È appena uscito il primo, attesissimo trailer di Dune: Parte Due di Denis Villeneuve, sequel del film del 2021 con Timothy Chalamet e adattamento della seconda metà del celebre romanzo di Frank Herbert.
Ripercorriamolo un passo alla volta, cercando di svelare quante più informazioni possibili con i pochi fotogrammi a nostra disposizione.
Non abbiamo certo intenzione di anticipare il contenuto del film o di fare alcun genere di spoiler, ma ovviamente per decodificare il trailer faremo ricorso alle informazioni di cui disponiamo dalla lettura del romanzo e dalla visione del film del 1984 di David Lynch, che adattava l’intera storia in poco più di due ore.
Ecco la nostra analisi del trailer di Dune: Parte Due, in arrivo il 3 novembre 2023.
“Dove vedi sabbia, immagina acqua…”
Nella prima scena del trailer, Paul Atreides (Timothée Chalamet) sta parlando con Chani, la giovane Fremen interpretata da Zendaya.
Paul le spiega come ci si possa tuffare in acqua e nuotare, ma Chani lo guarda con occhi sognanti e stenta a credere alle sue parole: il giovane duca proviene dal pianeta Caladan, dove l’acqua scorre in abbondanza, tra fiumi, laghi, oceani e piogge continue. Per le tribù Fremen che abitano nei deserti di Arrakis, invece, l’acqua è sempre stata un bene dal valore inestimabile, che viene minuziosamente raccolto per rendere possibile la sopravvivenza.
Paul intende far proprio il sogno che la precedente leader dei Fremen, Liet Kynes, le ha confidato nello scorso film prima di morire, e renderlo realtà: raccoglierà abbastanza acqua da trasformare per sempre il clima del pianeta, e trasformerà per sempre i suoi aridi deserti in un ridente giardino.
Poco dopo intravediamo brevemente sua madre, lady Jessica (Rebecca Ferguson) a bordo di un portantino che i Fremen utilizzano per consentire alle donne di viaggiare nel deserto. Il suo volto è coperto di tatuaggi tribali (già visti in una visione del futuro nel film del 2021) e i suoi occhi sono completamente blu, segno di completa assuefazione alla Spezia (i Fremen li chiamano gli Occhi di Ibad). La donna è diventata una Fremen a tutti gli effetti.
La principessa Irulan
“Nelle ombre di Arrakis si celano molti segreti: il più oscuro di tutti però rimane la fine di casa Atreides“. A parlare è una new entry, la principessa Irulan (Florence Pugh), figlia dell’imperatore della galassia Shaddam IV (Christopher Walken).
Sappiamo che è stato proprio Shaddam a cospirare con il barone Vladimir Harkonnen per annientare la casa degli Atreides, ma evidentemente neppure la figlia dell’imperatore è al corrente della congiura. Con ogni probabilità, la giovane sta parlando con suo padre (che non compare in questo trailer) e gli sta chiedendo conto dei suoi molti, troppi segreti.
Nel frattempo, un guerriero che indossa una tuta distillante incendia quella che pare essere una catasta di armature nemiche distese tra le dune di Arrakis. Dal design, sembra trattarsi di un Fremen che si sbarazza dei resti di centinaia di Sardaukar, le truppe d’elite dell’imperatore. In un’altra scena, evidentemente scollegata, a bruciare è invece il ritratto del duca Leto Atreides (Oscar Isaacs). Che i Fremen e Paul abbiano trovato il suo corpo, e gli stiano dando una onorata sepoltura.
Le cose su Arrakis stanno andando sempre peggio per la casa imperiale di Corrino, e la principessa Irulan incalza l’imperatore con un’ipotesi minacciosa: “E se Paul Atreides fosse ancora vivo?”. Le scene che vedono protagonista Irulan sono chiaramente state girate in Veneto, nella tomba Brion realizzata dall’architetto Carlo Scarpa. Nel film, l’ambientazione riflette il pianeta Kaitain, capitale della galassia.
Nel frattempo, intravediamo un sporco e invecchiato Gurney Halleck (Josh Brolin), mentore di Paul.
“Tuo padre non credeva nella vendetta”
Lady Jessica cerca invano di dissuadere Paul dal cercare una resa dei conti contro gli Harkonnen per la morte di suo padre. “Tuo padre non credeva nella vendetta“, lo scongiura. Come vedremo al termine del trailer, però, Paul non si fermerà e proseguirà nel suo destino, che lo condurrà a diventare il Lisan al-Gaib, ossiail mitico Messia guerriero dei Fremen.
Un dettaglio significativo: la scena è sicuramente collocata all’inizio del film, perché Jessica non ha ancora sul suo volto i tatuaggi visti nella sequenza precedente, e i suoi occhi non sono ancora blu per l’assuefazione alla spezia.
Ecco Feyd-Rautha Harkonnen…
Interpretato da Sting nel film del 1984, fa ora la sua clamorosa entrata in scena il grande antagonista di questo secondo film: il giovane Feyd-Rautha, nipote del barone Vladimir ed erede di casa Harkonnen. A interpretarlo è un irriconoscibile Austin Butler che, per coerenza con la fisionomia degli altri membri del casato apparsi nel film precedente, è completamente calvo.
Non si tratta di un dettaglio da poco: le grandi case di Dune sono frutto di millenni di evoluzione geneticamente controllata, e condividono tutte i medesimi tratti somatici.
Feyd si prepara a entrare in un’arena nelle vesti di gladiatore, e brandisce due lame: il suo sguardo è quello di un sadico assassino, degno dello zio.
L’intera sequenza è girata in bianco e nero: che si tratti di un flashback? O della sinistra atmosfera che regna sul corrotto pianeta Giedi Primo, casa natale degli Harkonnen?
Qualche scena più avanti, dopo aver rivisto (stavolta a colori, sul pianeta Arrakis) anche il barone (Stellan Skarsgard) e il crudele fratello di Feyd, Rabban (Dave Bautista), ritroviamo il ragazzo nell’arena, mentre urla di rabbia contro un nemico in ginocchio di fronte a lui. Il suo volto è deformato in una maschera di odio e follia, e c’è davvero ben poco di umano in lui!
…ed ecco anche lady Margot Fenring
Compare anche brevemente lady Margot Fenring, un’altra new entry interpretata da Lea Seydoux. Non vediamo al suo fianco il conte Hasimir Fenring, suo marito, di cui ancora non conosciamo l’interprete: a questo punto è probabile che il regista abbia eliminato del tutto il personaggio, inglobandolo in quello di lady Margot. Si tratta, ovviamente, soltanto di una nostra ipotesi. La mossa potrebbe generare controversie tra i fan più incalliti del romanzo, ma d’altro canto consentirebbe di dare profondità al personaggio di Margot, che, nel libro, scompare letteralmente nel nulla e rappresenta un mero strumento narrativo. Per saperne di più, ci toccherà attendere il 3 novembre…
Successivamente, vediamo Margot guardare con un binocolo Feyd-Rautha mentre combatte nell’arena (la scena è di nuovo in bianco e nero), e infine prepararsi a baciarlo. Perché la donna dovrebbe provare qualche attrazione per quel giovane psicopatico?
A meno che non si tratti di una missione ben diversa, che con l’amore ha ben poco a che fare… Lady Margot è pur sempre una Bene Gesserit, ovvero un membro della sorellanza femminile di cui fa parte anche lady Jessica, la madre di Paul…
L’ampolla dell’Acqua della Vita
Una figura incappucciata porge verso la telecamera un’ampolla contenente uno strano liquido trasparente. Si tratta dell’Acqua della Vita, un derivato della Spezia che consente alle donne di sperimentare visioni mistiche e di entrare in comunione con il mondo dello spirito, l’Alam al-Mithal. Nessun uomo è mai sopravvissuto a questa sostanza.
Paul contro un misterioso assalitore
Mentre rivediamo Feyd-Rautha combattere nell’arena, anche Paul sta lottando per la vita sulle sabbie di Arrakis contro un misterioso assalitore che indossa la tuta distillante e ha il volto coperto. Per chi ha letto il romanzo è piuttosto chiaro di chi si tratti, ma a beneficio di tutti gli altri lasceremo ovviamente nel mistero la sua identità… Possiamo solo anticipare che sarà una vera sorpresa, sia per gli spettatori che per Paul!
“Non cercare di impressionare”
Seguendo i saggi consigli di Stilgar (Javier Bardem) e sotto lo sguardo timoroso di Chani (Zendaya), Paul posizione un martellatore in una duna, che risuona sempre più velocemente. Come abbiamo visto nel film scorso, il dispositivo attira i vermi delle sabbie, che i Fremen venerano con il nome di Shai Hulud e il titolo di “creatori”.
Paul segue i consigli di Stilgar, che in questo secondo atto diventa il suo nuovo mentore, e utilizza due cavi con degli arpioni per salire sul dorso di un gigantesco verme della sabbia e farne la sua cavalcatura. Succederà qualche imprevisto durante la prova? Stilgar gli dice di agire “senza fantasia“, e Paul ripete le sue parole con un sorriso compiaciuto.
Poco dopo, però, Chani e i Fremen esultano, in delirio: la sua prova iniziatica è finalmente compiuta, e Paul ora è a tutti gli effetti uno di loro. La guerra santa contro gli invasori Harkonnen e imperiali può finalmente avere inizio!
La guerra ha inizio
La situazione diventa sempre più concitata: “Tu non puoi perdermi, Paul Atreides”, dice Chani prima di baciare teneramente il protagonista. Poco prima, abbiamo intravisto una flotta di ornitotteri dell’impero dirigersi alla volta della roccaforte dei Fremen, il Sietch Tabr.
La guerra è imminente: vediamo una donna Fremen prigioniera in una grotta e incontriamo di nuovo la principessa Irulan mentre indossa un’armatura e un paramento che le copre il viso, tipico delle sorelle dell’ordine Bene Gesserit.
“Abbiamo dato loro qualcosa in cui sperare” dice lady Jessica, con un gli occhi blu, i tatuaggi e i vestiti di una sacerdotessa Fremen. “Non c’è speranza“, urla furibondo Paul, che evidentemente ha appena sofferto un duro colpo.
Il ragazzo si affaccia a una rupe, e un’orda di migliaia Fremen risponde al suo saluto. Non si tratta più di Paul Atreides, bensì di Paul Muad’dib, il sanguinario condottiero delle tribù del deserto. La guerra santa sta per avere inizio.
Una curiosità: nel libro e nel film di Lynch, si parlava di “jihad”. Erano altri tempi, e il termine non evocava ancora l’11 settembre, Al-Qaeda e l’ISIS: da parte sua, Villeneuve ha già dichiarato che non utilizzerà questa parola.
“Possa il tuo coltello scheggiarsi e spezzarsi”
Si tratta della maledizione rituale Fremen con cui Jamis, al termine del primo film, sfidava Paul Atreides a duello per impedirgli di entrare nella tribù.
Ora, però, a parlare come un Fremen è proprio il protagonista, e di fronte a lui si erge la sagoma minacciosa del rampollo degli Harkonnen, Feyd-Rautha. Siamo in un ambiente chiuso, e non più sul campo di battaglia desertico visto nelle sequenze precedenti. Alle spalle di entrambi i duellanti si intravedono varie sagome di uomini in attesa: il duello tra i due deciderà le sorti della guerra?