Il segno della libellula – Dragonfly, non è ispirato a una storia vera, ma risulta parzialmente ispirato ad alcuni avvenimenti personali della vita del regista Tom Shadyack, in particolare alla morte di sua madre. Il film affronta il delicato tema del trapasso; in particolare, al centro della storia abbiamo le cosiddette esperienze – pre morte (comunemente definite near death experiences), sorta di esperienze extrasensoriali provate da soggetti che si sono trovati vicini alla morte, sono finiti in coma o hanno subito un’interruzione temporanea delle funzioni vitali. Il thriller vede protagonisti Kevin Costner e Kathy Bates.
Shadyack, che si definisce da sempre molto interessato alle NDE e alla spiritualità in genere, racconta così al magazine di ispirazione cristiana Beliefnet, il decesso della madre:
“Si è trattato di un’esperienza incredibile, che mi ha profondamente cambiato, e ha cambiato tutti quelli che erano con me in quella stanza. All’improvviso la Morte non era più un nemico; mia madre era trapassata di là, e poi era tornata indietro; aveva visto cose, e poi era tornata indietro. Quando è morta, non era più lì con noi, era assolutamente in pace. Tutti quelli che erano lì se ne sono accorti; era chiaramente andata da qualche altra parte…. nell’aria c’era un’energia particolare… il suo corpo fisico era davanti a noi, ma il suo spirito no. Parlare di eventi legati alla sfera spirituale è sempre difficile, ma quando ti capitano in prima persona, tu sai che sono veri. Verissimi”.
Il regista ha chiarito anche come alcune scene del film siano state ispirate da aneddoti realmente accaduti a dei suoi amici:
“Credo sia necessario mantenere un equilibrio tra fatti e finzione quando si raccontano storie; tutti noi noi abbiamo sentito storie, o miti, in cui gli uccelli vengono usati come messaggeri di morte. Un mio amico, una volta, era stato svegliato da sua moglie che lo avvisava di alcuni strani rumori; e effettivamente, c’era un uccellino che faceva tap tap sulla finestra; un minuto dopo, il mio amico ricevette una telefonata; il padre era morto. Lo spirito divino opera in questo modo, I segni sono lì da vedere per tutti noi; c’è un detto che mi piace molto; “Le coincidenze sono il modo che Dio ha per rimanere anonimo”.
Shadyack, da ultimo, dettaglia il ruolo avuto dalla figura del bambino nel film; dopo alcune visite a degli ospedali pediatrici, il regista ha colto il valore dell’innocenza infantile nel rapporto con la morte e la spiritualità:
“Sono istintivamente più in sintonia di noi adulti, quando si tratta di queste cose. I bambini non si fanno domande, se hanno delle visioni; di qualsiasi cultura o religione siano, parlano delle stesse cose nello stesso modo; un adulto direbbe: “Una cosa del genere è molto strana”, mentre un bambino direbbe semplicemente “Ho visto una luce”. Un bambino non giudica mai.”
Nel film – di cui parliamo nel articolo sul finale de Il segno della libellula – Dragonfly – Joe (Kevin Costner) un medico che ha perso da poco sua moglie Emily (Susanna Thompson) un’oncologa pediatrica, in un grave incidente, e inizia a ricevere dei segnali che sembrano arrivare da un altro mondo. Nello specifico, i bambini del reparto di Emily, gli riferiscono di esperienze pre morte, in cui la donna comunica con loro e gli parla di lui. Joe proverà a confrontarsi con una suora che ha si è già confrontata con queste tematiche. A proposito, non perdetevi la nostra classifica sui film horror con le suore!