Nel dicembre del 2007 arrivava nelle sale statunitensi Io sono leggenda, film diretto da Francis Lawrence con protagonista (quasi) assoluto uno straordinario Will Smith. Il film di Lawrence era il terzo adattamento cinematografico del romanzo omonimo pubblicato da Richard Matheson, dopo L’ultimo uomo sulla Terra del 1964 e 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra del 1971; il nuovo film con Will Smith però, battè tutti i record d’incasso dei precedenti adattamenti diventando negli anni successivi alla sua uscita un vero e proprio cult dell’horror fantascientifico.
Il film distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. (in Italia arrivò nelle sale a gennaio 2008) è ad oggi considerato un grande classico cinematografico, soprattutto tra gli spettatori più giovani che amano storie adrenaliniche ambientate in scenari post-apocalittici. Nella nostra spiegazione del finale di Io sono leggenda analizzeremo il percorso del protagonista interpretato da Will Smith e e cercheremo di capire cosa accade veramente nelle scene finali del film di Francis Lawrence.
2012: i sopravvissuti
Per spiegare il significato del finale di Io sono leggenda, è necessario fare qualche passo indietro ed iniziare il nostro viaggio all’interno del film di Lawrence dagli esordi. Partiamo dal virologo militare Robert Neville (Will Smith) che nel 2012 si ritrova ad essere l’ultimo sopravvissuto conosciuto sulla Terra dopo che il pianeta pare sia stato decimato da una pandemia terrificante; come raccontato nel film, tre anni prima il virus del morbillo modificato dalla dottoressa Alice Krippin per curare il cancro, è sfuggito dai laboratori ed ha dato inizio ad una pandemia globale. La maggior parte degli esseri viventi è stata spazzata via, una minuscola minoranza è stata infettata e si trova a vivere come degli zombie, lontano dalla luce del sole, mentre solo l’1% della popolazione è rimasta immune.
Robert Neville pensa di essere l’ultimo sopravvissuto alla pandemia letale, tanto che vive da solo assieme al suo pastore tedesco Sam in un appartamento-laboratorio a New York, uscendo soltanto alla luce del sole per evitare l’attacco degli infetti e studiando un possibile antidoto al virus sul corpo degli animali malati.. La moglie e i figli sono morti tre anni prima in un incidente aereo durante la grande evacuazione, e tutto quello che ora Robert può fare è studiare un siero nel suo laboratorio, farsi compagnia con il suo cane Sam ed alcuni manichini ed inviare ogni giorno lo stesso messaggio radio ai possibili sopravvissuti:“A tutti coloro che non sono infetti, raggiungetemi al porto di New York”. Nessuno però gli risponde mai.
In cerca di una cura
Durante una battuta di caccia diurna assieme al suo cane, Robert insegue un cervo che però si rifugia all’interno di un magazzino in disuso e lontano dalla luce del sole. Sam entra nell’edificio per inseguire il cervo mentre il suo padrone gli va dietro per farlo uscire fuori da quel luogo pericoloso. Nel magazzino infatti si nascondono moltissimi umani infetti che alla fine inseguono sia Robert che il pastore tedesco.; i due alla fine riescono a fuggire dalla morsa degli zombie, ma non prima di aver catturato una femmina infetta e di averla portata nel laboratorio. Lì Robert le inietta l’antidoto sperimentale per vedere se avrebbe fatto effetto in un organismo umano, ma il siero porta la donna infetta in uno stato vicino alla morte. Purtroppo i problemi per il virologo sono soltanto all’inizio.
Il giorno successivo, durante una ricognizione diurna, Robert e il cane Sam vengono attratti da un manichino che si trova al centro di una strada: è un’ingegnosa trappola tesa al dottore da uno degli infetti più intelligenti; quando Robert si risveglia, riesce a slegarsi grazie all’aiuto di un coltello, ferendosì però nel tentativo. L’infetto che aveva teso la trappola sguinzaglia contro Robert e Sam tre cani portatori del terribile virus; l’uomo riesce ad ucciderli con una pistola, ma il suo pastore tedesco viene gravemente ferito dal morso dei tre mastini. Arrivato al laboratorio, il virologo cerca in tutti i modi di salvare la vita a Sam iniettandogli il siero sperimentale; purtroppo, l’effetto dell’antidoto rende il pastore tedesco molto aggressivo, così Robert è costretto a sopprimere l’unico amico che gli era rimasto. Con la tristezza nel cuore, adesso il medico si rende conto di essere veramente solo ed abbandonato al suo destino.
L’ultimo uomo sulla Terra?
Dopo la morte del suo cane, Robert si convince di essere l’ultimo uomo sulla Terra e così, accecato dalla rabbia e dal dolore, sale in macchina di notte e cerca di uccidere il maggior numero di infetti che trova a vagare sulle strade deserte di New York. Prima che sia troppo tardi e l’uomo venga travolto dall’orda di zombie, viene salvato in extremis da una donna e un bambino, Anna ed Ethan. I tre si rifugiano successivamente nel laboratorio di Robert, dove la donna gli spiega che entrambi sono immuni al virus e che lei e il piccolo sono arrivati a New York dopo un lungo viaggio a bordo di una nave ospedaliera, da una San Paolo del Brasile infetta e con la speranza di arrivare ad una colonia di persone immuni che si trova nel Vermont.
Mentre Robert ed Anna discutono se partire per il Vermont o meno, arriva un vero e proprio esercito di infetti capitanati dal maschio che gli aveva teso la trappola i giorni precedenti. I tre si rifugiano nel laboratorio per sfuggire all’attacco degli zombie, ma non prima di fare una scoperta eccezionale e carica di speranza: la femmina infetta a cui Robert aveva inoculato il siero sperimentale, stava lentamente guarendo…
Robert diventa leggenda
Robert Neville si rende così conto che l’umanità rimasta può veramente salvarsi grazie al suo siero sperimentale, così estrapola un campione di sangue della donna in via di guarigione e lo affida nelle mani di Anna: poi, per fare in modo che lei e il piccolo Ethan potessero fuggire dalla furia degli zombie e salvare la propria vita, si sacrifica facendosi esplodere nel laboratorio assieme agli infetti rimasti. Anna ed Ethan sono così liberi di potersi dirigere verso la colonia nel Vermont.
Io sono leggenda si chiude con l’arrivo della donna brasiliana e del bambino nello stato del Vermont, accolto dagli ultimi sopravvissuti; a loro affida il campione di sangue contenente l’antidoto al virus. Così facendo, Robert Neville dona speranza ed un futuro all’umanità nonostante il suo sacrificio; grazie al suo siero, la vita potrà lentamente ricominciare sul pianeta Terra e il virologo diventa così una leggenda grazie al suo gesto eroico, dando infine un senso commovente al titolo del film.
Il finale alternativo
Forse non tutti sanno che qualche mese dopo l’uscita nelle sale del film iniziò a circolare online un finale alternativo che però non venne mani inserito nel montaggio definitivo; un finale che non cambia il messaggio del lungometraggio ma che di certo ci fa rivalutare gli infetti sotto una luce differente. Nella conclusione alternativa, mentre Robert, Anna ed Ethan sono asserragliati all’interno del laboratorio, il maschio alfa degli zombie disegna una farfalla sul vetro con le sue mani insanguinate; quella forma ricorda qualcosa al dottore, che si dirige verso la donna in via di guarigione e le alza la spalla: ha una farfalla tatuata in quella parte del corpo. Robert capisce così che il leader degli infetti era lì perché gli avevano tolto qualcuno a cui era legato affettivamente: la femmina in laboratorio.
Il virologo, capendo così che gli infetti sono ancora senzienti e che possono provare sentimenti, stacca la flebo con l’antidoto dalla donna e le inietta nuovamente il virus; quest’ultima si risveglia come zombie e scambia delle effusioni con il maschio alfa del gruppo. Il gruppo di infetti si allontana e risparmia così la vita ai tre; successivamente, vediamo Robert, Anna e Ethan salire a bordo di un’automobile ed allontanarsi da New York verso la colonia del Vermont; in sottofondo si sente un nuovo messaggio radio registrato da Anna, che afferma che sta arrivando a portare speranza all’umanità sopravvissuta al virus con altre persone. Al termine di questo finale alternativo, Robert sopravvive e diventa in un certo qual modo leggenda ugualmente: facendo parte della minoranza della popolazione, riconosce il predominio degli infetti sulla Terra. Un rovesciamento dei punti di vista decisamente interessante, ma pur sempre con un finale carico di speranza.