Non si sfugge alle tradizioni natalizie. Dopo ben 24 passaggi in televisione in prima serata la vigilia di Natale, anche quest’anno Una poltrona per due di John Landis rispetterà le attese del pubblico, pronto a puntare gli occhi davanti al televisore di casa con parenti ed amici e celebrare le festività natalizie con uno dei lungometraggi più rappresentativi di questo festoso periodo.
Un titolo cult che, uscito nelle sale di tutto il mondo a partire dal 1983, ha portato un successo straordinario all’allora giovanissimo Eddie Murphy, ha imposto definitivamente all’attenzione mondiale il regista John Landis dopo l’ottimo precedente de I Blues Brothers, ed ha riportato davanti la macchina da presa il veterano del cinema Usa Dom Ameche, che mancava su un set da ben tredici anni. Ecco 10 curiosità su Una poltrona per due per celebrare ancora una volta una vigilia di Natale all’insegna della tradizione televisiva.
1. Il film è ispirato ad un capolavoro della letteratura
Forse non lo sapevate ma il film diretto da John Landis nel 1983 è sì tratto da una sceneggiatura originale curata a quattro mani da Timothy Harris e Herschel Weingrod, ma è una vera e propria rielaborazione del famoso romanzo “Il principe e il povero” di Mark Twain. Nell’opera letteraria originale, si racconta di come nella Londra del XVI secolo nascano lo stesso giorno due bambini dall’aspetto identico: uno è Edward Tudor, figlio di Enrico VIII e futuro sovrano d’Inghilterra, l’altro è Tom Canty, un bambino dal cuore generoso ma nato da una famiglia poverissima. I due si incontrano per caso e, stanchi della rispettiva vita, si scambiano i ruoli sociali per alcuni giorni, generando però scompiglio e conseguenze imprevedibili. Nonostante la trama di Una poltrona per due sia radicalmente differente da quella ideata nel 1881 da Mark Twain, ne conserva l’idea scheletrica di base: due protagonisti di estrazione sociale agli antipodi le cui vite vengono scambiate (a loro insaputa) dopo una maligna scommessa tra due magnati della finanza americana. Un twist sulla storia originale che rende il film di John Landis uno degli adattamenti apocrifi del capolavoro di Twain più riusciti.
2. Una tradizione televisiva tutta italiana
Oggi diamo per scontato che la sera del 24 dicembre, in prima serata, il canale televisivo Italia Uno riproponga nel suo palinsesto natalizio il film cult con Eddie Murphy e Dan Aykroyd, eppure questa tradizione è del tutto nostrana anziché americana. Dovete difatti sapere che il canale televisivo targato Mediaset trasmette Una poltrona per due ogni 24 dicembre dal 1997, fatta eccezione per il Natale 2005: ben 24 anni di tradizione televisiva tutta italiana che ogni volta raccoglie milioni di telespettatori in prima serata, ansiosi di rivivere le scene migliori, le battute più belle e tutta la magia di una delle pellicole più iconiche delle festività di fine anno.
3. Una poltrona per due ha avuto un remake italiano?
Ma Una poltrona per due ha veramente avuto un remake italiano? Non ufficialmente, anche se Ricky e Barabba, terzo film dietro la macchina da presa per Christian De Sica, ci si avvicina moltissimo. La commedia italiana che ha debuttato nelle sale nel 1993 sfruttava il successo strepitoso della coppia Christian De Sica/Renato Pozzetto per mettere in scena l’ennesima rielaborazione in chiave contemporanea de Il principe e il povero di Mark Twain. Nel film italiano, si racconta di Riccardo “Ricky” Morandi, un ricco industriale la cui azienda perde improvvisamente 40 miliardi di fatturato dopo che gli viene rubata l’idea di un brevetto. Deciso a farla finita per il fallimento finanziario che sta per affrontare, viene salvato all’ultimo minuto prima di compiere un gesto suicida da Barabba, un clochard romano che vuole una ricompensa dopo il salvataggio della vita del magnate. Per la coppia “scoppiata” sarà l’inizio di un viaggio divertentissimo ed imprevedibile.
4. I protagonisti non sarebbero dovuti essere Eddie Murphy e Dan Aykroyd
Diamo tutti per scontato che la coppia formata sul grande schermo da Eddie Murphy e Dan Aykroyd sia la migliore possibile per riportare in vita la straordinaria storia messa in scena da John Landis, eppure i due interpreti non erano affatto la primissima scelta, né del regista e nemmeno della produzione. Inizialmente, i due protagonisti di Una poltrona per due dovevano essere Gene Wilder e Richard Pryor, ma quest’ultimo non potè partecipare al casting per via di una brutta ustione sul corpo che non gli permise di mettere piede sul set. La produzione si spostò quindi sul giovane comico del Saturday Night Live Eddie Murphy, che accettò il ruolo ma non volle come sua spalla Gene Wilder per una ragione era molto semplice: l’attore non voleva essere identificato come “sostituto” di Pryor in quella che era già una coppia comica consolidata nello show business americano. Per tale motivo, Landis propose alla produzione il nome di Dan Aykroyd, con il quale aveva già lavorato con straordinario successo in I Blues Brothers.
5. Il ritorno di Don Ameche
Non soltanto giovani interpreti e nuove star fanno la loro comparsa in Una poltrona per due, ma il film di culto del 1983 è stato anche il set perfetto per un ritorno davanti la macchina da presa assolutamente storico. Il grande veterano del cinema americano classico Don Ameche non realizzava un film come attore dal 1970 (il suo ultimo lungometraggio a cui aveva preso parte era “Supponiamo che dichiarino la guerra e nessuno ci vada” di Hy Averback); soltanto l’insistenza di John Landis e le pressioni della produzione convinsero l’attore italoamericano ad accettare il ruolo del perfido e furbo Mortimer Duke, villain del film assieme allo straordinario Ralph Bellamy nei panni del fratello Randolph Duke. Dopo Una poltrona per due, la carriera di Don Ameche ebbe una seconda giovinezza, tanto che due anni dopo ricevette l’Oscar come miglior attore non protagonista per Cocoon di Ron Howard.
6. Il film fa parte di un universo cinematografico condiviso?
E se Una poltrona per due facesse parte di un universo cinematografico ante-litteram? Questa è la domanda che si sono posti moltissimi spettatori quando, all’uscita nelle sale del film Il principe cerca moglie nel 1988, non hanno fatto capolino in un breve ma divertentissimo cameo i due fratelli Duke, ormai caduti in povertà e disgrazia: i due perfidi e doppiogiochisti personaggi interpretati da Ralph Bellamy e Don Ameche condividono una breve scena nel fillm del 1988 sempre diretto da John Landis e con protagonisti Eddie Murphy, Arsenio Hall e James Earl Jones. Un tentativo di creare un Landis Cinematic Universe o un semplicissimo omaggio autoreferenziale ad uno dei lungometraggi di maggior successo del regista americano? In assenza di conferme ufficiali che non sono mai arrivate né ci sono stati sviluppi in tal senso, propendiamo per il divertito omaggio di un cineasta al massimo delle sue possibilità artistiche nel corso degli anni ’80.
7. La Eddie Murphy Rule
Lo sapevate che Una poltrona per due ha avuto anche effetti positivi sulla legislazione finanziaria americana? Pensate che nel 2010, in occasione dell’approvazione negli Stati Uniti d’America di nuove legislazioni inerenti al mercato finanziario federale, il presidente della Commodity Futures Trading Commission, Gary Gensler ha ribattezzato “Eddie Murphy Rule” l’insieme delle nuove regole che andavano a contrastare le attività di insider trading; in poche parole, traendo ispirazione da ciò che avviene alla fine del film di Landis, si contrastava la possibilità di usare informazioni segrete per danneggiare attività altrui, proprio come avevano fatto i fratelli Duke dopo essere venuti a conoscenza del segreto del succo d’arancia congelato del rivale Beeks.
8. Quell’insospettabile collegamento con l’11 settembre
“Qui o uccidi o sei ucciso”. Questa è la frase pronunciata da Louis Winthorpe (Dan Aykroyd) che è stata tagliata da moltissime emittenti televisive statunitensi ogni qual volta il film passava nel palinsesto della programmazione post-11 settembre 2001. Difatti questa frase, che fa ovviamente riferimento allo spietato mondo del mercato finanziario, viene pronunciata dal personaggio interpretato da Aykroyd mentre cammina assieme a Billy Ray Valentine (Eddie Murphy) sullo sfondo del World Trade Center che ora non esiste più; un taglio necessario per non associare quella frase violenta se decontestualizzata alla tragedia dell’11 settembre 2001.
9. Il riferimento a I Blues Brothers
Se ancora non lo avevate capito, a John Landis piace autocitarsi, tanto che all’interno di Una poltrona per due c’è un sottile riferimento al film I Blues Brothers di cui forse non tutti gli estimatori sono a conoscenza. Ad esempio, lo sapevate che, quando Louis Winthorpe (Dan Aykroyd) viene arrestato, il numero che riceve per la foto segnaletica corrispondente a 7474505 è esattamente lo stesso che aveva Jake Blues, il personaggio del film Blues Brothers interpretato da John Belushi, e partner sul grande schermo dello stesso Dan Aykroyd?
10. “See You Next Wednesday”
A John Landis piace giocare con lo spettatore, con i suoi attori ed autocitarsi, e Una poltrona per due non è da meno. Così come in altri suoi film (ad esempio, Un lupo mannaro americano a Londra, I Blues Brothers, Il principe cerca moglie e il videoclip “Thriller” di Michael Jackson da lui diretto), anche qui viene citato un lungometraggio dal titolo “See You Next Wednesday”, film fittizio diretto da Landis che in Una poltrona per due fa capolino come manifesto appeso nella camera da letto di Ophelia, personaggio interpretato da Jamie Lee Curtis. Una pellicola che, ovviamente, non è mai stata messa in cantiere ma che serve soltanto al regista per giocare con la curiosità e le aspettative del suo pubblico.