Le grandi epidemie da virus sono sempre esistite nella storia dell’umanità. Basti ricordare le terribili piaghe che generò durante il Medioevo la Peste Nera, oppure le pandemie terrificanti che rasero quasi al suolo le vite di milioni di inglesi nella città di Londra a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Per fortuna con l’arrivo della medicina moderna alla fine del XIX secolo molte di queste epidemie, di questi batteri e virus letali per l’essere umano sono stati non solo domati ma addirittura debellati. Anche se la storia recente, con la pandemia globale causata dal Covid-19, ci ha fatto tutti ripiombare in un incubo che sembrava solo appartenere ai film di fantascienza con i quali siamo cresciuti.
Proprio per questa ragione abbiamo voluto compilare una classifica dei 20 film migliori sulle epidemie da virus, quei titoli del passato e del presente che in un qualche modo sono riusciti ad influenzare l’immaginario collettivo a proposito di virus, baccelli, batteri e potenziali pericoli biologici capaci di spazzare via una volta per tutte l’umanità dalla faccia della Terra. Tra pura fantascienza, scenari post-apocalittici e film di zombie, ecco le pellicole migliori sull’argomento!
1. Contagion (2011)
Il titolo principe che detiene la medaglia d’oro di questa classifica è senza dubbio Contagion, film del 2011 diretto dal regista premio Oscar Steven Soderbergh e con un supercast che comprende, tra gli altri, attori come Jude Law, Gwyneth Paltrow, Matt Damon, Kate Winslet e Marion Cotillard. Un film fondamentale perché ispirato alle conseguenze dell’epidemia da SARS del 2002-2004 e della pandemia influenzale del 2009-2010, e che descrive con autenticità di passaggi e spiegazioni cosa accadrebbe al mondo e alle istituzioni se un virus contraibile da goccioline respiratorie sfuggisse di mano ai sistemi sanitari, generando una pandemia mondiale sanitariamente incontrollabile. Fino all’arrivo di un vaccino nuovo di zecca. Uno scenario, quello di Contagion, che ha sinistramente predetto quello che sarebbe accaduto all’umanità i primi mesi del 2020 con la pandemia da Covid-19.
Gli Stati Uniti sono scossi da una possibile pandemia, generata da un virus sconosciuto che alcune persone hanno contratto a Hong Kong. Mentre i medici del CDC e una specialista dell’OMS stanno già lavorando a un antidoto per salvare in tempo la vita ai contagiati – tra cui Beth, uno dei passeggeri del volo, accudita dal marito Thomas, il governo è chiamato a fronteggiare l’emergenza e a contenere i disordini civili causati dalla psicosi collettiva, dovuta alla diffusione sul web di alcune notizie da parte di un blogger.
2. Virus letale (1995)
Diretto dal tedesco Wolgang Petersen e con un cast straordinario impreziosito da Dustin Hoffman, Morgan Freeman, Renee Russo, Kevin Spacey e Donald Sutherland, Virus letale è uno dei lungometraggi fondanti di questo sotto-genere cinematografico, riuscendo ad amalgamare nella sua trama incidenti diplomatici, cospirazioni governative e pericoli batterici. Alla sua uscita si ispirò principalmente alle epidemie da AIDS e di Ebola che erano scoppiate rispettivamente anni prima in Africa e in tutto il mondo, oggi è stato rivalutato enormemente dopo la pandemia globale da Covid-19.
Il colonnello Sam Daniels, ufficiale medico dell’esercito statunitense, viene inviato dal governo in Africa per indagare su un virus sconosciuto che sta decimando gli abitanti di un villaggio. I morti, già numerosi, sono accatastati come legna da ardere e i superstiti rischiano di fare la stessa fine. Sam tenta di mettere in guardia i suoi superiori, ma per tutta risposta il colonnello viene destituito dall’incarico senza fornirgli spiegazione alcuna. Sarà l’inizio di un disastro globale.
3. L’esercito delle 12 scimmie (1995)
Liberamente ispirato al cortometraggio di fantascienza “La Jetée” di Chris Marker, L’esercito delle 12 scimmie è una delle punte di diamante di questa classifica, nonché uno dei capolavori assoluti dietro la macchina da presa di Terry Gilliam. In questo straordinario film che mescola viaggi nel tempo, epidemie globali e scenari post-apocalittici, a brillare è la regia del cineasta americano, la sceneggiatura perfetta di David Webb Peoples e l’interpretazione di Bruce Willis e Brad Pitt, quest’ultimo giustamente candidato all’Oscar per il ruolo schizoide. Finale mozzafiato e commovente sulle note di “What a Wonderful World” di Louis Armstrong.
Nel 2035 i sopravvissuti del genere umano abitano in un mondo sotterraneo. Il novantanove per cento della popolazione non esiste più e la superficie terrestre è ormai inabitabile, dopo la terribile epidemia del 1996. Mentre la sopravvivenza è sempre più precaria, un gruppo di scienziati cerca di realizzare l’ultima speranza: viaggiare indietro nel tempo e recuperare le risorse del passato per salvare il futuro.
4. 28 giorni dopo (2002)
Se il cinema di fantascienza inglese ha un capolavoro senza tempo sul tema epidemie e scenari post-apocalittici, quello è senza dubbio 28 giorni dopo. Diretto da Danny Boyle e scritto da Alex Garland, ha fatto scuola per il modo in cui è stato realizzato; attraverso una direzione della fotografia fumosa e molto efficace ed un uso estensivo delle riprese con video digitale che donano un senso di iperrealismo e di visione sporca ed immersiva di un’Inghilterra devastata da una pericolosissima epidemia di rabbia incontrollabile. Protagonista del film, Cillian Murphy, che con 28 giorni dopo inizia la sua scalata al successo davanti la macchina da presa.
Alcuni animalisti inglesi fanno irruzione in un laboratorio scientifico e,nonostante il parere contrario dei ricercatori, liberano degli scimpanzé costretti a vedere ininterrottamente immagini violente, ma vengono morsi. Qualche tempo dopo, in Inghilterra si diffonde un’epidemia trasmessa per via ematica che provoca stati di rabbia permanente. Un mese più tardi, tre superstiti cercano di salvarsi dagli attacchi dei contagiati in una Londra deserta e post-apocalittica…
5. Andromeda (1971)
Molti non lo sanno ma il grande regista Robert Wise (West Side Story, Tutti insieme appassionatamente) è stato anche uno dei più grandi autori dietro la macchina da presa di cinema fantascientifico Fu lui l’autore di Ultimatum alla Terra, ed è lui il regista di questo angoscioso gioiellino cinematografico del 1971 intitolato Andromeda. Un thriller investigativo con un climax crescente che genere angoscia e timore, precursore di un certo modo di fare cinema di epidemia e virus che a posteriori ha fatto scuola per i cineasti successivi.
Un satellite artificiale precipita dallo spazio su un paesino del New Mexico, e gli abitanti muoiono di una misteriosa malattia. I soli sopravvissuti, un vecchio e un bambino vengono rinchiusi insieme all’Ufo in un laboratorio con sistema di autodistruzione, onde bloccare eventuali “fughe” e rischi di contaminazione dell’ambiente esterno. Nel frattempo, gli scienziati individuano una micidiale cellula vivente extraterrestre causa della misteriosa malattia…
6. Bird Box (2018)
Adattamento cinematografico del romanzo “La morte avrà i tuoi occhi” di Josh Malerman, Bird Box è stato uno dei titoli originali Netflix di più grande successo degli ultimi anni. Diretto dalla regista premio Oscar Susanne Bier, si avvale di un cast capitanato da una intensa Sandra Bullock, alle prese con un mondo post-apocalittico ingoiato da un male senza nome che, se visto con i propri bulbi oculari, può ucciderti all’istante. Un vero e proprio incubo da vivere sul piccolo schermo di casa propria con gli occhi bendati.
Quando una forza misteriosa inizia a decimare la popolazione mondiale, una cosa sola è certa: chi la vede, muore. Mentre si trova ad affrontare l’ignoto, Malorie trova amore, speranza e un nuovo inizio, ma poi perde tutto. D’improvviso deve fuggire con i suoi due figli lungo un fiume irto di pericoli per raggiungere l’unico posto che potrebbe essere sicuro, e per sopravvivere dovranno intraprendere il rischioso viaggio di due giorni con gli occhi bendati.
7. Blindness – Cecità (2008)
Lo scrittore premio Nobel José Saramago ha firmato alcuni dei romanzi più potenti degli ultimi decenni; uno tra questi è senza dubbio il fantascientifico Cecità, trasposto per il grande schermo nel 2008 dal regista brasiliano Fernando Meirelles (City of God, I due papi) nell’ottimo film corale Blindness. Nel cast della pellicola anche Julianne Moore, Mark Ruffalo, Alice Braga e Danny Glover, volti celebri di una riflessione cinematografica che va ben oltre la semplice trama post-apocalittica. Recuperare il film per credere, nonostante non sia un adattamento del tutto perfetto.
Una nazione è devastata da una terribile epidemia che provoca la completa cecità. I primi a essere colpiti vengono messi in quarantena all’interno di una isolata struttura ospedaliera e vengono abbandonati a sé stessi. Tra di loro ci sono anche un medico e sua moglie, unica a non essere stata colpita dalla malattia. Sarà proprio la donna la risorsa dei malati, che per sopravvivere rischiano di perdere tutta la loro umanità.
8. La città verrà distrutta all’alba (1973)
Realizzato nel corso del 1973 con un budget ridottissimo, La città verrà distrutta all’alba è considerato uno dei capolavori assoluti della filmografia di George A. Romero, autore qualche anno prima dell’uscita di questo film del capolavoro low-budget La notte dei morti viventi. Il regista Usa, del resto, ha sempre coniugato nella sua carriera la figura primigenia dello zombie e quella dei pericoli batteriologici, di scenari apocalittici concreti e realistici, senza ricorrere ad effetti visivi o grandi budget. Generando una lunga lista di cineasti che non hanno potuto fare altro che imitarlo. E Romero lo ritroveremo più avanti in questa lista!
Mentre sta precipitando, un aereo diffonde materiale battereologico che provoca una grave forma di pazzia, incurabile e violenta. Tutta la zona viene contaminata e i fatti di sangue cominciano a verificarsi a macchia d’olio. Per controllare la situazione interviene l’esercito con risultati dubbi. In tutto questo, un solo uomo riuscirà a scampare alla distruzione totale.
9. Train to Busan (2016)
Costato pochissimi soldi e con un incasso totale in madrepatria di oltre 85 milioni di dollari, Train to Busan è uno dei più grandi successi commerciali al cinema nella storia della Corea del Sud, tanto da diventare in pochi mesi un vero e proprio caso cinematografico internazionale che ha generato un prequel in animazione, “Seoul Station” e un sequel in live action dal titolo “Peninsula” che ha visto la luce delle sale di tutto il mondo a partire dal 2020. Un vero e proprio cult asiatico che non poteva non far parte di questa classifica!
Un disastroso virus, che parte da un senzatetto alla stazione di Seoul, colpisce la Corea del Sud. I passeggeri su un treno diretto a Busan cercano di sopravvivere all’improvvisa pandemia. Seok-woo, che è un agente di borsa, sale su un treno della Korea Train Express, sul quale si trovano anche l’operaio Sang-hwa e sua moglie incinta Seong-kyeong, una squadra liceale di baseball, il ricco ed egoista amministratore delegato Yon-suk, le anziane sorelle In-gil e Jong-gil e un senzatetto traumatizzato dopo aver assistito ad un attacco di zombi. Poco prima che il treno parta, una giovane donna sale di corsa a bordo senza che il controllore se ne accorga, e inizia ad avere forti convulsioni a causa di un morso sulla gamba; in breve tempo diventa una zombi e attacca un’assistente del treno, diffondendo rapidamente l’infezione.
10. Io sono leggenda (2007)
Tratto dal romanzo omonimo del 1954 di Richard Matheson che ha ispirato altri lungometraggi nel tempo (di cui uno che troveremo proprio più avanti in questa classifica), Io sono leggenda è stato un successo cinematografico immediato a cavallo tra il 2007 e il 2008, quando il film di Francis Lawrence e con protagonista la superstar Will Smith ha debuttato nelle sale internazionali. Magari molto pop e poco filosofeggiante come altri suoi adattamenti predecessori, eppure intrattiene bene e ancora oggi viene ricordato con piacere tra i film post-apocalittici più incastonati nell’immaginario collettivo.
Un virus tremendo, nato originariamente dalla ricerca sul cancro e “sfuggito di mano” ai ricercatori, trasforma le persone in animali rabbiosi, mostri spietati e disumani, simili a vampiri. Nella città di New York, l’unico a non essere stato contagiato è Robert Neville, che insieme al suo cane Sam conduce la sua battaglia solitaria e disperata contro le bande di vampiri, nel tentativo di sopravvivere e di trovare una cura…
11. World War Z (2013)
Diretto da Marc Forster ed interpretato da Brad Pitt, World War Z fu, all’uscita nelle sale di tutto il mondo nel corso del 2013, un successo globale. Merito probabilmente dell’opera originaria, il libro omonimo scritto e pubblicato da Max Brooks, figlio di Mel. Un vanto che pochi film di questa lista detengono, perché World War Z riesce a coniugare una trama avvincente e molto tesa su un’apocalisse zombie pur seguendo processi e conseguenze burocratiche di un mondo che, interrogato su una possibile pandemia causata da un misterioso virus cinese, deve mettersi in moto celermente prima che sia troppo tardi.
Gerry Lane, impiegato delle Nazioni Unite, è in macchina con la moglie e le due bambine quando si ritrova di fronte un’orda di creature affamate di carne viva. L’invasione di zombie, generati dopo la diffusione di un virus in Cina, ha letteralmente invaso ogni angolo del mondo e occorre trovare quanto prima una soluzione prima che l’umanità rischi di estinguersi per sempre. Gerry decide allora di impegnarsi personalmente in una guerra mondiale senza precedenti.
12. Zombi (1979)
Dopo “La notte dei morti viventi”, forse il film più celebrato di George A. Romero, che qui mette in scena un sequel ideale del suo lungometraggio di fine anni ’60, infarcendolo di violenza, splatter, metafore politiche e sociali a gogo e facendosi produrre (anche negli Stati Uniti) dal maestro del brivido italiano Dario Argento. Forse è proprio in questo film che Romero coniuga alla perfezione i suoi due temi più cari, facendoli convergere nella stessa trama: l’invasione di zombi e gli scenari post-apocalittici di un’America devastata e al collasso socio-economico.
I morti viventi hanno invaso gli Stati Uniti e il terrore dilaga. Quattro coraggiosi, due soldati, uno bianco e uno nero, due funzionari di una rete televisiva, una donna e un uomo, cercano scampo in elicottero. La scarsità di carburante, però li costringe ad atterrare sul tetto di un enorme supermercato, ignari che anche lì si nascondono degli zombi. Mentre i morti viventi, che si cibano di carne umana, tentano di sopraffarli, i quattro riescono a crearsi un rifugio all’interno del supermercato. Basterà?
13. Il settimo sigillo (1957)
In questa classifica di film dedicate a piaghe, virus ed epidemie, non poteva mancare forse uno dei titoli cinematografici più celeberrimi di tutti i tempi, Il Settimo Sigillo di Ingmar Bergman. Certo, la visione filosofica, religiosa e a tratti metafisica del cineasta svedese sembra quasi cozzare con il tenore degli altri lungometraggi di questa lista, eppure il famoso film del 1957 è tra i più mirabili esempi di racconto sulla Peste Nera che stava mietendo vittime in Europa nel corso del XIII secolo. Anche se non esattamente il tema portante della pellicola di Bergman, ne è filo narrativo conduttore, in equilibrio tra Vita e Morte. Letteralmente.
Reduce dalle Crociate, il cavaliere Antonius Block torna in patria trovandovi però solo miseria e sgomento. La peste miete le sue vittime senza pietà, e anche sulla strada di Block, ormai svuotato di ogni fede, si para una nera figura: è la Morte in persona, venuta a reclamare la sua anima. Ma Block chiede tempo: accetterà di giocarsi la vita in una partita a scacchi, mentre l’incontro con una famiglia di artisti di strada gli restituisce la speranza.
14. L’ultimo uomo della Terra (1964)
C’è anche spazio per il B-Movie all’italiana in questa sorprendente classifica. Lo sapevate che il famosissimo romanzo “Io sono leggenda” di Richard Matheson, che abbiamo imparato qualche paragrafo più su aver ispirato anche l’omonimo film del 2007 con Will Smith, ha dato vita nel 1964 al film L’ultimo uomo della Terra di Ubaldo Ragona? Protagonista del solitario Robert Morgan è Vincent Price, icona assoluta del cinema dell’orrore dagli anni ’50 e ’60, mentre la spettrale fotografia in bianco e nero è curata da Franco Delli Colli, papà di Tonino. Principalmente girato in esterni nel quartiere romano dell’EUR.
Lo scienziato Robert Morgan è l’ultimo uomo della Terra: nel senso che il resto della razza umana è stato spazzato via da una terribile epidemia, che ha trasformato tutti in orridi vampiri. Il solitario Morgan è costretto a organizzare una resistenza personale: di notte si barrica in casa tra aglio e specchi, di giorno gira per la città in cerca di generi di prima necessità, armato di paletti di frassino…
15. REC – La paura in diretta (2007)
Questo film horror spagnolo ha fatto scuola. Uscito nelle sale del paese iberico a partire da 2007, è diventato progressivamente un caso cinematografico in patria, così come uno dei migliori modelli di cinema found footage dopo l’exploit di qualche anno prima di Blair Witch Project. Il film di cui stiamo parlando è REC – La paura in diretta, diretto a quattro mani da Jaume Balaguerò e Paco Plaza, esempio di cinema “in presa diretta” angosciante e claustrofobico che ha l’ardire di trattare il tema virus ed epidemia all’interno di un condominio maledetto da cui è veramente difficile fuggire.
Una giornalista Tv in cerca di una storia di grande impatto ha finalmente l’occasione giusta: una notte, infatti, viene invitata a girare un servizio sui pompieri della città. Il momento pare arrivare quando un’anziana signora rimane intrappolata in casa, ma la notte si trasforma velocemente in un incubo…
16. Quarantena (2008)
Il successo di REC – La paura in diretta fu talmente esteso, anche oltre i confini della Spagna, che il film di Paco Plaza e Jaume Balaguerò ebbe anche un remake statunitense, di successo molto minore ma che nonostante tutto presenta degli elementi di valore. Diretto da John Erick Dowdle, il film è Quarantena, è apparso nelle sale Usa nel corso del 2008 (solamente un anno dopo l’uscita di REC) e ha tra i suoi protagonisti anche Jennifer Carpenter, già icona di un certo cinema sinistro e violento dopo essere stata il volto principale di The Exorcism of Emily Rose e tra le co-protagoniste della serie Dexter.
Alla reporter televisiva Angela Vidal, e al suo cameraman, viene affidato l’incarico di passare una notte con la squadra dei pompieri di Los Angeles. In seguito a una chiamata apparentemente di routine, si recano in un condominio, dove scoprono che una donna è stata infettata da “qualcosa” di non identificabile. L’intero palazzo viene così messo in quarantena. Saranno proprio le registrazioni del team giornalistico a svelare cos’è accaduto davvero.
17. Morte a Venezia (1971)
Non poteva mancare in questa classifica uno dei più grandi capolavori del cinema italiano degli anni ’70. Diretto da Luchino Visconti, Morte a Venezia è il celeberrimo adattamento per il grande schermo del romanzo omonimo di Thomas Mann. Interpretato da un indimenticabile Dirk Bogarde nei panni del musicista Gustav Von Auschenbach, tratta tra i suoi temi anche quello dell’epidemia, visto che il nostro protagonista viene colpito dalla violentissima ondata di colera asiatico che si abbatté veramente nella città di Venezia all’alba del XX secolo, portando progressivamente alla morte Gustav.
Il musicista Gustav von Aschenbach, prossimo alla vecchiaia, prende alloggio nel lussuoso “Hotel des bains” del Lido di Venezia. Indifferente a tutto, viene colpito dalla bellezza di un adolescente, Tadzio, ospite con la sua famiglia nello stesso albergo. Dopo un fallito tentativo di fuga, non può fare a meno di pedinarlo. Nel frattempo, Venezia è in preda a un’epidemia di colera e Gustav si ammala…
18. Cassandra Crossing (1976)
Forse molti non lo sanno, ma nel lontano 1976 la nostra attrice premio Oscar Sofia Loren prese parte ad un film di genere catastrofico che mescolava un’ambientazione alla Assassinio sull’Orient Express e tematiche legate ai pericoli di virus patogeni fuoriusciti per sbaglio dai laboratori. Il lungometraggio in questione è Cassandra Crossing, diretto da George Pan Cosmatos ed interpretato da un super-cast costituito, oltre alla Loren, da Burt Lancaster, Lee Strasberg, Ava Garnder, Richard Harris, Martin Sheen e O.J. Simpson.
Tre terroristi svedesi penetrano nei laboratori dell’OMS a Ginevra per piazzare una bomba, ma vengono fermati dalla guardia che credevano morta, che riesce invece ad ucciderne uno e a chiamare la sicurezza. Nello scontro a fuoco col personale, i due terroristi superstiti cercano rifugio in uno dei laboratori di massima sicurezza dove vengono studiati nuovi virus. Entrati nel laboratorio, uno dei due criminali viene raggiunto dai colpi di pistola delle guardie e gravemente ferito, mentre alcuni proiettili frantumano le fiale e le ampolle contenenti i virus che si riversano addosso ai due fuggiaschi. Il terrorista ferito resta disteso a terra nel laboratorio mentre l’altro riesce a fuggire e a raggiungere la stazione ferroviaria di Ginevra, dove sale a bordo del Transcontinental Express, il treno in partenza per Stoccolma, generando lì un pericoloso contagio.
19. E venne il giorno (2008)
Quasi al fanalino di coda di questa nostra classifica tutta dedicata ai film più interessanti sul tema contagio, virus ed epidemie, c’è il sottovalutato E venne il giorno di M. Night Shyamalan. Un lungometraggio che ovviamente si incentra su una catastrofe senza nome che manda l’umanità in sfacelo progressivamente, particolarmente ecologico nel suo messaggio finale che esalta il rapporto quasi ancestrale tra l’essere umano e la Natura che lo circonda. E come nella miglior tradizione del cinema di Shyamalan, il colpo di scena finale con conseguente spiegazione lasciamo che lo scopriate da soli recuperando questo film.
Annunciata dalla misteriosa sparizione delle api, una tremenda catastrofe naturale di immani dimensioni sta per abbattersi sul nostro pianeta. Nessuno all’inizio capisce di cosa si tratti e si pensa ad attacchi chimici ad opera di terroristi. Ma le cose stanno ben diversamente. La famiglia di Elliot, un giovane insegnante di college, che seguiamo da vicino nel suo tentativo di mettersi in salvo in un viaggio attraverso gli USA sconvolti dal panico, è solo una tra le tante famiglie americane in fuga. Perché una morte misteriosa e inspiegabile minaccia tutti, senza distinzioni.
20. The Flu – Il contagio (2013)
Forse nel tempo dimenticato rispetto al suo successore di ben tre anni dopo Train to Busan, The Flu – Il contagio è probabilmente uno degli esempi cinematografici di film su virus ed epidemie più interessanti e sottovalutati sia in Corea del Sud che nel resto del mondo. Diretto da Kim Sung-su, riesce a raccontare con grande originalità e freschezza nel linguaggio cinematografico le conseguenze di un virus respiratorio che sfugge però al controllo delle autorità sanitarie, quasi come fosse una risposta asiatica al successo di due anni prima in Usa del Contagion di Steven Soderbergh.
Dopo aver introdotto illegalmente alcuni clandestini nel suo Paese, Byung-woo muore a causa di un virus sconosciuto. Poco dopo, i suoi stessi sintomi affliggono i residenti di Budang, impotenti di fronte a una malattia che si diffonde con l’aria e il cui numero di infetti aumenta esponenzialmente. Per precauzione la città, popolata da mezzo milione di persone e a soli 19 chilometri da Seoul, viene isolata per ordine del governo. Nel frattempo, la specialista in malattie infettive In-hye e il soccorritore Ji-goo arrivano in città per risalire al primo caso, utile per lo sviluppo di un eventuale vaccino.