Cosa fareste se mancasse poco tempo all’arrivo di un millennio nuovo di zecca, carico di incertezze e dubbi e con una cifra tonda e grande come 2000? Probabilmente, dareste fondo a tutta la vostra capacità di interpretazione della realtà, provando ad analizzarla nella sua completezza. Ed è esattamente quello che hanno fatto autori e autrici che negli anni ’90 hanno iniziato a lavorare e farsi conoscere. O che hanno continuato da grandi maestri qual erano a riflettere su quella strana creatura detta uomo. A voler sintetizzare al massimo, due sono stati i grandi filoni narrativi degli anni ’90: l’elaborazione di un tema come l’ipertecnologia, con tutte le ripercussioni morali che porta con sé. Un argomento tutto proiettato al futuro. E il nichilismo, la crisi d’identità della cosiddetta generazione X.
Gli anni ’90 sono stati un decennio memorabile per l’industria cinematografica. Per certi versi rivoluzionario, in termini di racconto (e di rottura del racconto classico), di potenza produttiva e di tematiche affrontate. Tante delle pellicole che ritroverete in questo elenco hanno in qualche modo segnato il nostro modo di intendere i film, imprimendo un marchio indelebile sulla cultura popolare. Dai classici intramontabili alle opere più rivoluzionarie, ecco una lista dei 68 migliori film degli anni ’90 che hanno affascinato e intrattenuto il pubblico di tutto il mondo. Spoiler alert: c’è una massiccia presenza di Tom Hanks.
1. Pulp Fiction (1994)
Prima di quel Festival di Cannes che poi avrebbe vinto con una certa agevolezza, il mondo non conosceva ancora bene Quentin Tarantino. Sì, certo, aveva già diretto Le Iene (che troverete più avanti), ma Pulp Fiction fu certamente più emblematico e da ogni punto di vista (registico, narrativo, produttivo). Forse, emblematico di tutti gli anni ’90. Ed ecco perché è in testa a questa classifica. Pulp Fiction ha ridefinito i contorni del cinema indipendente, con la sua struttura non lineare e i dialoghi taglienti. Pieno zeppo di scene e situazioni cult, l’opera di Tarantino è forse il suo capolavoro.
2. Titanic (1997)
Per le e gli amanti del cinema di James Cameron non c’è un film che più di altri abbia caratterizzato la carriera dell’autore. Per le e gli amanti del cinema in generale, Titanic ha rappresentato uno dei punti più alti di un certo modo di raccontare storie. Neo kolossal, Titanic ha trasportato il pubblico in un viaggio emozionante attraverso la storia tragica e romantica del celebre naufragio. Con due interpreti, Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, entrati da quel momento nell’empireo degli eletti.
3. Matrix (1999)
A proposito di film che hanno ridefinito un genere (la sci-fi) e allo stesso tempo catturato un epoca, non possiamo non considerare Matrix come un punto fermo di questa graduatoria. Le sorelle Wachowski hanno creato un’esperienza visiva e concettuale senza precedenti con questa opera davvero rivoluzionaria. Come ve la sintetizziamo? Non credete a ciò che vedete. Messaggio che detto da Keanu Reeves è certamente più appassionante.
4. Il silenzio degli innocenti (1991)
Ah, il caro vecchio Hannibal Lecter, l’antropofago più simpatico della storia del cinema. Sicuramente quello con maggiore classe. Del resto non ci saremmo aspettati di meno da Sir Anthony Hopkins, magistrale nel ruolo di uno dei cattivi più memorabili degli anni ’90. Protagonista, assieme a Jodie Foster, del thriller di Jonathan Demme, Il silenzio degli innocenti. La caccia a un serial killer che affama le sue vittime per staccar loro la pelle è una trama alla fine secondaria. Ciò che noi amiamo è il rapporto tra l’agente dell’FBI Clarice Sterling e il supercriminale che l’aiuterà a catturare Buffalo Bill.
5. Il grande Lebowski (1998)
Come si fa a costruire un intero film su un banale scambio di persona? I fratelli Coen ci sono riusciti consegnandoci un personaggio epocale, Drugo, The Dude, interpretato da Jeff Bridges. Più che un eroe (o anti eroe o anti anti eroe), Drugo incarna un modo di pensare e di vivere. Oltre a ribadire a tutte e tutti noi il valore di un bel tappeto.
6. Forrest Gump (1994)
“Stupido è chi lo stupido fa“. Oppure, “La vita è una scatola di cioccolatini. Non sai mai quello che ti capita“. Sì, sono battute di Forrest Gump che ancora oggi ripetiamo con una certa grazia. Segno che il film di Robert Zemeckis, un affresco storico denso, raccontato attraverso gli occhi di un uomo candido, sia ancora nei nostri cuori.
7. Il sesto senso (1999)
“Vedo la gente morta“. Con questa battuta semplice semplice M. Night Shyamalan ha creato un thriller psicologico avvincente, che si è insinuato nelle nostre coscienze diventando forse il film più spoilerato di sempre. Perché sì, il piccolo protagonista di Il sesto senso vede davvero la gente morta e lo psicologo che lo cura, Bruce Willis è…
8. Schindler’s List – La lista di Schindler (1993)
Un bianco e nero struggente per raccontare ciò che è inimmaginabile. Schindler’s List di Steven Spielberg è un’opera magnifica, potente, non stucchevole sull’Olocausto. Un film che di anno in anno si fa memoria, impossibile da dimenticare. Con un cast strepitoso in cui troneggiano Ralph Fiennes, il malvagio Amon Goeth, e un Liam Neeson perfetto nel ruolo di Schindler.
9. Trainspotting (1996)
“Drive boy dive boy/Dirty numb angel boy. In the doorway boy/She was a lipstick boy“. Prendiamo i primi versi della canzone degli Underworld, Born Slippy, per scrivere di Trainspotting. Cult movie del 1996 diretto da Danny Boyle è un concentrato di bruttezza. Una commedia grottesca così spudoratamente di cattivo gusto da resistere agli urti del tempo. Dal romanzo di Irvine Welsh, il ritratto fedele della deriva morale di un gruppo di giovani tossicodipendenti scozzesi. Audace e provocatorio (il giusto).
10. Pretty Woman (1990)
Se siete donne o ragazze mediamente romantiche, innamorate della favola di Cenerentola (quella gran culo di Cenerentola, ovviamente) e ogni volta che su Rai1 passa Pretty Woman, vi mettete li a guardarlo con gli occhi a cuore… Siete in ottima compagnia. Eccola la commedia romantica che ha rivoluzionato gli anni ’90. E che ci ha regalato Julia Roberts, il sorriso che non conosce confini. Anche Richard Gere fa la sua parte, ci mancherebbe. Perché alla fine il film di Garry Marshall è un equilibrio perfetto di sentimento e ironia, con un pizzico di cinismo. E dire che nella versione originale avrebbe dovuto essere una pellicola drammaticissima. A noi però piace la favola, sia chiaro.
11. Jurassic Park (1993)
Riecco Steven Spielberg, l’uomo che nel 1993 riportò i dinosauri in vita in un film d’avventura epico, forse leggendario. Jurassic Park non è stato solo importante per gli effetti speciali, ma soprattutto per la sua capacità di dimostrare che il cinema è emozione che nasce dalla spettacolare rappresentazione di una storia. Del resto, se ti chiami Spielberg hai avuto modo di rivoluzionare la gran parte dei generi cinematografici hollywoodiani. Trasformandole in opere d’autore.
12. Toy Story (1995)
Non solo quello di John Lasseter è stato il primo lungometraggio interamente animato al computer prodotto dalla Pixar, ma anche quello che ha portato personaggi indimenticabili come Woody e Buzz. Giocattoli dal cuore umano, umanissimo che restano vividi nella nostra immaginazione anche oggi, grazie al franchise che dal primo capitolo si è poi sviluppato.
13. Il re leone (1994)
C’è stato un tempo in cui la Disney regalava al suo pubblico un successo dopo l’altro. Nel 1994 il mondo si innamorò di un leoncino e della sua storia per certi versi shakespeariana. Il re leone è stato uno dei classici d’animazione più amati della Disney, che ha affascinato generazioni con i suoi personaggi buffi ed emozionanti e la colonna sonora indimenticabile, firmata da Sir Elton John.
14. Quei bravi ragazzi (1990)
Martin Scorsese può fare ciò che vuole e questo è risaputo. Se scegliesse di dirigere un film sull’orogenesi probabilmente sarebbe il più bel film sulla nascita delle montagne mai fatto. Eppure, quando racconta le dinamiche all’interno dei circoli criminali, c’è una luce diversa che si irradia dalle immagini dei suoi film. Quei bravi ragazzi è un capolavoro di perfidia, una storia ben calibrata su personaggi e facce indimenticabili (Ray Liotta era formidabile). Il mafia movie (moderno) perfetto.
15. La vita è bella (1997)
Sarà stato anche un film imperfetto, soprattutto rispetto ad altre opere cinematografiche sull’Olocausto più complete e riuscite, ma La vita è bella di Roberto Benigni è soprattutto una fiaba. Una favola in cui il male assoluto viene trasformato grazie al potere delle storie. Hollywood lo ha premiato con tre Oscar importanti, facendo diventare autore a tutti gli effetti il toscanaccio più amato d’Italia.
16. Le ali della libertà (1994)
Quando Stephen King incontra il cinema possono succedere tante cose. Ci sono i film così così, quelli oggettivamente brutti, i capolavori come Shining e le opere semplicemente emozionanti come Le ali della libertà. Un dramma carcerario intenso e toccante che è anche un apologo sulla vera amicizia. L’unica relazione umana che possa aiutarci quando siamo immersi nella disperazione e davanti a noi non vediamo alcuna via d’uscita.
17. Il corvo (1994)
Il di Alex Proyas tratto dal fumetto di Eric Draven non è certo qui per meriti artistici (per quanto non si possa certamente definire brutto, anzi). Lo status di cult movie arriva soprattutto dalla morte del protagonista Brandon Lee, scomparso proprio durante le riprese del film e “sostituito” in alcune scene grazie a dei complessi effetti speciali. Un film gotico e cupo ancora oggi amatissimo.
18. Fight Club (1999)
Prima regola del Fight club? Esatto: non si parla del Fight club. Ma ne vogliamo ovviamente parlare perché l’opera di David Fincher (che ritroveremo più avanti), tratta dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, è stata un audace racconto di temi complessi come identità e consumismo. Con un cast che a ricordarlo mette ancora i brividi: Edward Norton, Brad Pitt, Helena Bonham Carter.
19. American Beauty (1999)
Come tante altre opere uscite nel 1999, alla vigilia dell’arrivo del fatidico anno 2000, anche American Beauty ha riflettuto su cosa voglia dire essere esseri umani. E lo ha fatto prendendo come campione della popolazione terrestre un uomo medio profondamente disperato (Kevin Spacey, perfetto!). Intrappolato in un matrimonio infelice, con una figlia che lo guarda come fosse un insetto strano. Questo ritratto satirico e tragico della vita suburbana americana è per certi versi esemplare.
20. Braveheart (1995)
Con Kevin Costner (che ritroveremo più avanti), Mel Gibson è stato uno dei pochi attori a trovare nella regia un modo originale di esprimersi. Il suo esordio registico, Braveheart, è stato un kolossal storico emozionante e “sporco”. Proprio come il suo protagonista William Wallace, eroe dell’indipendenza scozzese. Un’opera interessante con scene di battaglia che restano nella memoria.
21. Eyes Wide Shut (1999)
Gli anni ’90 finiscono con la morte del genio del cinema Stanley Kubrick. Che prima di andarsene però ci ha regalato un ultimo capolavoro, Eyes Wide Shut, tratto dal racconto Doppio sogno di Arthur Schnitzler. Un film magnifico sostenuto dall’intensa interpretazione di Tom Cruise e Nicole Kidman, all’epoca coppia anche nella vita e da una regia a dir poco perfetta. New York è culla dei desideri e degli incubi di un ricco medico che perde il suo equilibrio quando la moglie gli racconta un tradimento onirico.
22. I soliti sospetti (1995)
Il thriller di Bryan Singer del 1995 ha conquistato nel tempo lo status di film cult. Questo grazie a una sceneggiatura a orologeria e alla demoniaca presenza di un villain epico come Kaiser Soze, committente di un colpo che coinvolgerà una serie di partecipanti ignari di essersi messi in un grosso pasticcio. Ma chi è Kaiser Soze? Sappiamo benissimo che lo sapete, ma lasciamo la risposta aperta. Non si sa mai.
23. Ghost – Fantasma (1990)
Nessuno immaginava che Ghost sarebbe diventata una commedia romantica amatissima. Soprattutto considerato il fatto che a dirigerla ci fosse il re del cinema demenziale Jerry Zucker. Eppure, quello con Patrick Swayze, la meravigliosa Demi Moore (che lanciò un taglio di capelli alla moda) e Whoopi Goldberg (premiata con l’Oscar) è ancora uno dei film d’amore più apprezzati di sempre. Difficile in effetti battere l’emozione di un amore a cui solo la morte pone un limite. Amato dai vasai (che non sono una popolazione africana) e tutte e tutti coloro che hanno la lacrima facile.
24. L’età dell’innocenza (1993)
Martin Scorsese non è solo un maestro nel racconto di storie criminali. Prendete L’età dell’innocenza, uno splendente melodramma in costume, ambientato in una New York di fine ‘800, con Daniel Day Lewis, Michelle Pfeiffer e Wynona Rider. Amore, vera passione, e convenzioni sociali vanno d’accordo o no? La risposta è più che chiara e Scorsese la illustra con sequenze sublimi.
24. Philadelphia (1993)
L’AIDS è stato un mostro terribile negli anni ’90 e Jonathan Demme ne ha parlato, da par suo, con un toccante e limpido dramma interpretato magistralmente da Tom Hanks e Denzel Washington. Un film da vedere e rivedere per comprendere quanto a volte la paura ci allontani dalla vera umanità.
25. Will Hunting – Genio ribelle (1997)
Un tempo Hollywood non aveva paura ad aprirsi a storie sopra le righe, firmate da autori giovani e sfrontati. Come Matt Damon e Ben Affleck che scrissero la sceneggiatura del film di Gus Van Saant Will Hunting – Genio ribelle. Un dramma incentrato sulle vicende di un ragazzo dalle straordinarie capacità matematiche, mai del tutto valorizzate. Almeno, fino all’incontro con lo psicologo che lo seguirà, il favoloso Robin Williams, premiato con l’Oscar (rivedete per l’occasione anche il suo discorso di ringraziamento).
26. Quattro matrimoni e un funerale (1994)
Ecco il film che ha inaugurato la straordinaria stagione delle british rom-com. Un’americana (Andie McDowell), un inglese (Hugh Grant), quattro cerimonie di nozze per innamorarsi e anche un funerale per comprendere che la vita vada vissuta in toto e senza paura. Un gioiello di leggerezza vera.
27. Io ballo da sola (1996)
Nel 1996 Bernardo Bertolucci presentò al mondo la bellezza acerba ma sfavillante di Liv Tyler con un film piccolo piccolo, ma memorabile. Io ballo da sola ha saputo catturare la dolce inquietudine di una ragazza che pur ballando da sola ha scoperto sé stessa e il mondo. Ritrovando anche il rapporto con il padre. Ambientato in una luminosa e indimenticabile Toscana.
28. Seven (1997) – I sette vizi capitali
David Fincher ha diretto un altro cult degli anni ’90, un thriller disperato che analizza i sette vizi capitali con un’escalation finale da brividi. Brad Pitt, Morgan Freeman e Kevin Spacey sono un trio di protagonisti memorabili. I primi due sono i poliziotti che devono dare la caccia al secondo, un efferato serial killer che uccide seguendo appunto uno schema molto preciso.
29. Scream (1996)
Quanti film spaventosi hanno partorito gli anni ’90? Di sicuro Scream di Wes Craven può essere considerato il capostipite di questa covata “de paura“, per citare un altro eroe degli anni ’90 (l’indimenticabile Rokko Smitherson di Corrado Guzzanti). La storia? Maniaco spaventa e uccide persone indossando una maschera. La semplicità a volte è tutto.
30. Gli spietati (1992)
Clint Eastwood, il western e un film dedicato a Sergio Leone. Che altro aggiungere su Gli spietati se non che è stata una delle opere più importanti della cinematografia di Eastwood? Un racconto dolente e asciutto su un genere che è stato riscritto da tantissimi altri autori, ma che solo Eastwood poteva rendere palpitante in un’epoca complessa come gli anni ’90.
31. Notting Hill (1999)
Roger Michell dirige una partitura firmata da Richard Curtis e il risultato è un’opera brillante e dolce. Una perfetta sintesi tra lo humour britannico e la simpatica cialtronaggine americana (con tutto il rispetto per la radiosa Julia Roberts). Evidentemente, il confronto tra Yankees e Vecchio Continente è ancora un propellente formidabile per le commedie romantiche con Hugh Grant. Sì, sempre lui.
32. Ragione e sentimento (1995)
Se pensando all’Inghilterra pensate (quasi) di default alla mente brillante di Jane Austen e alla straordinaria Emma Thompson, allora non vi sembrerà strano ritrovare qui una delle più belle trasposizioni cinematografiche di Ragione e sentimento. Ang Lee dirige, Emma Thompson scrive e interpreta (assieme a Kate Winslet, a Alan Rickman, Hugh Grant e al marito Greg Wise). E giustamente si è portata a casa un Oscar.
33. Edward mani di forbice (1990)
Che Tim Burton sia uno dei cantori più ispirati degli anni ’90 è cosa abbastanza risaputa. Forse è stato il decennio più fertile per questo autore che non ha mai avuto paura di raccontare storie e personaggi ai margini della cosiddetta società normale. Come il meraviglioso Edward, creatura dal cuore puro e dall’aspetto mostruoso (un Johnny Depp perfetto) che cerca solo di essere amato.
34. Balla coi lupi (1990)
Non sempre l’esordio registico di un attore si segnala per acume. Kevin Costner, al contrario, ha reinterpretato il mito della frontiera cambiando per sempre l’idea della guerra tra indiani e americani. Con una presa di posizione nettissima a favore dei primi. Accompagnato dalla splendida colonna sonora di John Barry, Balla coi lupi è un film che emoziona ancora oggi.
35. The Commitments (1991)
Negli anni ’90 era quasi impossibile sottrarsi all’irish wave. Erano gli anni di Achtung! Baby degli U2, Sinead O’Connor e dei grandi romanzi di Roddy Doyle. Uno di questi, The Commitments, diretto dal compianto Alan Parker, presentava al mondo un gruppo di meravigliosi musicisti soul dei bassifondi di Dublino. Cercavano il successo e invece hanno trovato solo svariate Guinness, qualche litigio e un paio di concerti clamorosi. Da vedere e rivedere urlando “Sono nero e me ne vanto“.
36. Caro Diario (1993)
Premiato per la miglior regia a Cannes, Caro diario di Nanni Moretti è una sequela di scene memorabili, dall’ode a Spinaceto alle riflessioni sulla natura umana e i figli. Dall’elegia di Flashdance al toccante racconto in soggettiva della malattia del regista, questo gioiello si colloca temporalmente all’interno degli anni ’90, ma non conosce età.
37. C’è posta per te (1998)
Figlio di quella nidiata meravigliosa partita da Harry, ti presento Sally, il film di Nora Ephron è una deliziosa rilettura del classico di Ernst Lubitsch, Scrivimi fermo posta. Per realizzarlo la grande scrittrice e regista è partita dalla coppia di protagonisti, Tom Hanks e Meg Ryan, che già avevano lavorato assieme per la Ephron in Insonnia d’amore. La storia è quella della grande passione tra due nemici giurati, un cinico imprenditore e una dolce libraia di New York che si innamorano senza conoscersi, scambiandosi solo delle e-mail.
38. Magnolia (1999)
Paul Thomas Anderson dà vita in Magnolia a un affresco corale potentissimo e travolgente. Una storia, intessuta con tanti fili, che si sviluppa tra presente e passato. Tra caso e caos, genitori e figli. Con un cast eccezionale capeggiato da un elettrico Tom Cruise, motivatore ai limiti del delirio che deve far pace con un padre in fin di vita.
39. L.A. Confidential (1997)
Il film di Curtis Hanson, tratto dall’omonimo romanzo di James Ellroy, riporta in auge il noir classico, attraverso una vicenda torbida ambientata nella Los Angeles degli anni ’50. Poliziotti corrotti, scandali, omicidi, tutto contribuisce a restituire un’epoca solo all’apparenza patinata. Il film lanciò definitivamente Russell Crowe, che poi sarebbe diventato Il gladiatore. E contribuì a rinverdire la carriera di Kim Basinger premiata con l’Oscar per il ruolo della prostituta vestita come Veronica Lake.
40. Prima dell’alba (1995)
Vienna, il romanticismo di un incontro fortuito, la possibilità di avere tutta la notte per conoscersi. Prima dell’alba, capitolo iniziale della meravigliosa trilogia diretta da Richard Linklater, incarna alla perfezione lo spirito giovanile di un’epoca votata alla fiaba molto più di quanto si potesse pensare. Jesse e Céline, Ethan Hawke e Julie Delpy, sono indimenticabili.
41. Lezioni di piano (1993)
Nel 1993 Jane Campion, conosciuta fino a quel momento per lo splendido Un angelo alla mia tavola, stupì il mondo con un’opera intrisa di romanticismo e di desiderio. Palma d’Oro a Cannes, Lezioni di piano è ancora oggi un film potente che attraverso la storia di Ada (Holly Hunter) e del suo amore totale per George (Harvey Keitel) mostra quanto la passione sia una molla necessaria a ogni essere umano. Meraviglioso, come la colonna sonora di Michael Nyman.
42. Heat – La sfida (1995)
Michael Mann è uno di quei pochi registi in grado di maneggiare storie gigantesche e attori di razza, come i protagonisti di Heat – La sfida. Da un lato il malvivente Robert De Niro, dall’altro il poliziotto Al Pacino. Un duello al sole estenuante, il loro, dall’epilogo tragico, in una Los Angeles dolente.
43. Maledetto il giorno che t’ho incontrato (1992)
Sì, mettiamo questo film nell’elenco delle migliori produzioni degli anni ’90 perché ha rappresentato un piccolo salto di qualità nel cinema di Carlo Verdone. In molti lo hanno ribattezzato l’Harry, ti presento Sally all’italiana. E in effetti Maledetto il giorno che t’ho incontrato è una rom-com deliziosa su due amici che scoprono di amarsi alla follia. Con un tocco in più: una favolosa Margherita Buy.
44. I ponti di Madison County (1995)
Quante e quanti di voi avrebbero solo pensato che Clint Eastwood potesse essere anche autore di un dei melò più belli degli ultimi anni? Ecco, I ponti di Madison County è un dramma romantico intenso e passionale, con due protagonisti semplicemente perfetti. Del resto, Meryl Streep parla da sé. C’è chi piange vedendolo e chi mente. Dai, non dite bugie.
45. Harry a pezzi (1997)
Non sempre Woody Allen negli ultimi anni ha dato il meglio di sé come regista. Eppure Harry a pezzi del 1997 è una piacevole eccezione. Il film racconta la storia di un regista in crisi, una sorta di 8 e 1/2 alleniano. Spassoso e con alcune trovate tecniche geniali, come quando il protagonista non viene messo a fuoco. Ma la nostra sequenza preferita è quella girata all’inferno, con il protagonista che perdona finalmente il padre, colpevole di non averlo mai amato. Per l’uomo di religione ebraica, però, il trasferimento non sarà in paradiso, ma al ristorante cinese.
46. Batman il ritorno (1992)
Dei due film dedicati a Batman diretti da Tim Burton, Batman – Il ritorno è uno dei più intensi. Merito della presenza di una villain spettacolare come Catwoman, alias Michelle Pfeiffer. Nolan a parte, Burton è stato uno dei pochi autori a comprendere nel profondo il senso di un personaggio iconico come l’uomo pipistrello.
47. Le onde del destino (1996)
Nel 1996, con la vittoria del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes, il mondo conosce finalmente Lars von Trier e Dogma con un film, diventato ben presto un cult, che mostra la natura umana nelle sue contraddizioni più radicali, attraverso la vicenda di una donna, la bravissima Emily Watson, disposta a tutto pur di vedere il suo amato guarire.
48. Il miglio verde (1999)
Forse avremmo dovuto scrivere un paragrafo a parte sul ruolo essenziale avuto da Tom Hanks nel cinema degli anni ’90 visto che è presenta in tantissime delle pellicole qui riportate. Come Il miglio verde, diretto da Frank Darabont a partire dall’omonimo romanzo di sua maestà Stephen King. Un film intenso e commovente che ha esplorato il tema del attraverso la storia di un uomo condannato a morte (il compianto Michael Clarke).
49. Tutto su mia madre (1999)
Di Pedro Almodóvar si è sempre detto di essere uno dei pochi autori a saper raccontare le donne. E in Tutto su mia madre dà vita a uno dei suoi film migliori. Vincitore del premio per la miglior regia a Cannes e di Oscar e Golden Globe al miglior film straniero, Tutto su mia madre è un’opera delicata sulla maternità declinata in tanti modi diversi. Manuela, Huma, Nina, Agrado sono un gruppo di personaggi femminili che intrecciano la loro storia dopo la morte del figlio di Manuela. Tutte saranno in grado di sconfiggere in qualche modo la morte, poiché portatrici di vita.
50. Il postino (1994)
Per tutte e tutti, l’ultimo film del grande Massimo Troisi. Ma Il postino è molto di più; è un’opera che eleva alla massima potenza il potere della poesia e dell’amore. Forse il miglior commiato che si potesse desiderare per una figura straordinaria come quella di Troisi. La storia d’amicizia tra un umile postino di un’isola del Mediterraneo e il poeta Pablo Neruda. Il quale gli insegnerà a usare le parole per conquistare la donna amata. Indimenticabile.
51. Le iene (1992)
Rieccolo, Quentin Tarantino, con la sua celebrata opera prima Le iene. Un gangster movie sui generis dai dialoghi torrenziali e una quantità abominevole di momenti cult. Otto rapinatori, un colpo finito malissimo e un tutti contro tutti epocale. In cui si ha anche il tempo di seguire una profondissima discussione sul senso reale del testo di Like a virgin di Madonna. Come un operoso giardiniere, insomma, Tarantino piantò i semi del suo cinema vorace e post moderno, vedendoli poi crescere rigogliosi. Ci perdonerà, speriamo, per la metafora botanica.
52. Caccia a ottobre rosso (1990)
Se c’è una cosa che Hollywood sa fare è cavalcare le onde del momento, incastrarsi alla perfezione nei momenti storici cruciali. Così, poco tempo dopo la caduta del muro di Berlino, John McTiernan confeziona Caccia a ottobre rosso, tratto dal romanzo di Tom Clancy e primo film a portare sul grande schermo le vicende dell’analista della CIA Jack Ryan (Alec Baldwin). Il thriller è ambientato in piena Guerra Fredda a bordo di un sottomarino russo, guidato da un militare che vuole disertare. Sarebbe stato ben poca cosa senza l’interpretazione notevole di Sean Connery.
53. Ferie d’agosto (1996)
C’era una volta un Paese che non voleva crescere e non era in grado di guardarsi allo specchio per capire come fosse diventato dopo anni di politica all’acqua di rose. Poi, arrivò un giovane regista livornese che, ambientando la sua commedia a Ventotene, durante un’estate come tante, è riuscito nell’impresa di farci capire la gravità della situazione. Facendoci ridere delle nostre meschinità, ovviamente. Ferie d’agosto di Paolo Virzì è un finissimo trattato socio-antropologico che racconta la storia di due nuclei familiari agli antipodi (sinistra vs. quello che resta) e di due capifamiglia acciaccati. Cast stellare.
54. Full Monty – Squattrinati organizzati (1997)
Dalle sequenze lisergiche di Trainspotting alla simpatia proletaria di Full Monty – Squattrinati organizzati, Robert Carlyle ha la faccia perfetta per incarnare i dubbi, le paure e la rabbia repressa dell’uomo medio britannico. Se nel film di Danny Boyle l’attore scozzese interpreta un criminale violento, nella commedia di Peter Cattaneo è un disoccupato che per tirare a campare mette su un business infallibile con un gruppo di altri poveri diavoli di Sheffield. Quale? Lo spogliarello totale per donne. Un successo annunciato.
55. Clerks (1994)
Senza volerlo, ci siamo inserite in un mini filone narrativo tipico degli anni ’90, quello dedicato alle crisi lavorative più o meno gravi. E non possiamo non parlare di uno dei cult assoluti dell’epoca, Clerks di Kevin Smith. Emblema del cinema indipendente fatto con pochi dollari, l’antiepica in bianco e nero dedicati ai commessi di due negozi ha vinto il premio della Settimana della Critica a Cannes e uno al Sundance Film Festival.
56. Piovono pietre (1993)
Negli anni ’90 Ken Loach ha diretto moltissimi film militanti di grande spessore come La canzone di Carla, Terra e Libertà, My name is Joe. Eppure, in questa delle migliori opere cinematografiche del decennio vogliamo mettere una fiaba proletaria. Perché questa è Piovono pietre, delizioso apologo sull’arte di arrangiarsi incentrata su un protagonista magnifico, Bob. Un uomo che dal furto del suo furgone deve fare di tutto pur di garantire alla figlia Colleen una degna festa per la prima comunione. Con una meravigliosa colonna sonora firmata da Stewart Copeland.
57. The Truman Show (1998)
Poche opere come The Truman Show di Peter Weir hanno saputo catturare l’inquietudine di una società in piena trasformazione, dove tutto diventava spettacolo. In questa sorta di Grande Fratello televisivo ante litteram, Jim Carrey interpreta un eroe memorabile, ingabbiato, suo malgrado, in una finzione che mozza il respiro.
58. JFK (1991)
Oliver Stone non ha mai avuto paura di infastidire i potenti di turno. Inaugura gli anni ’90 con un film mastodontico, per durata e densità, che affronta il grande lutto americano: la morte del presidente Kennedy. E lo fa cambiando la narrazione classica dell’omicidio, ravvisando in alcuni gruppi governativi i mandanti dell’esecuzione. Tra verità storiche e bugie, un’opera che sicuramente ha contribuito a tenere viva la discussione.
59. Strange Days (1995)
Sbertucciato senza pietà da Nanni Moretti in Aprile, Strange Days di Kathryn Bigelow, scritto assieme a James Cameron, è in realtà un interessante film appartenente al filone “cosa ne sarà di noi nel nuovo Millennio”. Protagonista, un ex poliziotto, Lenny Nero (nomen omen) che vive spacciando dischetti contenenti esperienze sensoriali ed emotive. Per zigoviaggiare nel tempo (senza aver paura del giudizio di Moretti).
60. Underground (1995)
Vincitore della Palma d’Oro a Cannes, Underground di Emir Kusturica racconta con tono onirico la dissoluzione dell’ex Jugoslavia, all’epoca coinvolta in una sanguinosa guerra civile. Così, nella Belgrado del 1941 due truffatori finiscono sottoterra e ci restano per 15 anni con l’idea che la guerra ai nazisti fosse ancora in corso. In realtà, Tito aveva preso il potere.
61. Carlito’s Way (1993)
Lo ammettiamo senza paura. Ogni volta speriamo sempre che il finale di Carlito’s Way sia diverso, che il personaggio di Al Pacino riesca a rifarsi una vita con la donna amata e il loro bambino. Sono solo le sensazioni di una povera spettatrice romantica che al cospetto della storia dell’ex criminale portoricano Carlito Brigante riesce solo a pensare a quello che avrebbe potuto essere. Il film, ispirato ai romanzi Carlito’s Way e After Hours di Edwin Torres, è uno dei più intensi e umani di De Palma. Bellissimo.
62. Men in Black (1997)
La strana coppia degli anni ’90 è quella formata da Will Smith e Tommy Lee Jones, i Men in black dell’omonimo film di Barry Sonnenfeld. Un film godibile che vede come protagonisti due agenti incaricati di sorvegliare gli alieni che vivono sulla Terra. Azione, umorismo, zero pensieri. Anche questo sono stati gli anni ’90.
63. La famiglia Addams (1991)
Prima del ciclone Mercoledì, il cinema aveva già venerato gli Addams protagonisti del film diretto sempre da Barry Sonnenfeld. Ritroviamo così i sulfurei personaggi di Charles Addams interpretati da un cast in cui svetta la meravigliosa Morticia di Anjelica Houston.
64. Giovani, carini, disoccupati (1994)
In mezzo a tanti colossi, c’è un film piccolo piccolo, diretto dall’esordiente Ben Stiller, che è stato capace di cogliere in pieno l’atmosfera tenera degli anni ’90. Quel senso di incertezza, mescolato alla voglia di trovare il proprio posto nel mondo, che tanti ventenni hanno provato. Come i protagonisti di questa commedia agrodolce ambientata a Houston in cui il personaggio principale è una ragazza, aspirante regista, neanche a dirlo Winona Ryder, che vuole immortalare in un documentario sogni e speranze dei suoi amici.
65. Malcolm X (1992)
Lo stesso discorso fatto per Ken Loach può valere per Spike Lee che negli anni ’90 ha diretto moltissime pellicole degne di note, come Jungle Fever. Il suo film del decennio, però, è per noi Malcolm X. Opera fluviale su uno dei personaggi fondamentali della comunità afroamericana, interpretato da un Denzel Washington come sempre ineccepibile.
66. La sottile linea rossa (1998)
Il regista Terrence Malick ha esplorato i complessi effetti della guerra attraverso la sua lente poetica, in un film, La sottile linea rossa, che racconta la storia di una pattuglia di soldati americani giunti sull’isola di Guadalcanal. Cast stellare per un film bellico come nessun altro.
67. Crash (1996)
Vincitore del Premio della giuria al Festival di Cannes, Crash di David Cronenberg è un film di Cronenberg. Non ci sentiamo di aggiungere altro per descrivere un’opera che distilla i temi più cari all’autore canadese, a partire da un erotismo legato a doppio filo alla morte. I due protagonisti infatti, dopo aver avuto un terribile incidente d’auto che li ferisce in maniera evidente, sono misteriosamente attratti l’uno dall’altra. Tanto da iniziare una relazione in cui gli incidenti stradali servono da detonatore per la loro passione.
68. Fuoco cammina con me (1992)
Chiudiamo parlando questa lunga graduatoria parlando di David Lynch e di Fuoco cammina con me, film che porta sul grande schermo le storie culto di Twin Peaks. Ritroviamo Dale Cooper che nell’indagare sulla morte di Teresa Banks, legata a quella della celeberrima Laura Palmer, deve seguire il filo dei suoi sogni. Insomma, un film di Lynch.