La trama di Exodus – Dei e Re, film del 2014 diretto da Ridley Scott, racconta la storia biblica di Mosè e del suo antagonista Ramses. Una vicenda che affonda nella notte dei tempi e che al cinema è stata rappresentata in cult movie assoluti cime I dieci comandamenti. Nel cast, è Christian Bale a vestire i panni del leader ebraico, mentre Joel Edgerton è il violento faraone.
Al centro della trama di Exodus – Dei e Re, Mosè, un bambino di origine ebraica che la madre vuol salvare dalla persecuzione voluta dal Faraone. Lo affida così al Nilo, mettendolo in una cesta. Viene trovato dalla sorella del Faraone che lo adotta e lo cresce come se fosse suo figlio. Mosè, ovvero salvato dalle acque, diventa ben presto il prediletto di Seti. Il quale non stima il suo vero figlio, Ramses. Alla vigilia della battaglia contro gli ittiti, una sacerdotessa profetizza che un comandante verrà salvato. E che a sua volta salvatore comanderà a sua volta.
Il vaticinio, piuttosto criptico, si avvera. Mosè salva Ramses che per un errore strategico sta per essere ucciso. Mosè sarà quindi il nuovo Faraone, pur non avendo sangue nobile? Ovviamente, no. Tuttavia, Seti è convinto che la sacerdotessa abbia ragione. In effetti la previsione si realizzerà, ma in modo nettamente diverso. Mosè, infatti, viene a conoscenza dal saggio Nun che secondo una profezia, sarebbe lui il prescelto da Dio per liberare il popolo ebraico dalla schiavitù, imposta dagli egiziani.
Comanderà, sì, quindi, ma su un altro popolo. Per questo, Ramses, succeduto a Seti, decide di esiliarlo nel deserto. Mosè sopravvive a stento e si salva grazie alla gentilezza di tribù in cui conosce la futura moglie Sephora, che gli darà il figlio Gherson. Così, mentre Ramses si mostra dispotico e senza pietà, Mosè prova a realizzare il piano divino previsto per lui. All’inizio appare molto scettico, ma quando sulla cima di un monte trova un roveto ardente, Dio, nelle sembianze di un bambino, gli dice chiaramente che dovrà salvare gli Israeliti.
La missione non è affatto semplice perché lo opporrà direttamente a Ramses. Il primo confronto tra loro si consuma in maniera deludente per Mosè, che non riesce a ottenere un equo trattamento per gli schiavi ebrei. Su di lui pende peraltro l’ordine di cattura da parte di Ramses. Anche in questo caso Dio è dalla parte di Mosè e colpisce l’Egitto con una serie di piaghe.
Il Faraone decide di liberare gli Israeliti che si allontanano dall’Egitto in direzione della terra promessa. Pentito dall’atto di clemenza, Ramses decide di inseguirli. Mosè, sempre dubbioso, si accampa con gli Israeliti vicino al Mar Rosso, che miracolosamente si apre per favorirne il passaggio. Il mare si richiude sommergendo l’esercito di Ramses, che in un momento di follia decide di andare avanti da solo.
Sia lui che Mosè si salvano dalla veemenza delle acque. Mosè è ora finalmente convinto del compito stabilito per lui da Dio, mentre il Faraone si arrende all’evidenza. Nel finale di Exodus – dei e re, arrivati al monte Sinai, Mosè scrive le Tavole della Legge. Anni dopo, Dio gli appare di nuovo e gli annuncia la sua morte.