Deepwater – Inferno sull’oceano è tratto da una storia vera. Il film con Mark Wahlberg racconta quanto accaduto il 20 aprile del 2010, quando la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon esplose in mezzo al Golfo del Messico. L’incendio provocato da uno dei più devastanti disastri ambientali della storia ha ucciso 11 operai che vi lavoravano. Il film del 2016 è stato diretto da Peter Berg e interpretato anche da John Malkovich, Kurt Russell, Kate Hudson, Dylan O’Brien e Gina Rodriguez.
La Deepwater Horizon era una delle piattaforme petrolifere più importanti gestite dalla azienda svizzera Transocean, capace di produrre 9000 barili di petrolio al giorno, di ospitare circa 130 persone e di raggiungere una soglia di perforazione di più di 2 km. Il valore della struttura ammontava a più di 500 milioni di dollari e, nel 2010, è stata affittata dalla multinazionale British Petroleum. In funzione 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, questo inferno del petrolio è andato in tilt il 20 aprile 2010 quando esplose un violentissimo incendio in corrispondenza della perforazione del Pozzo Macondo.
Il film ricostruisce quanto avvenuto e prova a delineare con estrema chiarezza la catena delle responsabilità. Inizialmente quanto avvenuto non viene definito un pericolo serio per l’ambiente. I fatti, però, smentiranno questa affermazione quando la Deepwater Horizon, ormai abbandonata, si rovescia provocando la fuoriuscita incontrollata del petrolio greggio.
A tre mesi di distanza della tragedia, la fuoriuscita di greggio ammontava a circa 800 milioni di litri. Sarà l’operazione Static Kill a porre una toppa a quanto accaduto, con una serie di colate di fango e cemento attraverso i pozzi sussidiari. Quanto accaduto è stato il più grande sversamento di petrolio mai avvenuto nelle acque statunitensi ed è, ancora oggi, uno dei maggiori disastri ambientali nella storia del mondo. Un numero inestimabile di mammiferi marini, tartarughe di mare, uccelli e pesci è scomparso a causa della tragedia. Un decennio dopo, molte specie (come i coralli di acque fredde, la strolaga maggiore e la trota di mare) sono ancora in difficoltà e le loro popolazioni sono diminuite.