ed Emma Watson nell’ultimo capitolo de I doni della morte. Ma quella è tutta un’altra storia.
In questo caso i ragazzi “incriminati” sono Daniel Radcliffe e Katie Leung, l’attrice che interpreta l’insicura Cho. Le cronache riportano che ad essere particolarmente nervosa fosse proprio Katie. Una condizione che la spinse a provare e prepararsi per settimane per la fatidica scena. Peccato che il giorno prefissato per le riprese Radcliffe si fosse ammalato, rimandando ancora di qualche settimana il momento e facendo crescere di più l’ansia della Leung. Sempre che questo fosse possibile.
3. L’Ordine della Fenice, che cos’è?
Per la prima volta nel quinto film si sente pronunciare questo nome particolare. A farlo è Sirius Black che, accompagnando Harry alla stazione sotto le vesti quadrupedi di Felpato, si ritaglia del tempo per parlare con il ragazzo proprio dell’Ordine della Fenice. Con questo nome s’intende l’organizzazione formata dai giovani maghi all’epoca della prima guerra contro Voldemort. Tra i suoi membri, oltre a James e Lily Potter, c’è lo stesso Sirius, Lupin, Molly e Arthur Weasley ed i genitori di Paciock. Alcuni di loro sono morti per fermare il Signore Oscuro, come sappiamo, altri sono riusciti a sopravvivere assumendosi il compito di addestrare e traghettare la nuova generazione verso una battaglia simile, se non più spietata.
4. La stanza delle necessità
Nel quinto film si palesa un nuovo ambiente all’interno delle mura di Hogwarts. Un luogo cui è stato fatto riferimento già in passato ma che non è mai stato mostrato. Si tratta della stanza delle necessità. Ovviamente è una camera magica che può essere scoperta solo da chi ne ha veramente bisogno. Al suo interno, poi, contiene tutto il necessario per soddisfare le necessità della persona.
Ma dove si trova esattamente? Per trovarla è necessario salire fino al settimo piano, di fronte all’arazzo di “Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll”. Questa, però, appare solo passandoci per tre volte davanti e pensando alla “necessità” molto intensamente. Molte magie, infatti, la proteggono da occhi indiscreti. Nel film è un ignaro Neville a scoprirla offrendo ai suoi amici un posto dopo esercitarsi in Difesa della Arti Oscure di nascosto dalla perfida Dolores Umbridge.
5. Arriva Luna Lovegood
È uno dei personaggi più bizzarri comparsi nel mondo di Harry Potter. E dire che ce ne sono stati molti. Allo stesso tempo, però, è anche uno dei più importanti. Soprattutto per quanto riguarda le fasi finali della saga. Scegliere la giusta interprete, dunque, era fondamentale. Questa, infatti, doveva riuscire a mantenere la lievità del personaggio nonostante la battaglia si faccesse sempre più dura.
Per questo motivo sono state visionate ben 15.000 ragazze fino a quando non è arrivata . La giovane attrice ha iniziato a passare i vari stadi della selezione fino ad arrivare ad essere nona sulle ultime 29 pretendenti al ruolo. A quel punto, però, è intervenuto il produttore David Barron. Vedendo la registrazione di un suo provino decretò a gran voce “abbiamo trovato Luna”.
Una scelta che si è rivelata perfetta e che, oltretutto, andava a realizzare un grande desiderio della Lynch. Ancor prima di partecipare ai provini per Luna, infatti, la ragazza aveva scritto una lettera a J.K.Rowling perché voleva assolutamente partecipare al film.
6. Bellatrix Lestrange, il ruolo conteso
Per tutti i fan della serie la folle e temibile Bellatrix non può che avere il volto di Helena Bonham Carter. Per la produzione, però, non è sempre stato così. Il ruolo, infatti, era stato inizialmente offerto a Helen McCrory. L’attrice, però, ha dovuto rinunciare a causa di una gravidanza avanzata. E, come spesso accade nel mondo dello spettacolo, la rinuncia di uno diventa l’opportunità per un altro.
È così che la Bonham Carter ha ottenuto il ruolo, interpretando alla perfezione questa diabolica creatura invasa dalla più sfrenata follia. Per quanto riguarda la McCrory, però, era destinata ad entrare nella saga. Con un ruolo o un altro. La produzione, infatti, la chiamerà a ricoprire il ruolo di Narcissa Malfoy, la madre di Draco, in Harry Potter e il principe mezzosangue.
7. La morte di Sirius Black e il velo strappato
L’Ordine della Fenice è, soprattutto, il film dove muore Sirius Black. Ma come accade esattamente? Nelle scene finali i ragazzi sono entrati di notte nel Ministero della Magia proprio per salvare Sirius in pericolo. O, almeno, è quello che Voldemort ha voluto far credere ad Harry con una visione. Ad attenderli, invece, ci sono i mangiamorte pronti ad impadronirsi della profezia che identificherebbe il giovane Potter come il “prescelto” per sconfiggere il Signore Oscuro.
Presi sotto assedio, dunque, i ragazzi combattono e arrivano in un luogo particolare dov’è custodito il così detto velo strappato. Si tratta, essenzialmente di un passaggio che divide il mondo dei vivi dal luogo dove vanno le anime dei morti. Ed è qui che muore Sirius Black. Arrivato in soccorso di Harry insieme ad altri membri del vecchio ordine della Fenice, ingaggia un combattimento serrato con Bellatrix. Questa lo colpisce al petto e in quel momento cade all’interno del velo per non fare più ritorno. Un modo veramente doloroso per far uscire di scena un interprete come Gary Oldman.