Viggo Mortensen nel film Green Book si è trasformato efficacemente in Tony Vallelonga, uno dei suoi personaggi più riusciti. La metamorfosi è stata possibile grazie al materiale messo a disposizione dell’artista da Nick Vallelonga, figlio di Tony, e dalla sua famiglia. Il risultato finale si è visto nel film, Mortensen, di madre statunitense e padre danese, si è calato perfettamente nei panni di un italo-americano degli anni sessanta.
Come Viggo Mortensen sia riuscito a trasformarsi in Tony Vallelonga lo ha raccontato Nick Vallelonga a Screen Rant. “L’ho portato nella mia famiglia – ha raccontato il premio Oscar – è uscito con noi. Ha mangiato a Franklin Lakes, dove mio fratello ha un ristorante che porta il nome di nostro padre ‘Tony Lips’“. Viggo Mortensen ha potuto contare su moltissimo materiale. “Aveva i nastri audio di mio padre, i video di mio padre“, ha spiegato lo sceneggiatore. Tony Vallelonga negli anni Novanta, ha recitato in alcuni film come Quei bravi ragazzi, Donnie Brasco ed alcuni episodi della serie I Soprano. Tutto questo, oltre al suo riconosciuto talento, ha aiutato Viggo Mortensen nella sua trasformazione in Tony Vallelonga.
“Diverso il discorso per Mahershala Ali, non aveva quel tipo di materiale con cui lavorare”, ha raccontato Nick Vallelonga. “Abbiamo trovato un documentario sul Carnegie Hall, sull’abbattimento di quei loft. Dr. Shirle appare per circa 12 minuti, ma ha già 80 anni”. Quello è stato l’unico materiale con cui l’attore ha potuto lavorare, oltre alle descrizioni che gli ha fatto lo stesso Nick. “Viggo Mortensen e Mahershala Ali sono due geni, loro due insieme hanno fatto una magia, penso che sia chiaro a chi ha visto il film“, ha concluso Nick Vallelonga
Nick Vallelonga ha raccontato la storia di suo padre, Tony Vallelonga, autista di Don Shirley nel film Green Book, tratto da una storia vera, scritto dallo stesso Nick insieme a Brian Hayes Currie e Peter Farrelly, Il film ha vinto l’Oscar nel 2019 per la migliore sceneggiatura originale e si è aggiudicato altre due statuette, quella per il miglior film e per il miglior attore non protagonista andata a Mahershala Ali, che nel film era Don Shirley.