Amato a livello internazionale per il suo straordinario lavoro nel campo dell’animazione, Hayao Miyazaki è considerato un vero e proprio maestro del settore, capace di trasportare ogni volta il suo pubblico in quell’universo di incanto e meraviglia da lui creato in cinquant’anni di carriera. Fondatore dello Studio Ghibli – aperto insieme a Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma a Tokyo, nel 1985 – e vincitore del premio Oscar al miglior film d’animazione nel 2003 per La città incantata (2001), Miyazaki ha oggi all’attivo, come regista e sceneggiatore, ben 12 lungometraggi, tutti caratterizzati da quell’inconfondibile estetica sognante e da tematiche sempre attuali come la salvaguardia dell’ambiente, il ruolo della tecnologia, il femminile e la complessità dei rapporti familiari.
Ovviamente, stilare una classifica delle opere del maestro rappresenta una missione quasi impossibile: non esistono, infatti, lungometraggi che possano essere considerati non riusciti o, addirittura, di scarsa qualità. Ma, nel voler ripercorrere la sua carriera, abbiamo comunque voluto provare a dare un ordine in termini di preferenza (soprattutto personale) ai suoi lavori, più per premiare i capolavori indiscussi – tra i quali si aggiunge Il ragazzo e l’airone, uscito in Italia il 1° gennaio di quest’anno – che per mortificare quelli che troverete nelle ultime posizioni della lista. Ecco, quindi, tutti i film di Hayao Miyazaki, ordinati dal peggiore al migliore.
12. Lupin III – Il castello di Cagliostro (1979)
In fondo alla lista dei film diretti da Hayao Miyazaki troviamo Lupin III – Il castello di Cagliostro, opera datata 1979 con protagonista il celebre ladro gentiluomo nato dalla fantasia del fumettista Monkey Punch, Arsenio Lupin III. Si tratta del lungometraggio d’esordio del maestro dell’animazione giapponese nonché uno dei pochi a non essere stato prodotto dallo Studio Ghibli. La trama segue l’iconico personaggio, accompagnato dagli inseparabili amici Jigen e Goemon, alle prese con il furto di un’ingente somma di denaro, sottratto dal caveau del Casinò di Monte Carlo; ma, quando scoprono che si tratta, in realtà, di soldi eccellentemente contraffatti e appartenenti al “denaro del Capro”, il ladro di fama internazionale e la sua banda si troveranno coinvolti in una cospirazione centennale presso l’Arciducato di Cagliostro, dove viene tenuta prigioniera una giovane principessa di nome Clarisse.
Nonostante si tratti sicuramente di un lungometraggio caratterizzato da un’animazione spettacolare e da un accattivante design dei personaggi – tutti elementi che hanno permesso a Miyazaki di dimostrare fin da subito il proprio talento nel dar vita a opere mozzafiato – il film occupa l’ultima posizione nella nostra lista in quanto ancora piuttosto lontano dall’estetica visionaria del maestro, probabilmente limitato dal fatto di trovarsi alle prese con un universo narrativo creato da altri.
11. Kiki – Consegne a domicilio (1989)
All’undicesima posizione della nostra classifica troviamo la dolce streghetta protagonista di Kiki – Consegne a domicilio, pellicola d’animazione datata 1989 nonché terzo lungometraggio prodotto dallo Studio Ghibli. Il film racconta le avventure di una giovane strega di 13 anni che, come da tradizione, deve intraprendere il proprio anno di noviziato lontana da casa, in una pittoresca città situata sulla costa. Sempre affiancata dal suo fedele gatto nero, Kiki inizia a stringere amicizia con gli abitanti del luogo, mentre recapita pacchi a domicilio sfruttando la sua abilità di volare con la scopa. Il quinto lavoro da regista di Miyazaki rappresenta un dolcissimo racconto di formazione, forse un po’ fanciullesco se paragonato ad altre opere (successive e precedenti), ma sicuramente impreziosito da un’atmosfera accogliente e da tematiche dal valore universale, dalla ricerca dell’identità personale all’importanza di avere fiducia in se stessi. Elementi che rendono Kiki – Consegne a domicilio una visione adatta agli spettatori di tutte le età ma forse non tra i film più appassionati del maestro.
10. Laputa – Castello nel cielo (1986)
Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta della filmografia di Miyazaki con il primo lungometraggio realizzato dal regista per lo Studio Ghibli, premiato in Giappone come miglior film d’animazione del 1986, Laputa – Castello nel cielo. Un film che racchiude in sé numerosi dei temi molto cari al maestro, quali la salvaguardia dell’ambiente, l’antimilitarismo e il potere dell’amicizia, per raccontare le avventure di Pazu. giovane operaio di una città industriale, e Sheeta, misteriosa ragazza in fuga da un gruppo di pirati spaziali e dagli agenti governativi che vogliono mettere le mani sul ciondolo che porta al collo. Insieme, i due intraprenderanno un avventuroso viaggio alla scoperta dei segreti di Laputa, città volante che, secondo le leggende, nasconde un’incredibile tecnologia. Spesso considerato tra le opere minori del maestro dell’animazione giapponese, soprattutto a livello visivo, Laputa – Castello nel cielo è comunque caratterizzata da una splendida storia, un design curato in ogni piccolo particolare.
9. Si alza il vento (2013)
Sarebbe dovuto essere l’ultimo lavoro del regista che, nel corso della 70ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, aveva annunciato il proprio ritiro delle scene. Ad oggi, invece, Si alza il vento rappresenta il suo penultimo lungometraggio, nel quale Hayao Miyazaki esprime tutta la propria passione per il volo e l’aviazione. Trasposizione cinematografica dell’omonimo manga realizzato dallo stesso maestro, il film vuole essere una sorta di biografia fittizia di Jirō Horikoshi (1903–1982), progettista e inventore del Mitsubishi A5M e del successivo A6M Zero, gli aerei da caccia utilizzati dalla Marina imperiale giapponese nel corso della Seconda guerra mondiale. Miyazaki porta sullo schermo un periodo della vita di Jiro in modo commovente, mostrando tutta la bellezza della creazione e del design degli aerei, ma anche esplorando quelle che furono le implicazioni morali del suo lavoro, un talento espresso in un contesto storico piuttosto complicato. La trama è molto semplice se paragonata ad altre opere del regista e di certo in Si alza il vento manca completamente l’elemento magico, ma rimane intatta la sua poetica dolce e malinconica, con alcune sequenze – come quella del devastante terremoto di Kanto – che da sole valgono l’intera visione del film.
8. Ponyo sulla scogliera (2008)
Prima di librarsi tra le nuvole in Si alza il vento, Hayao Miyazaki ha voluto esplorare le profondità marine, omaggiando le splendide creature che le abitano e, soprattutto, mettendo in campo la tematica ecologista e il legame tra esseri umani e Natura, mostrando come i comportamenti scellerati dei primi possano irrimediabilmente danneggiare la seconda. La trama, all’apparenza molto asciugata rispetto alla maggior parte delle opere del maestro, ruota attorno a una pesciolina dal volto umano, figlia di Fujimoto, un mago/scienziato che ha scelto di vivere sott’acqua, e della dea del mare. Determinata a fuggire dal suo ambiente sottomarino per esplorare la superficie, la strana creatura stringerà amicizia con un ragazzino di cinque anni, Sosuke, che le darà il nome di Ponyo. Ponyo inizia, così a realizzare il proprio sogno di diventare un essere umano, ma questo causa un disastroso squilibrio ambientale che porterà presto a caos e inondazioni.
Oltre alla tematica ambientalista, Ponyo sulla scogliera indaga anche la complessità dei rapporti familiari, esplorando le relazioni tra Ponyo e suo padre Fujimoto e Sosuke e la madre Lisa. La bellezza e la magia del film si riflettono, inoltre, sia nella straordinaria animazione che nella colonna sonora coinvolgente di Joe Hisaishi, che contribuiscono a creare un mondo incantato ricco di immagini suggestive e capace di affascinare gli spettatori di tutte le età.
7. Il mio vicino Totoro (1988)
Il quarto lungometraggio di Miyazaki rappresenta forse anche il lavoro più iconico dell’intera carriera del maestro, dal momento che il suo personaggio principale, Totoro, è anche il logo dello Studio Ghibli, incarnando così l’intero immaginario dello studio d’animazione. Ambientato nell’hinterland della Tokyo degli anni Cinquanta, Il mio vicino Totoro segue le avventure di due sorelline, Satsuki e Mei, trasferitesi insieme al padre in una casa di campagna situata nei pressi dell’ospedale nel quale la madre è ricoverata. In questa realtà completamente immersa nella natura, le due bambine intraprenderanno, insieme, uno straordinario percorso di crescita, esplorando il nuovo ambiente e facendo la conoscenza delle fantastiche creature che abitano la foresta. Si tratta di un’opera capace di catturare tutta l’innocenza e il senso di meraviglia dell’infanzia, che invita lo spettatore a guardare il mondo – un universo a metà tra il reale e il fantastico – attraverso gli occhi dei bambini e a sorprendersi.
6. Nausicaä della Valle del vento (1984)
A metà della nostra classifica troviamo quello che è il secondo lungometraggio diretto da Miyazaki e intitolato Nausicaä della Valle del vento. La storia, ambientata in un mondo post-apocalittico devastato dalla guerra e dall’inquinamento, ha come protagonista una principessa guerriera proveniente dalla Valle del vento – uno degli ultimi luoghi incontaminati del pianeta – che, con saggezza, misericordia e abilità nel volo, cerca di comprendere l’origine della Giungla tossica che minaccia la vita degli esseri umani e proteggere l’ambiente, anche se questo significa inimicarsi coloro che cercano di sfruttare la natura per il proprio tornaconto. Nausicaä, questo il nome dell’eroina del film, incarna tutti i temi cari al regista, dall’antimilitarismo, alla compassione, dall’ambientalismo all’amore per il volo, fornendo allo spettatore – nonostante si tratti di un film del 1984 – validi spunti di riflessione su quello che potrebbe essere il futuro del mondo. È considerato un capolavoro nel cinema d’animazione e, a quasi trent’anni dalla sua uscita, rimane un saldo punto di riferimento per gli amanti del genere e delle tematiche ecologiche.
5. Porco Rosso (1992)
Ambientato nel Mar Mediterraneo dei primi anni ’30, il sesto lungometraggio firmato da Hayao Miyazaki segue le avventure aeree di Marco Pagot, ex pilota della Regia Aeronautica che, a causa di un misterioso incidente avvenuto durante la Prima guerra mondiale, è stato orribilmente sfigurato al volto, assumendo l’aspetto di un maiale antropomorfo e conquistandosi, così, il soprannome di Porco Rosso. Abbandonata l’Aeronautica, Porco Rosso inizia a guadagnarsi da vivere combattendo i pirati che minacciano le navi della costa dalmata a bordo del suo idrovolante, un’attività che lo porterà allo scontro con un altro asso dell’aviazione, lo statunitense Donald Curtis.
Con Porco Rosso, il maestro dell’animazione giapponese porta sullo schermo un mondo vibrante e ricco di avventure, nel quale i suoi protagonisti vengono spronati a superare i loro limiti e preconcetti, per riuscire a trovare la strada per la propria realizzazione personale. Si tratta, di certo, dell’opera meno allegorica di Miyazaki, ancorata principalmente a tematiche politiche ed espressione di una potente critica al fascismo, esternata al suo massimo nella celeberrima frase di Porco Rosso: “Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale.”
4. Il ragazzo e l’airone (2023)
Ci avviciniamo al podio con l’ultimo lavoro di Miyazaki dal titolo Il ragazzo e l’airone, distribuito (senza alcuna attività di promozione) nelle sale cinematografiche giapponesi il 14 luglio 2023 e uscito in Italia il 1° gennaio 2024. Ispirato al romanzo del 1937 “E voi come vivrete?” di Genzaburō Yoshino ma anche all’infanzia del cineasta, il film ha come protagonista Mahito Maki, un ragazzo che, dopo la morte della madre e lo scoppio della Seconda guerra mondiale, è costretto a trasferirsi con il padre presso la tenuta di campagna della zia materna, nel frattempo divenuta la nuova moglie del genitore. Qui, grazie alla guida di un grottesco airone parlante, il giovane scoprirà l’esistenza di una misteriosa torre abbandonata che conduce in un mondo fantastico abitato da strane creature… e non solo.
Il ragazzo e l’airone, come vi abbiamo spiegato nel nostro articolo sulla poetica del film, rappresenta l’opera testamento di Miyazaki, nella quale il maestro racchiude tutti i temi a lui più cari, approfondendo in particolar modo il fondamentale rapporto madre-figlio e la connessione con la Natura e gli elementi magici. Un film strettamente personale, ma che parla anche delle difficoltà della propria generazione ma, soprattutto, di quel momento unico dell’esistenza in cui anche l’inimmaginabile diventa possibile.
3. Il castello errante di Howl (2001)
Medaglia di bronzo per Il castello errante di Howl, nono lungometraggio diretto dal maestro dell’animazione giapponese e tratto dal romanzo omonimo del 1986 di Diana Wynne Jones. Il film segue le vicissitudini di Sophie, una 18enne paziente e determinata che lavora presso la bottega di cappelli lasciatale in eredità dal padre, il cui destino si legherà indissolubilmente con quello del misterioso Howl, giovane mago dal cuore gentile costretto a trasfigurarsi in una creatura alata ricoperta di piume color pece a causa del patto stretto con un demone. Trasformata in una donna anziana incapace di rivelare la verità sulla propria condizione dalla gelosa Strega delle Lande Desolate, Sophie inizierà a lavorare come donna delle pulizie all’interno del castello ambulante di Howl, mentre cerca un modo per spezzare la maledizione che l’ha colpita. Il castello errante di Howl è un’avventura coinvolgente e ricca di significati, che affronta tematiche universali – in particolare l’antimilitarismo e la crescita personale – in modo delicato ma potente, dimostrando ancora una volta la capacità di Miyazaki di creare storie in grado di toccare il cuore degli spettatori. A livello visivo, il film sorprende per le sue splendide ambientazioni da inizi del ‘900 mescolate a un irresistibile stile steampunk.
2. Princess Mononoke (1997)
Conquista il secondo gradino del podio Princess Mononoke, favola pacifista ed ecologica con il merito di aver fatto conoscere all’Occidente il vero Miyazaki, qui in grado di esprimere appieno la propria poetica e il proprio pensiero sul complesso rapporto tra uomo e Natura. Ambientato in una versione fantasy dell’epoca Muromachi del Giappone, il film segue le avventure di Ashitaka, giovane guerriero della dinastia Emishi colpito da una maledizione dopo lo scontro con un cinghiale posseduto da un demone. Per trovare una cura alla propria condizione, il ragazzo sarà costretto ad intraprendere un viaggio fino alla Foresta di Shishigami, dove è in corso un conflitto tra gli abitanti del villaggio minerario, la Città del Ferro, e gli spiriti del bosco. Questi ultimi sono guidati da San, conosciuta come Principessa Mononoke, ragazza selvaggia cresciuta dalla Dea-Lupa Moro che ha giurato di proteggere la foresta dalla forza distruttiva degli esseri umani. Princess Mononoke è considerato uno dei capolavori assoluti del regista nonché una delle pellicole d’animazione più acclamate di sempre, sia per la sua bellezza visiva che per la sua narrazione complessa e coinvolgente, attualissima ancora oggi.
1. La città incantata (2001)
Non dovrebbe stupire che il primo posto nella nostra classifica appartenga a La città incantata: acclamato in maniera unanime dalla critica, è considerato uno dei migliori lungometraggi d’animazione della storia del cinema, nonché unico anime ad aver conquistato, nel 2003, il premio Oscar come miglior film nella sua categoria. La trama segue le avventure di Chihiro, una ragazza di dieci anni che, insieme alla sua famiglia, si avventura inavvertitamente all’interno di una cittadina infestata, nella quale i genitori vengono trasformati in due enormi maiali per aver consumato il cibo destinato agli spiriti e alle creature magiche abitanti del posto. Determinata a trovare una via d’uscita e a salvare sua madre e suo padre da un terribile destino, la giovane sarà costretta a prendere servizio presso un bagno pubblico gestito dalla malvagia strega Yubaba, mentre stringe amicizia con un ragazzo misterioso, Haku, e una serie di bizzarri personaggi. La città incantata è un coming of age meraviglioso ed emozionante che mostra la giovane protagonista impegnata in un difficile quanto formativo processo di crescita e in un’esperienza capace di fare emergere tutto il proprio coraggio e la propria compassione.